L'EUROPA HA DIFFICOLTA' A CENTRARE I SUOI OBIETTIVI
PERCHE' IL SUO SIMBOLO, IL CERCHIO DI STELLE, NON HA UN CENTRO
L E T T E R A A P E R T A
Sono un pensatore libero come l’ago di una bilancia, proprio giusto per misurare bene le cose. Sono uno scrittore e ricercatore transdisciplinare, studioso del perché delle cose. Ho scritto molti libri e pubblicato centinaia d’articoli su riviste nazionali e internazionali in quasi tutti i campi del sapere. Ho partecipato a centinaia di congressi e conferenze nazionali e internazionali. Ma non è questo quello che voglio dire. Sul percorso del tempo ho dato molti buoni consigli a tutti ma nonostante tutto ho visto sotto i miei occhi scomparendo imperi, sistemi apparentemente indistruttibili dissolvendosi come le bolle d’acqua nella pioggia d’estate. Mi sono accorto che sia i piccoli sia i grandi sono sottoposti alle stesse leggi, ma è la superbia quella che non vuole vedere e alla fine cadono tutti piccoli e grandi.
Ho visto poi nascere la vecchia e giovine Europa come progetto molto bello in se stesso ma che andava dimenticando l’anima umana. Ho dato di nuovo buoni consigli, ma non hanno tenuto conto e poi veni la stagnazione e la recessione mentre altri virtuosi andavano a gonfie vele. Qualche giorno fa ho visto il no francese e olandese alla costituzione europea e mi sembrava vedere un voto degli irresponsabili, proprio nel momento, quando il baricentro economico del mondo si spostava dall’Atlantico al Pacifico. Avevano perso il senso delle cose?
Da molto tempo osservo un male oscuro che s’insidia nella dimensione umana riducendola assieme a tutte le cose materiali adiacenti: Qui in questa dimensione umana sta la causa della crescita e della decrescita. E’ la dimensione umana quella che discerne e progetta e se soffre Tutto soffre. Mi sono accorto poi che la visione filosofico politica in una parola concettuale e tropo provinciale mancandoli il grande respiro universale. Per accedere all’Universale deve avere simboli universali completi.
Mi sono accorto poi che il simbolo supremo europeo presente sulla bandiera, il cerchio di stele, é incompleto e perciò poteva compromettere lo svolgimento dell’operato comune. Secondo le leggi della Natura ogni Cerchio è generato da un centro ed é sempre il centro quello che lo tiene in vita. Ebbene, il Simbolo europeo, il Cerchio di stelle, non ha centro e perciò nel mondo soprasensibile d’assemblaggio non permette la coagulazione delle forze. Questa è una legge e da essa non si detrae. Perciò negli anni 1995-6 ho comunicato a Bruxelles questa osservazione e la sua soluzione, poi mandata ad’alcune riviste tra cui “Lo Stato” che l’ha pubblicata nel nr. 24 del giugno 1998 (dir. resp. Marcello Veneziani), di cui allego una copia alla presente.
Egregio direttore, abbiamo perso troppi anni e le leggi della natura non perdonano. Meglio tardi li che possono decidere di completare questo processo mancante rimasto incompleto perché dal suo lato invisibile richiede un tropo grande tributo. Purché le cose possano andare bene ce bisogno che il Simbolo della Comunità Europea - il Cerchio di stelle - abbi ben marcato il suo Centro. In quel luogo del Centro deve stare qualunque singolarità pur di segnalarla però meglio se piazzato qualcosa di eccezionale e suggestivo, per esempio un simbolo di massima universalità, che nessuno ancora conosce ma per fortuna già pronto.
Egregio direttore accanto all’abbreviato articolo pubblicato sulla rivista “Lo Stato” invio anche l’originale più completo pregandolo di pubblicarlo nella sua rivista.
Roma il 07.06.2005
nuovo 24.12.2010
Vasile Droj
Fondatore e Presidente del Centro Universologico di Roma
e-mail: vasidro@tiscali.it www.universology.com
Questa lettera aperta fu inviata a varie testate giornalistiche nel 1995 assieme all’articolo Il Simbolo d’Europa e il suo Centro mancante per avvertire l’incompletezza del simbolo europeo e il suo rimedio. All’epoca soltanto la rivista Lo Stato pubblicò l’articolo, in parte abbreviato e completamente cambiato nel titolo. Più tardi nel giugno del 2005 costatando tante inadempienze e difficoltà nella realizzazione del Progetto Europeo ripresi l’iniziativa ma non c’erano orecchie per ascoltare. In cambio beccavamo tutti insieme la grande Crisi che seguì due anni dopo. Ancora oggi nel 2010-2011 l’osservazione e la soluzione riguardante il simbolo della bandiera europea del 1995 è attuale e valida più che mai. Segue l’articolo originale per esteso.
Per la prima volta nella storia un gran numero di stati europei decidono di convivere insieme creando una comunità di stati chiamata Unione Europea. Come la logica lascia ad intendere, il collante deve essere l'elemento unificatore. Questo colante unificante è di natura umana perché sono gli uomini che si uniscono portando i loro mezzi economici e non viceversa. Ma purtroppo con l'occhio troppo attento all'unificazione monetaria si è perso di vista l'unificazione umana delle culture e delle coscienze. Si è dimenticata la vecchia saggezza antica che dice: "esiste popolo senza paese ma non esiste paese senza popolo".
Si è partiti verso la grande impresa senza nessun modello culturale, trans culturale, filosofico-politico e religioso, etc. come se il risultato finale doveva essere una somma di addizioni contrarie e non una fusione sintetica di valori. In mancanza di una visione unitaria sul comune intento da proseguire, le spinte centrifughe nate dall'ignoranza e mancanza di visione hanno creato e creano ancora molta confusione. Proprio mentre si forgia l'Unione, una miriade di tendenze secessioniste e mal intenti prendono sempre di più l’avvento.
Nel mondo le tendenze secessioniste sono abbastanza rare, mentre in Europa non finiscono mai. Appena è finita la disgregazione dell'ex Jugoslavia la secessione tra Cechia e Slovacchia, la dissoluzione dell'Unione Sovietica, le tendenze separatistiche in Spagna. quelle dell'Irlanda, della Corsica, il caos in Albania e persino in casa nostra con le mire secessioniste della Lega. E perché tutto ciò? Semplice! Non c'è la più pallida idea di una cultura filosofica o di una Visione Universale per non parlare poi dei contenuti che ne deriverebbero.
La grande scienza unificatrice che potrebbe innescare l'Unificazione europea non è arrivata ai centri di decisione e comando, sia perché chi deve ascoltare non può o non vuole sia perché strani elementi disturbativi nella mentalità collettiva lo impediscono. Tutte le grandi imprese filosofico culturali e social politiche nascono in basso tra milioni di cervelli. Le leggi della Natura e del buon senso affermano che la probabilità d’apparizione di nuove idee è infinitamente più alta tra milioni di persone che tra poche centinaia se non decine, che secondo merito a volte anche casualmente stanno ai vertici decisionali. In altre parole le idee non sono né partitiche, né istituzionali, né ecclesiali né associative, etc. Esse nascono nel perimetro ristretto dei cervelli dei singoli individui, dal barbone al presidente della Repubblica. La saggezza di uno stato consiste nel raccogliere le idee e le loro soluzioni mettendole allo studio e all'applicazione per l'interesse comune.
La grande scienza antica che si basava sui simboli sottolineava che le leggi della Natura dell'Uomo e dell'Universo hanno una coerenza matematica e geometrica. Come tra geometria e simbolo in qualità d'archetipo c'è un legame stretto si può allora capire quello che può succedere, quando un simbolo è mal raffigurato e utilizzato. Guardate il simbolo della Comunità Europea, il Cerchio a 12 stelle che è senza centro. Ogni cerchio che si rispetti deve avere un Centro che lo genera e lo mantiene. Il Centro è quello che coagula le energie e le mantiene in Unità funzionale. Il simbolo europeo non ha centro e per questo non riesce a coagulare il subconscio collettivo europeo. Poi ci chiediamo perché tanta opposizione al progetto e perché tante tendenze secessioniste. Se il simbolo d’unificazione europea avesse un centro, sicuramente molti problemi disgregativi d’oggi non esisterebbero.
II simbolo come quintessenza delle leggi è già ben provato storicamente. Il simbolo é colui che riunisce tratti astratti e logici per poi farli corrispondenti nella realtà. Non è possibile altrimenti, poiché la base stessa della quantificazione è rappresentata dai numeri con cifre, lettere, figure geometriche, etc., tutti dei veri simboli. D’altronde la parola SIMBOLO è sinonimo di ASSEMBLARE, mettere insieme ENSAMBLE (fr.). Il simbolo in assoluto che assembla meglio di tutti gli altri è il Cerchio. L’assemblaggio si fa nel suo luogo geometrico - il Centro – luogo che coagula e unisce tutto. Immaginatevi cerchio senza centro, perde d’un colpo tutte le qualità unificatrici. Questa constatazione a proposito del simbolo europeo, il Cerchio con 12 stelle che non ha nessun centro, m’impensierì innescando l’allarme il cui frutto è il presente articolo.
Sul percorso della storia tanti simboli furono corrispondenti alla loro struttura e rappresentazione grafica a volte fino ai minimi dettagli. I simboli esprimono bene la categoria che descrivono. La classica stella a 5 bracci esprime l'espansione sui cinque continenti, e veramente i russi, gli americani e i cinesi che la utilizzano non smentitiscono. La stella di Davide con 6 bracci formato da due triangoli sovrapposti si riferiva anche al continente spirituale. Il simbolo dell’lslam, la Semiluna, è anch'esso abbastanza chiaro come simbolo a geometria variabile, perché la Semiluna è in crescita o decrescita, cosi anche l'Islam nella storia, cresce e decresce in alcuni periodi. Adesso è in crescita. Non meno suggestivo è il punto sulla bandiera giapponese che oltre a rappresentare il Sole suggerisce il punto di concentrazione della mente. E veramente i giapponesi dimostrano una grande concentrazione sia nel particolare da fare sia su un progetto di lunga portata.
E poi la falce e il martello, due simboli con interessanti significati. La falce e il martello non significavano soltanto l'unione tra contadini e operai ma anche altra cosa. La falce come strumento che taglia, alludeva a tagliare la base economica degli individui e la loro libertà politica, mentre il martello rappresentava il "colpo finale", ultimo e decisivo. Così senza base, nessuno poteva creare niente e i dissidenti erano colpiti duramente. Con tanto ardore e arte fu portata avanti questa opera che alla fine la povertà e la mancanza di idee colpì proprio tutti. L'Unione Sovietica crollò come un castello di sabbia. Quanto al nazismo, la sua turbolenza derivava dal simbolo utilizzato, la svastica, che è la perfetta rappresentazione grafica del turbine in rotazione. La svastica nazista levogira (verso sinistra, vedi sinistro) in contrasto a quella tradizionale indiana portò alla catastrofe.
Il simbolo è una straordinaria forza che non si smentisce mai. Se il Buddha seduto simbolizza la tranquillità delle popolazioni orientali, vedi poi nirvana, il saluto romano fascista con la mano alzata verso l'altro induce all’aggressione. Nel mondo animale e umano, tra esseri che non si conoscono, alzare un arto verso l'altro può essere interpretato come mal intenzione.
In conclusione i simboli agiscono nel tempo con grande efficienza e, se sbagliati, gli sforzi umani diventano quasi inutili. Per questo l'Unione Europea farà bene a completare il Cerchio a 12 stelle rimettendo al suo posto il Centro mancante. Mettere “a posto” è sinonimo di essere tutto “apposto”. Senza un Centro non si possono centrare gli sforzi e gli obbiettivi comuni. Da qui poi l'espressione "c'entra" o "che centra?" Dovrà poi sapersi che le stelle riunite nel cerchio rappresentano l’interesse particolare d’ogni paese dell'Unione, mentre il Centro è l'Interesse generale. Se gli interessi particolari saranno troppo forti e divergenti le stelle del cerchio si perderanno sulla strada, ma un potente Centro di comune interesse le manterrà saldamente unite.
Questo in quanto simbologia, ma poi alla fine il Centro dovrà essere realmente rappresentato da una Nuova Visione, un nuovo concetto, nuova filosofia, una nuova scienza, una nuova cultura politica etc. che diriga il subconscio collettivo sui gradini di un progetto unico. Europa è stato un continente di grande creatività, ma negli ultimi tempi ha perso non soltanto la priorità ma anche altre due cose molto importanti: la sua elite creativa andata in America o altri continenti, e la sua fede. Sembra che il rimedio sarebbe una grande "apparizione" (Sic). D'altronde il nome dell'Europa in codificazione (letto al contrario) significa Apparizione, in senso di novità, scoperta, genialità etc.
L'Apparizione di una Scienza Universale in termini “concreti” proposta come modello per il mondo ridarebbe all'Europa il suo originario splendore, attrazione, e fede nel suo operato.
L’Universalismo: questa è la strada.
Anno 1995
Oggi 2010
Vasile Droj
Fondatore Universologia
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