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GLOBAL, NO GLOBAL E UNIVERSAL

LA SOLUZIONE ALLA GLOBALIZZAZIONE È L'UNIVERSALIZZAZIONE

LA TECNOLOGIA SEMANTICA "AL"

LA GRANDE SINTESI

AUTORE VASILE DROJ UNIVERSOLOGO
Questo articolo come tutti gli altri del sito Universology.com è assolutamente originale.

   Dalla rivoluzione industriale in poi il mondo, specialmente quello occidentale, europeo, si è sviluppato incessantemente a ritmi sempre più sostenuti. Le varie rivoluzioni che marcarono gli ultimi duecento anni fecero sì che il mondo diventasse sempre più piccolo, le merci, le idee e le persone circolando con più facilità grazie allo sviluppo tecnico scientifico. Questo processo si amplificò in misura quasi esponenziale negli ultimi cinquanta anni diventando un fenomeno globale. Il capitalismo nella variante neoliberista, al passaggio del millennio grazie anche alle sue ingegnose trovate come la rete delle reti, Internet, si diffuse velocemente in tutto il mondo.

Globale e Universale   Nello stesso tempo le società con velocità di sviluppo meno intenso e più tradizionale si sentirono minacciate nella loro integrità e si opposero all’avanzata neoliberale. L’offensiva globale dello sviluppo che imponeva il neoliberismo, a volte selvaggio, aveva la sua controparte: la rapida trasformazione che minacciava i fondamenti della millenaria tradizione sociale, culturale e religiosa dei popoli. La conseguenza fu un rifiuto al cosiddetto “globalismo” attraverso un atteggiamento opposto: il “no global”. Il vizio della filosofia global, e no global, consisteva nel fatto di non avere nessuna filosofia, ed essere perciò totalmente incapaci di dare una soluzione.

   Dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989, il capitalismo vittorioso dimenticò di formulare una filosofia capace di concettualizzare e sintetizzare l’operato del suo trionfo. Di più, sul lato morale della virtù, della cultura, della religione, in una parola della spiritualità, non apportò grandi novità o almeno un rinforzo delle passate virtù. Di conseguenza nel campo vuoto l’Islam si propose come portatore di virtù religiose, culturali e spirituali.

   La situazione globale però è molto più complessa e solleva una domanda: quale può essere la soluzione a tutto ciò? Il Globalismo è un nuovo fenomeno d’impressionante estensione nella storia futura e sicuramente la soluzione da venire dovrà anch’essa essere su misura. Ebbene, la soluzione del Globalismo è di una disarmante semplicità. In essa giace un immenso paradosso: “il più complesso e difficile problema ha sempre la più semplice soluzione”, che però la mente umana non vede e difficilmente può immaginare. Soltanto un genio la può vedere. La soluzione in discussione sta tutta in due lettere: “A” e “L”, ossia “AL”.

   "AL" - LA CHIAVE DEL GLOB-AL (AL FIN-AL)

   Cos'è questo misterioso “AL”, e come potrebbe diventare la soluzione al tanto complesso fenomeno globale la cui estensione dei processi mondiali stravolge le frontiere geografiche dei popoli ma anche altre frontiere di ogni genere: economico, finanziario, sociale, culturale, e persino religiose. Come mai due lettere potrebbero salvare l’Umanità da un disastro annunciato e specialmente come spiegherebbero al mondo la via da seguire?

   Qui sta il mistero dei misteri: che annuncerebbe l’esistenza di un “codice linguistico ancestral universale” concepito all’inizio dei tempi, prima di Babele. Attraverso un “codice semantico cibernetico” racchiuso all’interno delle parole, si possono trovare soluzioni a tutti i problemi. Migliaia di anni fa, quando non c’erano tracce di globalizzazione, la mente saggia degli uomini o quella di Dio pensò a come rispondere a tal problema quando si fosse presentato. Anzi qualcosa di globale c’era anche a quel tempo: il pensiero universale che si esprimeva attraverso una lingua filosofica globale, – la lingua prima di Babele.

Globale e Universale   Questa lingua universale fu ed è ancora l’antichissimo greco-latino nato nei Carpazi della Romania tra il Danubio e il Mar Nero. Essa esprimeva le leggi della natura e del pensiero astratto umano trattando le realtà fondamentali come categorie di nozioni universali. Una variante, accanto alle grandi categorie di pensiero espresse dalle radici delle parole era quella dei prefissi e suffissi. Attraverso varie tipologie di prefissi e suffissi giunti e allegati alle radici delle parole si riusciva ad indirizzare l’osservatore studioso della lingua a trovare la soluzione al problema.

   AL "INIZI-AL"

   All’inizio di una strana famiglia di parole con significati nascosti è stato creato un prefisso che con la sua presenza indicava un vero effetto alchemico. Questo prefisso diventa automaticamente la radice universale “AL” ed è presente nella parola Alchimia. Grazie a questa magia combinatoria è possibile arrivare a significati molto profondi che nessuna mente umana avrebbe penetrato negli ultimi millenni.

   In base al Codice segreto, la parola “Alchimia” ha il seguente significato e composizione: ALCHIMIA si scompone in AL+CHIMIA dove AL vuol dire Holos, Total, Tutto, e CHIMIA è un composto linguistico di COM-binare e COME cioè “Come Combinare” le sostanze diverse, o realtà diverse. “Come combinare” è proprio il leitmotiv fondamentale nel processo utopico di “come, dove, e quando” espresse attraverso la radice dell’Utopia:top-tip-tap”, cioè: Topos (luogo-dove), Tipos (tipologia-come) e Tape (tape-quando). Nell’antichità l’Egitto fu lo stato che immedesimò più di tutti il concetto “utopico” resistendo nella storia più di 3.000 anni. D’altronde il nome dell’Egitto “Aegyptus” “PT” letto al contrario è un composito della radice utopica. L’autore Vasile Droj nel suo libro “Utopia Concreta – Lo Stato Ramanico delle Origini” descrive molto bene gli stadi e le procedure per realizzare l’Utopia della Fondazione che sarebbe tanto necessaria oggi in Europa e nel mondo.

   L'Alchimia sarebbe perciò il segreto di come combinare il prefisso “AL” che è anche radice nello stesso tempo. Questa radice ha il significato di: a) Totale, b) Insieme, c) Lega o combinare. Ecco un elenco di parole che sono unite dallo stesso significato “combinatorio”:

   ALCHIMIA SEMANTICA

   Al-bus  (Albedo).... unione dei sette colori
   Al-manacco    …...… insieme di
   Al-bo ………….......…. insieme di una categoria
   Al-ambicco…....…….. recipiente per mescolare le sostanze chimiche
   Al-iaj………….......….. lega di metalli
   Al-cova …......………. unione di donne
   Al-cool………......…… quintessenza alcolica
   Al-veare …….....…… insieme di vuoti
   Al-imento……....…… somma di principi nutritivi e vitali
   Al-gebra…………...... combinazione matematico simbolica
   Al-luvione ………..... insieme di detriti fluviali
   Al-one……………...... campo di luce
   Al-ghe ……………..... insieme, mischio
   Al-tare……………..... luogo dove si mescola il sacrificio per Lui.
  Al-goritmo……..…… combinazione matematica

   Dietro questo elenco di parole della comune radice e prefisso “AL” si cela un codice segreto che permette al conoscitore di mescolare la realtà e ottenere straordinari risultati. Una vera Metafisica. Prima però di abbordare l’Alchimia semantica, serve capire il mondo delle possibilità nascoste. Dietro tutto ciò, si nasconde un AL-GO-RITMO (algo = alge-bra) che simile al “filo di Arianna” ci permette di districarci nel mondo fenomenale, poiché il filo logico è filologico. In altre parole, una linguistica matematica.

   Ed eccoci arrivati a capire che il prefisso “AL” non è altro che il suffisso della parola “global” (GLOB-AL). Questo suffisso finale ha un significato preciso: quello di dare una caratteristica comune a tutte le parole che lo detengono. Così lo studioso attento, appena vede il suffisso finale, sa di quale categoria generale si tratta. Il suffisso “AL” indica il significato di totalità trovandosi soltanto nelle parole che indicano una categoria estesa alla massima possibilità. “AL” è l’espressione della generalità, anzi della massima universalità e non della particolarità ristretta. Ecco uno breve elenco in questo senso:  

                      GLOBAL                                 INIZIAL                      CONTINENTAL
                      TOTAL                                         ESSENZIAL                  SOCIAL
                      PRINCIPAL                             CENTRAL                     STATAL
                      UNIVERSAL                             FINAL                         ASTRAL
                      INTEGRAL                              CAPITAL                      SIDERALF
                      FONDAMENTAL                       MONDIAL                     GENERAL                       INTERNAZIONAL                     SACRAL

   Tutte queste parole hanno un denominatore comune racchiuso nel suffisso “AL” che indica la grandezza conferita soltanto da un sistema visionario completo e di alta prospettiva. Ecco perché le parole Sapienza, Intelletto, vanno nelle forme sapienzial, intellettual, mentre l’ignoranza, la stoltezza, la stupidità, e tutte altre infermità non ottengono il suffisso finale “AL” che li nobilita.

   Le tre parole triadiche INIZIAL - CENTRAL - FINAL hanno il suffisso finale “AL” perché l’Inizio, il Centro e la Fine in qualunque cosa, evento, fenomeno o processo sono essenziali. Da osservare poi che nelle due categorie Sacro e profano soltanto Sacro va in Sacral con “Al” finale mentre profano no, perché non si può dire profanal. Questo la dice lunga sul valore universale della grande estensione di “AL” fino allo SPIRITUAL. Questa categoria finale, l’autore la descrive nel sito web: www.universalogy.net e prossimamente in www.spiritology.it.

   In tutti questi casi grazie al suffisso “AL” la sfera delle nozioni diventa molto estesa, al punto che lo stesso “AL” ci porta direttamente al greco Holos che vuol dire Tutto, o Totale, da dove l’Olismo. Holos è anche Helios (Elios) cioè il Sole da dove poi la parola Absolut che si decifra in Ab - Sole - ut, cioè “dal Sole ad”. E così chi vuole dare la Soluzione al problema del Globalismo deve tenere conto della realizzazione anche delle altre parole contenute nell’Elenco. Perciò per compiere il Global c’è bisogno di Total, di General, Universal, Integral, Fondamental, Essenzial, Capital, Internazional, Mondial, Social, Statal, etc.

Globale e Universae   Già molte migliaia di anni fa qualcuno voleva avvertirci che per realizzare il Global ossia la generale e inarrestabile espansione dei processi “globali” è assolutamente obbligatorio realizzare tutto l’elenco dei nomi che finiscono in “AL” e che soltanto la loro compiutezza può validarne il giusto e sicuro successo. Per essere globale deve essere totale aderire a un progetto unico che è fondamentale ed essenziale per lo sviluppo integrale dell’Umanità e che deve compiere le cose più capitali ed essenziali al livello internazionale mondiale che si realizza attraverso l’individuale, il sociale e lo statale. Il processo di tutto ciò si chiama UNIVERSALIZZAZIONE ossia la realizzare dell’UNIVERSALE. In una parola tutte queste realtà definite e derivate dal suffisso “AL” si racchiudono in UNIVERSAL proprio perché sono universali cioè valide per passare da una in altra. Questo passaggio da UNI-VERS a DI-VERS cioè dall’Unità alla Diversità si compie attraverso il CON-VERS ossia la Conversione. E ancora non è sufficiente poiché soltanto aggiungendo il terzo elemento TRI-VERS, l’Opera è veramente compiuta.

   Ecco; siamo arrivati alla conclusione che la soluzione del Global è l’Universal, la capacità di conversione delle realtà apparentemente opposte nell’Unità Originaria. Se ancora varie religioni si confrontano aggressivamente non è tanto perché non hanno intuito il legame comune, quanto perché non hanno individuato la via della conversione di varie realtà che le dividono. L’Umanità è detentrice di scientificità e religiosità ma non ancora di Universalità e proprio per questo non sa come convertire e integrare le tante realtà di cui è composta. La mancanza dell’Universalità, paragonabile allo Spirito Santo, porterà il Mondo alla frammentazione e alla discordia. C’è da trovare e applicare al più presto questa “panacea universale” che è la Scienza dell’Universale ossia l’Universalogia, ed estenderla all’Universo, attraverso quello che è l’Universologia.

   Di questo “AL” si sapeva molto già dai tempi remoti ed era apprezzato fino a rappresentare il nome stesso di Dio a vari popoli come il nome degli Elohim, vari El fino ad Allah dell’Islam. Anche la sede degli Dei nella Grecia antica era situata nell’Olimpo. La più generale nomina della persona divina era El ossia Lui. Persino le scorte degli angeli avevano i nomi terminati in “EL” come: Michael, Gabriel, Raphael, etc.

   C’è da dire poi che “AL” si applica spesse volte anche alle cose particolari ma pur sempre quando esse hanno un carattere generale. La parola " individual" ci potrebbe indurre in errore poiché tratta un solo individuo, però non è cosi, poiché “individual” o di carattere individuale vuol dire attributo valido che si attribuisce a qualunque individuo del pianeta, e infine a tutti. Anche la parola “local” è della stessa categoria e anch’essa si applica a qualunque luogo giacché categoria sempre ristretta ma comunque dappertutto sul pianeta, motivo per quale merita il suffisso “AL”. Le parole più anguste come: privato, particolare, specifico, concreto, etc. non hanno mai il suffisso finale “AL” perché esprimono la restrizione, la particolarità, vedi la grande distanza tra particolar e general.

   In tutti gli esempi sopra citati prevale l’esistenza e la coerenza di una “semantica cibernetica” che opera a precisione di un orologio svizzero. Essa nasconde quella straordinaria “filosofia cibernetica” che per la sua precisione e coerenza si potrebbe chiamare anche “cibernetica filosofica”. E dispiacente che il termine “cibernetica” con profondi significati semiotici é stato cambiato in quello di “informatica”, qualitativamente molto minore del primo.

   Al di là di quest’ultimo discorso, l’’utopista”, cioè colui che deve saper praticare la triade interrogativa: Dove? - Come? - Quando?, dovrà imparare la tecnica ”AL” per essere lungimirante nelle visioni e preciso nel fare. Quelli che vogliono fare le riforme di se stessi, della società e dello Stato non potranno non tener conto di questi imperativi. Ecco perché il “Come” dell“AL” ossia l’AL-Chim-ia del realizzare l’Universale richiede una tecnologia del sapere, un know-how preciso che proviene direttamente dall’ALETHEA (la seconda dopo l’Ethimos).  la Verità “aletheica” è quella che precisa le latitudini misurabili “ad literramlettera per lettera. Qui la lingua latina è di vitale importanza, anzi è la “chiave” stessa e assieme alla greca è la “duplice chiave” per diventare poi “triplice” con il concorso della lingua romena (ramana) situata al passaggio intercontinentale tra le antiche culture.

   Come il primo attributo di “AL” è la grandezza, l’estensione e l’allargamento, c’è da chiedersi perché la parola “grande” non lo adopera per creare parole terminate nel suffisso “AL”. Un’espressione non c’è, però l’idea è rimasta sempre immortalata nella più sublime forma mitologica quella del mito di Graal. La radice della parola “grande”GR” ha però sposato il suffisso “AL” partorendo insieme il famoso Santo Graal. GRAAL. GRAAL = GRA-AL ossia GRAnde AL.

   CONCLUSIONE

   Tanti problemi nel mondo di oggi vengono dalla Globalizzazione mal concepita e realizzata, però non c’è nulla da fare perché la Globalizzazione è un processo di naturale allargamento evolutivo. La colpa è degli uomini, specialmente quelli che si chiamano intellettuali e politici che non si sono accorti che la Globalizzazione perché ESTENSIONE, ha la sua parte risolutiva nell’INTENSIONE. Se essere Estenso, è chiaro, essere Intenso non è altrettanto. L’ESTENSO è Centrifugo mentre l’INTENSO è Centripeto

   Karl Marx definì il capitalismo quella “cosa” con due piedi, di cui uno è il Capitale e l’altro, l’Iniziativa. Ora il primo piede, il Capitale, si è alterato perché il denaro una volta motore, adesso è più corruttore. Idem il secondo piede, L’iniziativa popolare, si è sottigliata e barricata in gruppi sempre più ristretti e autoreferenziali. La Res pubblica, la sacra formula della Repubblica è stata dimenticata e ognuno oggi vuole crearsi la propria repubblica personale. Le tendenze estensive ed eccessive, che sono centrifughe, possono smembrare le comunità umane e il loro artefatto economico. Perciò occorre far ricorso al suo opposto: L’INTENSO.

   L’INTENSO. I processi in Natura per non dileguarsi hanno bisogno di qualcosa che gli tiene insieme. TEN-S vuol dire “tenere insieme” la somma delle parti costituenti. Per realizzare ciò occorre che il fenomeno abbia un’Intensità adatta. I richiesti a mantenere questo sono due: gli uomini e i loro mezzi. I mezzi sono sempre gli stessi essendo governati dalle leggi fisiche, però sono gli uomini quelli che decadono non essendo all’altezza, e non i mezzi materiali. L’uomo è debole e se non ha una tensione adatta (vedi TONUS) e non può compiere bene il suo l’operato.

Globale e Universale   La formula segreta del “TENS” è esposta nel libro di Vasile Droj “Il Codice di Pensiero Ancestral Universale”, Edizioni Universologia, 1995, (pag. 82-83). Negli scritti di Droj sono ben espresse le formule semantiche, specialmente quelle del grande passaggio TENS <-> SENT. La TENSione innesca il SENTire che ci fa sentire la Vita e il Mondo. Senza Tensione esistenziale, cognitiva e volitiva, nulla si realizza poiché il Sentire è il motore. Perciò il “SENTIRE è il SENTIERO”. L’osservazione e la pratica della Tensione e del Sentire porta fino alla SANTITÀ realtà meno conosciuta oggi. Soltanto con “SENT” si realizza la grande SINTESI.

   La storia umana degli ultimi decenni è stata abbastanza confusa e la Globalizzazione che non soltanto economica ma anche umana, cognitiva, informatica, specialmente sapienziale, in mancanza di una visione ALLargata non ha saputo sintetizzare le virtù dell’”AL” contenute nell’UNIVERSAL. E’ arrivato il tempo di compiere questa grande Sintesi e l’Europa dovrà fare la sua parte. Tutti gli elementi necessari sono contenuti nell’Universologia. Un laboratorio ideale per iniziare potrebbe essere l’’Universailles” di Bucarest.

 

Roma 16.06.2017

 

Autore:
Vasile Droj

Fondatore Centro Universologico di Roma

www.universology.com email vasidro@tiscali.it

 

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