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FORMULE SEGRETE NEL CODICE GENETICO CARATTERIALE DEI POPOLI

 

E' ANCORA VALIDO S.P.Q.R.?

MISTERIOSO SOFTWARE LOGICO SEMANTICO GRECO-LATINO

PER UN NUOVO CLASSICISMO

AUTORE VASILE DROJ

     Come gli individui anche i popoli usano formule e regole anzi, sarebbero le società in primis quelle che hanno bisogno a rispettarle. Se un individuo può essere indolente anche tutta la vita tirando avanti, una società no, perché si disintegra rapidamente. Proprio per darsi una garanzia, dalle tribù in poi le società più o meno evolute scelsero lo Stato come strumento di stabilità e continuità e imposero regole e scale di valori. A volte fortunatamente trovarono magiche formula, le migliori, evolvendo da piccole tribù o statareli a dei veri imperi. Successe con l’Impero Romano che nacque dai reduci di Troia e aborigeni laziali per diventare uno dei più grandi imperi della storia.

Classicismo   Il segreto? Di sicuro regole in poche parole ben concentrate come: Res pubblica, Virtus Romana, Lex dura sed lex, Pax romana, Divide et impera ma specialmente il famoso S.P.Q.R., tutti regolamenti (= regola la mente) che alla lunga s’iscrissero nel codice caratteriale dei romani fino a influenzare il codice genetico vero e proprio. Poi i massimi e i proverbi latini furono “proverbiali” essendo presenti nella società come strumenti interregolamentari e le loro lapidarie indicazioni erano incise persino sui frontispizi degli immobili fino a poche decine di anni fa. Oggi nelle democrazie attuali tanto libere da non rispettare neppure le regole si costata una decadenza morale dalla teoria alla prassi il cui risultato diretto è la Crisi. Che fare e da dove ripartire?

   Nei tempi antichi non esistevano né tipografie né computer perciò l’unico mezzo comunicativo informativo era la lingua con le sue parole. Tutta l’esperienza umana era concentrata nei contenuti del linguaggio. Attraverso la lingua si trasmetteva di tutto: informazione, conoscenze concrete e sapienziali, si tramandavano i miti, leggende e cronache persino lunghi poemi ed epopee come l’Iliade e l’Odissea di Omero. Poi il fenomeno riprese nel Rinascimento e grazie alla Parola l’Europa conquistò il mondo. L’Evo Medio oscuro fu spazzato via da un’idea linguistica geniale, introdurre il Classicismo che non era soltanto il ritorno ai classici greci latini ma in primis ritornare alla CLASSIFICAZIONE delle cose attraverso la lingua greco - latina. Il greco latino ha colossali virtù taxonometriche, di classificazione. Utilizzando il più grande computer di tutti i tempi, ossia la lingua, 5 - 600 anni fa furono classificate tutte le conoscenze in base linguistica. In botanica tutte le piante ricevettero anche un nome in greco - latino, idem tutti gli animali. In mineralogia si fece la stessa classificazione e i ricercatori non si confondevano più e tutte le nuove conoscenze erano cumulate e sistemate. La classificazione greco - latina continuò con la mappatura linguistica del corpo umano e della medicina. Seguirono l’Astronomia e altre scienze persino l’avvocatura che utilizzava termini greci latini. Grazie a questa mappatura linguistica, “vero computer”, la scienza prosperò in Europa in maniera impressionate e l’uso popolare del latino esteso a enormi masse di persone grazie alle cerimonie religiose della chiesa aiutò il processo. Questo fu il secondo grande evento “classificatorio” dopo quello antico che si estese con Alessandro Magno in Asia fino in India e che ricevette pure una sede, la Biblioteca di Alessandria in Egitto. Solo così si spiega la straordinaria impresa del macedone che con poche decine di migliaia di uomini conquistò l’Asia. Non furono tanto i soldati o il suo genio quanto lo splendore e la semplicità dell’ellenismo classico che espirava universalità da tutti i suoi pori.

   Negli ultimi tempi l’attrazione dell’Occidente, specialmente quell’europeo, scricchiola poiché pensa più ai suoi problemi interni che a dare luce al mondo. Ora con la grande Crisi s’impone una stringente domanda: occorre un Nuovo Classicismo, una Nuova Classificazione? Sono finite le sue potenzialità o é un fenomeno universale ripercorribile? La risposta è sì, anche se in gran parte la classificazione greco latina ha esaurito i nomi dei propri “domini” come in internet. Esisterebbe però una nuova generazione classificatoria, quella più antica, infinitamente più estesa poiché interconnettiva e ipertestuale. Si tratterebbe di una “semantica cibernetica” ipertestuale sconosciuta a noi moderni, detentrice di virtù nucleari e connettive, generatrice di una cascata di significati enormemente complessi. Le parole non sono soltanto quello che descrivono i dizionari lessicali ma molto di più che neanche immaginiamo. Ecco un esempio: la parola “perfezione” (perfectione) per noi è assolutamente lineare e da capo a coda ha sempre lo stesso significato che tutti conosciamo, però non è così.
Essa é una parola composta PER-FE-CTIONE dove PER vuol dire per, FE o FEC è facere mentre CTIONE è sinonimo di Actione (azione). La virtù ipertestuale va ancor più in profondità credendo che PER non è altro che Pi (pi greco) mentre R è il Raggio. In questo caso Perfezione vuol dire un’azione fatta in conformità al Pi  greco ossia perfetta come il cerchio, tenente miliardi di miliari di decimali e nello stesso tempo ben delimitato dal suo raggio che anch’esso può avere infiniti decimali.

   Tutte le parole greche latine hanno questa capacità che è sfuggita ai ricercatori dimostrando che all’interno delle parole si trova la ricetta con le istruzioni d’uso come per i medicinali o i manuali per gli apparecchi tecnici. Le parole greche latine sono delle vere miniere d’informazione universale, dove gli “esperti” trovano di tutto come su Internet. I creatori di lingua hanno inserito all’interno delle parole formule, equazioni semantiche meravigliose che danno la soluzione a qualunque domanda collegata alla rispettiva parola. Le religioni sapevano tutto ciò ecco perche attribuirono alla Parola (Verbo) attributi divini: “All’inizio era il Verbo e il Verbo era Dio e Dio era il Verbo”. Ecco da dove partire anzi ripartire.

   Ma le parole esportano anche all’esterno il loro bagaglio di conoscenze amplificandole in relazione ad altre parole creando una straordinaria rete di radici che allarga la Conoscenza e la sistema in categorie ben chiare. Le radici simili sono collegate in una rete logica che in fin fine svela allargamenti gnoseologici impressionanti. Per esempio la radice “SNT” in SANTO o Santità ci porta al significato SENTIRE e SENTIERO. E veramente un Santo è chi ha il Sentire al massimo livello di sensibilità. Poi il Santo segue il Sentiero di Dio. A questo punto il Sentire è il Sentiero. Le possibilità non finiscono qui perché esiste il principio Oroboro(s) del serpente che morde la coda, il feed-back, ossia la lettura al contrario delle parole. In tale ipostasi la radice “SNT” passa in “TNS” svelando il segreto del Sentire che é la TENSIONE, espressione diretta dell’INTENSITA’.

   Accanto ai due esempi ce ne sono tanti altri che trattano il tema caldo della Crisi attuale, nel quale siamo immersi. Per esempio la parola chiave, quella dell’Economia è di una limpidezza e semplicità disarmante e nonostante tutto abbiamo sbagliato. ECONOMIA = ECO+NOMIA nel quale ECO = equo, uguale, giusto e NOMIA legge dal greco nomos. La risposta è ovvia l’Economia è sinonimo di leggi eque giuste che rispettino i principi non tanto del mercato quanto della Natura. Questa eguaglianza si riferisce al principio dei vasi comunicanti nel quale l’acqua si distribuisce in modo equo. Il Mercato è il campo di azione e l’analogia MERCATO ß> MERCURIO riporta alla giusta fluidità del mercurio e ai sussulti dei mercuriali (prezzi delle merci) e dei loro insigni, le marche. Ma prima di tutto quell’equo nella parola Economia è l’EQUILIBRIO, il supremo principio.

   Se le parole sono chiare e il loro software é ugualmente chiaro perché allora sbagliamo? Per almeno due motivi: primo non fu nessuno a rivelarci questo straordinario “know-how” della Parola o almeno non l’abbiamo ascoltato, secondo, abbiamo disprezzato il giusto della legge - l’equo nomos, la Bibbia dell’economia. Non abbiamo saputo calibrare l’economia eppure era semplice secondo il know-how della Parola poiché CALIBRO è nient’altro che EQUILIBRIO. Calibrare un’arma è sinonimo di equilibrarla per non colpire né a manca né a destra ma in centro nell’obiettivo. L’equilibrio economico-finanziario e  democratico fu il grande EXCALIBUR (vedi CALIBRO) dell’Occidente. Poi è venuto il non rispettare delle regole - Deregulation, la deregolamentazione e il resto lo sappiamo – crisi.

   Se il Mercato va, come già provato da sistemi non capitalisti come Cina e Russia, l’ex Unione Sovietica, allora dove sta il problema del rallentamento occidentale? Semplice! Nella dimensione Umana. Si è arrivato a confondere il prodotto, l’artefatto con il suo creatore. Sempre attento alla produzione l’uomo ha dimenticato se stesso diventando lui stesso materiale scadente, ed ora guarda impaurito a un mondo che capisce sempre di meno. Anche le nazioni sono come gli organismi viventi crescono, nascono e muoiono. Niente è eterno. Ancor prima che guarire l’economia, si dovrebbe innescare una resurrezione umana. Se da anni e anni i capi di governo e i loro ministri si riuniscono e fanno di tutto per far ripartire l’economia ma senza risultato allora vuol dire che il problema non sta là ma in altra parte, nell’UOMO.

     I CODICI GENETICI CARATTERIALI DEI POPOLI

   Qualunque caratteristica ha un essere vivente essa deriva dal suo codice genetico. In funzione della combinazione dei suoi cromosomi le strutture morfologiche e funzionali prendono specifiche caratteristiche. Basta una piccola differenza genetica per innescare enormi differenziazioni tra gli esseri. Ora si mette una grande domanda. Se il codice genetico che regola il corpo umano è così preciso, quale allora e quanto perfetto sarebbe il codice che regola la mente, la psiche, l’intelletto, il carattere, la mentalità? Deriverebbe esso da qualcosa più grande, eterno e universale. La risposta è sì. Al di là del famoso e generico LOGOS esiste un ben preciso “Codice della Conoscenza” ancor più preciso del codice genetico, che funziona a meraviglia come un orologio svizzero.  Trovai il rispettivo Codice genetico della Conoscenza già nei lontani anni ’80, ed era triadico composto di un “codice di Pensiero ancestral universale”, un “sistema di quantificazione universale” e una “geometria embrional sintetica”.

   Dal Codice genetico della Conoscenza (Genesi = Gnosi) attraverso il linguaggio nacquero saperi, concetti, filosofie religioni, e prassi diverse che gli uomini applicarono nella loro vita per evolvere. Non solo ma i tribù e i gruppi organizzati fino a livello di nazioni e stati scelsero quella parte di sapere che conveniva loro e lo immortalarono in nuove religioni,e  filosofie. L’abbreviazione e la classificazione di tutto ciò si concluse con delle regole, concetti, massime, proverbi o sigle. Quasi tutti i popoli sul percorso del tempo ebbero una loro losinca che ben eseguita li portò al successo. Vedi l’”anthropos panton metron” dei greci, l’uomo è la misura di tutte le cose, o la più recente degli Asburgi: “Alii bella gerunt, tu felix Austria nube”, “gli altri fanno le guerre tu Austria felice pensa ai matrimoni“, oppure “In pluribus unum” “da molti, uno” degli americani. Però i romani ebbero in assoluto la più grande produzione di massime latine che di sicuro ordinò la loro coerenza cesellando il carattere: “per aspera ad astra”, “attraverso le asperità alle stelle” ossia “cogito ergo sum”.

   Molto famosa fu la sigla S.P.Q.R. tradotta come il Senato del Popolo Romano. Sembra uno slogan qualsiasi anche se dedicato al Senato ma non è così. Nessuno si è accorto per migliaia di anni che la rispettiva combinazione sarebbe niente meno che la formula ultra segreta che portò la piccola città di Roma alla conquista dell’intero bacino Mediterraneo e alla creazione di uno dei più grandi imperi della storia. In quelle quattro lettere giace la formula segreta del codice genetico caratteriale dei romani che li portò al successo. Tutti i popoli avrebbero formule segrete dimenticate che se ripristinate e attualizzate li porterebbero a risultati del tutto eccezionali ma nell’ignoranza di tali nascoste potenzialità rallentano o stagnano nel marasma. Nell’attuale crisi, specialmente europea, é proprio l’area greco latina quella che ha problemi maggiori in quanto ha dimenticato la sua formula di riattivazione del suo codice caratteriale. Chiave per una “virtus romana rediviva”. 

   Nel prossimo articolo presenterò una straordinaria scoperta svelando che la sigla S.P.Q.R. non fu un ordinario presta nome del Senato ma la più straordinaria formula che un popolo abbia mai concepito e realizzato, e che la portò al successo, la quintessenza del sapere applicato a livello individuale e nazionale. Le quattro lettere agiscono in combinazioni analogiche ai quattro amminoacidi del codice genetico ricostruendo l’organismo sociale in principi operativi. La corretta applicazione porta al successo sicuro facendo sparire qualunque crisi di qualunque genere.

10.04.2012

Vasile Droj
Ricercatore transdisciplinare del Centro Universologico di Roma

www.universology.com email vasidro@tiscali.it

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