La recente scoperta di una piramide a Edfu mette in nuova luce la teoria generale sulle piramidi egizie aprendo la strada a straordinarie possibilità investigative. L’universologo Vasile Droj attraverso calcoli di estrema precisione dimostra che nel piccolo monumento del faraone Huni o Snefru erano già presenti i disegni che portarono alla costruzione delle tre piramidi di Giza. L’autore sostiene che al passaggio dalle pre dinastie alle dinastie, i faraoni erano in gran fermento poiché scoprirono realtà matematico geometriche stupefacenti che ognuno immortalava nella sua piramide. In fine la somma di tutte le scoperte derivate dalle ricerche confluì in un Concetto Unico consacrato ad’un “Progetto Unitario” da realizzare a Giza sotto il regno riunito dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino. Fu il più grande esperimento della storia, e sembra aver realizzato anche la levitazione parziale che permesse il manipolo dei grandi blocchi di pietra. L’autore sostiene che se è stato possibile realizzarlo 5.000 anni fa è possibile ancora oggi o almeno scoprirlo. Manca solo la “chiave” che egli mette a disposizione attraverso un nuovo approccio piramidologico: la “Piramidologia Universologica”.
Tra l’Egittologia ufficiale, accademica, ortodossa e quella non ufficiale, alternativa o eretica esisterebbe una terza via - l’Egittologia universologica. L’Egittologia è per forza ufficiale e accademica poiché rappresenta la somma di due cento anni di ricerche archeologiche meticolose e ben catalogate. Lo Spirito Egizio voleva tramandare qualcosa di grande al genere umano che i relitti archeologici sfigurati dal passare del tempo non sono sufficienti a rivelare le aspirazioni di un mondo di 5.000 anni fa. Occorre INTERPRETARLI. E’ qui che entrano in gioco i ricercatori indipendenti, alternativi. L’Egittologia ufficiale farebbe bene tener conto anche dell’enorme massa di ricercatori indipendenti a volte molto originali. Se l’Egittologia è preponderentemente accademica e ufficiale, la Piramidologia in cambio è aperta a tutti quelli che hanno la capacità a svelare i segreti delle piramidi. E’ come un’equazione algebrica dove chi trova la soluzione è Re, anzi Faraone, per restare nel gergo. Di sicuro la soluzione finale e definitiva verrà da un genio non catalogabile.
Ora tra le due vie esisterebbe la Terza Via, quella dell’’Egittologia universologica” ossia quella di un approccio allargato derivante dall’uso degli strumenti più universali di ricerca. L’autore di questa visione e metodologia è l’universologo Vasile Droj.
OGNI FARAONE IMMORTALAVA NELLE SUA PIRAMIDE UN’EQUAZIONE MATEMATICO GEOMETRICA.
Se l’Egittologia è congrua a se stessa poiché cataloga tutto quello che è stato scoperto, essendo anche stratigrafica o cronologica, la Piramidologia invece no, poiché nel suo perimetro resta tutto da scoprire e le piramidi sono presenti anche su altri continenti alcune molto prima di quelle egiziane. Occorre perciò sciogliere questo nodo discrepante. Se la civiltà egizia aveva infinite caratteristiche sociali, religiose, mitologiche, etc., la costruzione delle piramidi (vere) aveva quasi una sola ragione: quella matematico geometrica. Qui giace il nodo gordiano egizio. Ai faraoni e ai sacerdoti interessava la matematica. Tutto discendeva dalla dea dell’Ordine Maat, dalla quale proviene la MATEMATICA (Maat è Maat-ica). Persino il nome antico dell’Egitto, Kemet, era impregnato dalla sua linfa. Kemet in decodificazione segreta è “Ka di Maat”. Perciò ogni faraone che risolveva un’equazione geometrico matematica la traduceva poi in una piramide mettendo nei suoi parametri i termini dell’equazione che indicavano la soluzione. Erano delle imprese faraoniche che dovevano racchiudersi nel Progetto Finale di Giza con la costruzione delle grandi piramidi: Cheope, Chefren e Micerino. Fu l’inizio del più grande Sperimento della storia.
LA VARIANTE PROTOSTORICA prevede che il Complesso di Giza era già presente da migliaia o decine di migliaia di anni prima e gli egizi cercavano scoprire i segreti che in parte conoscevano sperimentandolo con le loro piramidi. Questa variante porta all’accettazione di civiltà avanzate pre Diluviane, Atlantide, etc. Perciò i tempi della costruzione delle piramidi di Giza si tramandano indietro verso 10.500 a.C. (Bouval, Hankok, o addirittura 36.400 a.C. Armando Mei).
VARIANTE ALIENA. Per le impressionanti dimensioni delle piramidi si presuppone l’immistione degli extraterrestri nella loro costruzione. La diffusione delle piramidi su tutta la terra aumenta questa supposizione. La presenza delle strutture geometrico matematiche che riproducono il modello piramidale espresse dalle stelle di alcune costellazioni è un altro indizio a favore di questa ipotesi In fine la scoperta dell’autore di centinaia e migliaia di stelle nella nostra galassia disposte in perfetta en assoluta disposizione matematico geometrica su migliaia di migliaia dia anni luce altro che risposta è una batosta alla nostra insignificanza nel condominio cosmico.
Tutte le tre varianti: protostorica, storica e aliena sono vere nello stesso tempo. Per noi, ora, la variante storica della costruzione delle piramidi di Giza intorno a 2.600 – 2.500 a.C. é la più importante e risolutiva. Sarebbe la prova che l’Umanità è stata molto più capace di quello che noi abbiamo creduto finora.
VARIANTE STORICA - LA RIVOLUZIONE AMON-ATON-ISTA (AKHEN-ATON-ISTA)
La suprema deità nell’antico Egitto era il dio Ra rappresentato dal Disco Solare che sul percorso della storia fu nominato sia come Amon Ra sia come Aton Ra. Cronologicamente è prevalsa la forma Amon Ra. Il nome Amon è codificato derivando dal Mono (Unico), e Mente, ed esprimeva il Monismo, il dominio della Mente. “ON” all’infuori di Uno (1) era anche “IN” ossia Interiore e come ON era simile al greco On (Tutto) che poi fu presente nella parola FaraON. In altre parole MON era il semplice Disco Solare soltanto con un punto centrale e neanche.
Invece il Disco ATON era più complesso e completo avendo il punto centrale attraversato da due diametri incrociati alludendo alla lettera “T” (┼), il famoso “TeneT, che tiene Tutto. Per noi moderni sarebbe l’Asse Cartesiana. Se gli Amon-isti volevano soltanto adorare e non coinvolgere il Disco Solare, gli Aton-isti tentavano di penetrare i misteri nascosti nel Cerchio e tradurli in conquiste sulla materia. Nella “Sintesi olografica circolare del Cerchio”* rielaborata dall’autore, si nascondono tutti i misteri dell’Universo. La rivoluzione tellelamarniana del faraone Akhenaton fu soltanto un flebile e tardivo sussulto poiché la vera rivoluzione fu realizzata più di mille anni prima al passaggio dalle predinastie alle dinastie culminando con l’avvento dei faraoni Djoser, Huni, Snefru, Cheope, Chefren e Micerino, costruttori di grandi piramidi. La penetrazione matematico geometrica del Disco di Aton permise le più straordinari scoperte matematico geometriche che portarono alla costruzione delle piramidi di Giza. L’attrazione straordinaria per l’affascinante “sacralizzazione numerica” unì i rispettivi faraoni nella più grande l’impresa della storia portando a Immortalare nella pietra i più grandi segreti matematico geometrici che governano l’Universo. L’autore l’universologo Vasile Droj nominò questo: “Sistema di quantificazione universale” o dell’Universo. Grazie al rispettivo “sistema” egli scoprì i segreti definitivi delle piramidi di Giza: Cheope, Chefren e Micerino*.
L’INIZIO DEL PIU’ GRANDE SPERIMENTO DELLA STORIA
I primi faraoni Djoser, Huni poi Snefru sperimentarono tutte le formule matematiche e geometriche che conoscevano per arrivare alla piramide perfetta capace di persuadere, alludere e perche no, vincere le leggi della natura in primis la temibile gravità. Vincere o ammorbidire la gravità serviva anche a trasportare giganteschi blocchi di pietra per le future colossali piramidi di Giza. Si partì dalla sperimentazione più semplice; la caduta gravitazionale della sabbia che si dispone in cono come la piramide. Ecco perché la piramide rosa di Dahshur di 43°21’ allude all’angolo di caduta libera e la deposizione naturale della sabbia del deserto a forma conica di piramidale. Un altro esperimento fu la costruzione di piramidi a gradoni. E qui iniziò il fulcro della scoperta del genio egizio. Se i gradoni dovevano imitare la crescita dei numeri naturali 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.. come una scala, allora anche i mattoni di pietra messi in gradoni scalari dovevano stuzzicare le leggi della natura sfaccettando qualche effetto visibile. Strano però, che gli egizi non costruirono piramidi a 9 gradoni (vedi anche l’Enneade degli Dei = 9) ma si fermarono a 6 dove spesso il 7-imo era solo un piccolo “piramidion rettangolare”. Come mai? E qui giace il segreto di tutti i segreti che l’universologo Droj lo restituì di nuovo alla storia. Si sa che il rapporto primordiale di 9, 1/9 = 0,11111111111111111111.. perfezione assoluta che si estende all’infinito, si doveva verificare nell’Enneade numerica scalare: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, anch’essa perfetta.
Invece no 11111111111 x 11111111111 = 123456790, dove manca la cifra 8. Come mai alla scala manca un gradino, l’ottavo? Poteva essere un errore colossale della matematica che governa l’Universo, proprio nell’Altare del Tempio più sacro quello matematico? Questo errore fu un colpo terribile per gli egizi come fu d’altronde per i pitagorici l’irrazionalità della radice di 2 (√2). L’errore fu reinserito poi nella piccola differenza tra l’allineamento non perfetto delle tre piramidi di Giza, nell’inclinazione dell’angolo di pendenza della piramide di Snefru, fino alla mancata punta della piramide di Cheope.
Questa “fessura” derivata dalla perfetta geometrizzazione lineare 111111111111 e il suo prodotto scalare imperfetto 12345679 sarebbe il luogo dove le energie sottili si materializzano prendendo massa, ossia il luogo dove si manifesta la gravità. Ecco il luogo dove nasce il bosone di Higgs che dà massa alla materia (35). MASSA = MISSURA. Ecco perche i gradini delle piramidi sono al massimo 6 - 7 e non arrivano a 9. La seconda batosta verrà agli egizi dalla costatazione delle radici dei valori numerici che inchiodano le realtà virtuali in pura gravità derivata dalla “virgola”.
Con l’inizio della piramide a doppia pendenza di Snefru (37) non a gradoni ma liscia si avvicinava a grandi passi la soluzione alla sagomatura perfetta e definitiva della piramide Cheope e Chefren. Snefru era padre di Cheope. Iniziava la più grande avventura umana della storia. Si compieva la quadratura del Cerchio, Amon, il Monismo Mentale soltanto circolare si doveva riunire all’Aton il Disco solare cardanico, completo.
RISOLTO IL MISTERO DELLA PIRAMIDE DI EDFU
Nel 2014 vicino al tempio di Edfu in Egitto fu scoperta una piramide a gradoni di 4600 anni, qualche decine di anni più antica dalla grande piramide di Cheope. Il monumento aveva 13 metri di altezza (oggi 5 m.) ed è attribuibile al faraone Huni (2.635 - 2.610 a.C.) o a Snefru (2.610 - 2.590 a.C.). Il monumento fa parte dalla categoria delle così dette “piramidi provinciali” costruite vicino ai monumenti più importanti. Tutte le piramidi di questo tipo hanno dimensioni quasi identiche, rispettivamente 18,4 x 18,6 m. Finora sono state scoperte 7 “piramidi provinciali” e nessuno sa quale é il loro mistero anche perché non contengono camere funerarie. Sono un vero rompicapo che ora sta per esplodere, aprendo la strada a delle grandi rivelazioni. L’universologo Vasile Droj sostiene che le prime piramidi erano esperimenti sia teorici sulla matematica e geometria sia pratici per prepararsi all’Opera Finale quella della Piana di Giza.
Ecco ora le strabilianti equazioni matematiche derivanti dai parametri della piramide appena scoperta a Edfu. Le dimensioni basali 18,4 x 18,6 non sono casuali ma in stretta relazione con l’altezza di 13 metri. Il volume cubico “immaginario” 18,4 x 14.6 x 13 sviluppato sulla base dà 4449,12. Il valore numerico ottenuto è interessantissimo poiché è molto vicino al valore universale 4444444.. che rappresenta il rapporto 4/9, un rapporto primario essenziale dell’Enneade numerica. Per avere il rapporto perfetto occorre trovare le giuste decimali dei rispettivi valori 18,4 e 18,6. Per la dimensione 18,4 abbiamo un valore più perfetto il 18,39027 e per 18.6 abbiamo 18,59027. Rifacendo l’operazione 18,39027 x 18,59027 x 13 = 4444,4411 si ottiene un valore più congruo che ci dà la speranza di ottenere il valore assoluto. I valori numerici assoluti e trascendenti che i costruttori della piramide volevano trasmettere sono: 18,3902769552.. e 18,5902769552..
Ecco ora il calcolo perfetto:
Fu questo che volevano comunicarci gli egizi? La risposta e si! Il faraone che costruì la piramide lo fece anche per rimandare ai posteri questi calcoli. Siamo soltanto all’inizio di una scoperta straordinaria che porterà direttamente alla piramide di Cheope. Ora guardate con attenzione ai decimali, sono assolutamente gli stessi che si ripetono nello stesso ordine all’infinito essendo trascendenti come il Pi greco.
18,3 9 0 2 7 6 9 5 5 2…..à ∞
18,5 9 0 2 7 6 9 5 5 2…..à ∞
Questa correlazione è voluta dai costruttori per dire: guardate non è un caso andate avanti! E andando avanti l’universologo Vasile Droj scoprì la prova definitiva. Egli si domandò ma perché non fare la media tra i due valori, e facendo, arrivò a qualcosa di stupefacente:
18,3902769552.. + 18,5902769552.. /2 = 18,4902769552..
Impressionante i decimali del valore medio sono gli stessi e corrono all’infinito nello stesso immutabile arrangiamento. Questa e la prova definitiva che gli architetti della piramide volevano portarci a questo punto. Un valore con simili caratteristiche fu scoperto dall’autore vis a vis del cubito reale egizio (30). E’ ovvio che il valore medio 18,4902769552.. voglia indicare qualcosa, ma cosa? Rifacciamo di nuovo i calcoli utilizzando il valore medio
18,4902769552 x 18,4902769552 x 13 = 4444,5744444444444444444444444444444444444…
Che è successo? Perché nel rapporto puro appare quell’imperfezione, e che rappresenta il 57? Grandi domande che gli egizi sembrano hanno risolto trovando quelle equazioni che tradotte in pratica potevano ridurre la gravità necessaria al trasporto dei giganteschi blocchi di pietra per la costruzione delle tre piramidi di Giza.
Abbiamo visto in precedenza che nella scala dei numeri naturali 1,2,3,4,5,6,7,8,9, appariva tra le posizioni 5 e 7 quell’anomalia operativa che portava a distorsioni gravitazionali e che gli egizi nella costruzione delle piramidi a gradoni si fermavano a questo punto. Anche il cambiamento dell’angolo di pendenza della piramide romboidale di Snefru aveva problemi più o meno nello stesso punto. Un altro problema appariva sempre dopo il 7 con la mancanza della cifra “8” al quadrato del rapporto 1/92 = 123456790 (senza 8). Rifacendo i calcoli; quello dei due valori diversi e quello espresso dal valore medio, appare evidente lo “strano errore”.
18,3902769552 x 18,5902769552 = 341,8 9 034188
18;4902769552 x 18,4902769552 = 341,8 8 034188
Com’è ben visibile le uniche differenze si trovano tra le cifre 8 e 9 e per questo nel prodotto 1111111112 = 123456790..manca la cifra 8”, ossia un gradino. In questi strani spazi numerici si presupponeva che si annidano i vortici che influiscono sulla gravità. Perciò gli antichi egizi hanno riprodotto in realtà la scala dei numeri per studiare e ottenere gli effetti desiderati. Così costruirono le piramidi a gradoni. Non era sufficiente però poiché le strane equazioni matematico geometriche erano molte. Così come i fisici e i cosmologi di oggi attraverso equazioni matematiche trovano soluzioni, nello stesso modo a quei tempi gli egizi ottenevano risposte alle loro domande.
IL RAPPORTO 44444444444/666666666666 - LA PORTA DEI MONDI
L’universologo Vasile Droj sostiene che partendo dalla “geometrizzazione numerica” presente nel perimetro matematico, gli egizi attraverso la “modellazione geometrica” volevano scoprire quei passaggi segreti, dove le leggi della fisica, della Natura in generale, erano vulnerabili. L’idea era di verificare intersecando tutti i rapporti primari per trovare quei interstizi di passaggio dove operavano le rispettive equazioni. Si è visto nella prima parte dell’articolo che simili equazioni matematiche furono incise nei parametri della piramide di Edfu, nei valori numerici: 18,3902769552.. x 18,5902769552.. x 13 = 44444444444444444444.. Era ovvio che i costruttori volevano indirizzarci a questo risultato, finale però la domanda è perche? Che mistero giacerebbe in questo allineamento numerico così ordinato quasi “architettonico” o militare?
Ebbene, nell’Enneade Numerica, tra tutti i rapporti fondamentali: 11111111.., 2222222., 3333333., 4444444., 5555555., 6666666., 7777777., 8888888., 9999999, ci sono soltanto due copie che passano da una nell’altra: il 444444444 / 666666666 e 1111111111 / 33333333 Guardate:
4444444444444444.. / 66666666666666666.. = 66666666666666666666666666666666666..
6666666666666666.. x 66666666666666666.. = 44444444444444444444444444444444444.
Questi valori numerici geometrizzati e geometrizzanti erano considerati i “pilastri del mondo” e il nome del dio egizio Ra viene proprio dalla parola “rapporto”, RA-PORT ossia “Portatore di Ra” nonché la “Porta di Ra”. Le affinità numerico matematiche generano anche affinità relazionali.
Per approfittare di queste affinità relazionali occorreva tradurli in un meccanismo preciso che è la piramide. Ecco perché la piramide appena scoperta a Edfu fu costruita su quei 18 m. di base e 13 m. di altezza, proprio per riuscir realizzare questa conversione prima numerica poi matematica ed in fine energetica. La piramide diventava così un piccolo Stargate, una “Porta tra i Mondi”, dove la gravità era beffata. Beffare o almeno ammorbidire la gravità era il sogno proibito degli egizi e di tutto il mondo antico, senza quale nessun ciclopica costruzione poteva essere compiuta.
E di nuovo tra i matematici della piramide s’insidiò il panico come nella scuola pitagorica provocato dall’irrazionalità della radice di 2. Se nelle operazioni dirette i numeri restavano sempre “geometrici”, nell’uso della radice (√) appariva avvolte come risultato un numero irrazionale: √4,44444444.. = 2,10818510677.. Tutto dipendeva dalla posizione della virgola poiché la radice di √44.444444.. = 6,6666666.. E poi le cose si alternavano all’infinito. Gli egizi credevano che una volta introdotta la virgola, la realtà in questione cominciava a cambiare. La virgola era quella che dava peso ai numeri. I costruttori della piramide di Edfu individuarono la causa o cosa produceva la GRAVITA’ cioè la VIRGOLA. La parola GRAV(ità) era codificata attraverso la parola VIRG(ola) “GRV ↔ VRG”. La Visione si voleva questa: i numeri geometrici eterni presenti in uno stato virtuale (vergine) o imponderabile nel momento quando s’introduce la virgola perdono la virginità VIRGO prendendo Massa o Misura (precisa) arrivando allo stato di gravidanza. La formula magica superscientifica è: “MASSA à MISURA ↔ SOMMA à SEME”. Interessante che il seme, lo spermatozoide, ha la forma di una virgola (,) indicando il momento preciso quando si perde la verginità numerica e si acquisisce massa o gravità (vedi la dona incinta o gravide).
Non fu mai dimenticato il paragone antropologico e perciò il dio egizio della fertilità Min, con il pene in erezione, fu il simbolo della creazione corporea del mondo. Interessante il fatto che i codici numerici segreti di Min sono correlati alla piramide di Cheope specialmente alla sua altezza (“erezione insù”). L’universologo Vasile Droj ha calcolato che attraverso i parametri derivati dalla statuina di Min, si voleva avvertire l’Umanità quale sarebbe il punto critico preciso che la demografia planetaria non debba toccare. L’interdizione è indotta dalla mancanza della punta della piramide di Cheope. In poche parole, il “numero” che indica quante teste umane possono riempire la piramide di Cheope, è anche il “numero” massimo di persone ammesso di vivere sulla Terra con la condizione di non toccare il limite imposto dal volume piramidale o cubico della Piramide Capo Cheope.*
L’ONDA MEGALITICA E IL PROGETTO UNITARIO PLANETARIO
I costruttori della piramide vicina al Tempio di Edfu, attraverso i parametri numerici iscritti ci portarono alle realtà preesistenti nel mondo dei numeri per farci vedere i supremi segreti della levitazione, e non solo, ma anche individuare il luogo dove l'affascinante fenomeno agisce ossia nella Piramide. Nello stesso periodo (3000 - 2500 a. C.) quando gli egizi entrarono in fibrillazione ed estasi per le loro stupefacenti scoperte matematico geometriche che portarono alla costruzione delle prime piramidi, il fenomeno si è ripetuto anche in altri parti del pianeta come nel Vicino Oriente, l’Inghilterra, etc. Un Onda rivoluzionaria percorse il tricontinente: Africa - Europa - Asia generando ciclopiche strutture megalitiche che erano molto al di la della normalità quotidiana persino a quella religiosa, sacrificale. Volevano immortalare qualcosa di grande, enormemente colossale. L’universologo Vasile Droj sostiene che l’oggetto di tanta ammirazione e attenzione era niente meno che un “sistema universale di quantificazione matematico-geometrico-linguistico” di tutto l’Universo. Era un Progetto Unitario non soltanto per l’Egitto ma per tutto il Pianeta. La posa in gioco valeva qualunque sacrificio e perciò prosciugato finanziariamente, il faraone Cheope non esitò a prostituire sua figlia per racimolare i soldi necessari a finire il monumento. E pure la punta rimasse incompiuta.
Nei prossimi articoli l’autore dimostrerà come altri monumenti antichi seguono la stessa progettualità e operatività funzionale matematico geometrico in chiave universologica. Saranno i siti archeologici di Silbury Hill e Stonehenge in Inghilterra a stupefarci e a dimostrare la conferma del Progetto Unitario Planetario. In fine, guardando il cumulo di macerie rimasto dalla piramide, multi millenaria di Edfu con i suoi pochi indizi: (18,4 m. x 18,6 x 13 m.) e comparandolo con la straordinaria mola di dati ottenuti in questo articolo, si comprenderà le straordinarie virtù e prospettive dell’Egittologia Universologia specialmente della Piramidologia Universologia.
Roma 17.11.2020
Vasile Droj
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