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IL SUPERAMENTO MATEMATICO DELLA VELOCITA' DELLA LUCE
REALIZZATO GIA' 27 ANNI FA

L A     F O R M U L A     D E L     S U P E R A M E N T O

LA NUOVA COSMOLOGIA

 

autore VASILE DROJ universologo

   Il superamento della velocità della luce derivato da calcoli matematici fu realizzato già nel lontano 1984 dal ricercatore Vasile Droj di Roma. L’attuale superamento sopraluminale per mezzo dei neutrini sparati tra i laboratori del Cern e del Gran Sasso è una prova concludente che i calcoli di allora furono corretti. In principio si tratta di una formula matematica dimostrante che il valore numerico della velocità della luce: 299.792.458 m/s. non è uno qualunque, ma parte di un misterioso ordine numerico ben quantificabile giacente all’origine funzionale dell’Universo, che alla 24esima potenza finisce in un valore straordinario: 2777777777777777…

Questa misteriosa Formula trovata dal ricercatore Vasile Droj, dimostra che la luce assieme ad altre costanti fisiche universali fa parte di un edificio matematico impressionante, un “Sistema di Quantificazione Universale” o dell’Universo. In questo contesto esistono delle velocità infinitamente superiori a quelle dei neutrini, capaci di gestire l’organismo cosmico secondo il principio dell’Istantaneità funzionale come negli organismi viventi. Secondo la Formula del Superamento, le 24 potenze della luce rappresenterebbero 24 super realtà, universi (meglio cosmi) dove il passaggio alle velocità superiori sull’”autostrada dell’Universo” si realizzerebbe similmente al “cambio di velocità” dei nostri automobili.

Vasile Droj ha presentato la sua scoperta già dal 1984 in diverse accademie, congressi internazionali, riviste, giornali, radio e televisioni, ma fu impossibile attaccare l’edificio einsteiniano malgrado le indiscutibili prove matematiche. Oggi con il felice esperimento del Cern, l’Edificio della Relatività vacilla e la Nuova Cosmologia presentata dall’autore può apportare il suo contributo proprio in un momento di totale scombussolamento dopo le crepe nell’ancient regime relativista.


Vasile Droj
Ricercatore transdisciplinare, Centro Universologico di Roma

www.universology.com email: vasidro@tiscali.it

 

Clamoroso!!!

Da E=mc2 a E=mc24

SCOPERTA LA FORMULA DEL SUPERAMENTO DELLA VELOCITA’ DELLA LUCE. LE 24 POTENZE DELLA LUCE – LA ”IPERLUCE”   LA VELOCITA’ DELLA LUCE COME ILCAMBIO VELOCITA’ DELLE MACCHINE   AUTORE VASILE DROJ UNIVERSOLOGOSCOPERTA LA FORMULA DEL SUPERAMENTO DELLA VELOCITA’

IDEE A CONFRONTO

APPROCCI PER UNA NUOVA COSMOLOGIA

 

Da http://www.apcom.net/news/clt/20070519_122310_589305d_19275.shtml

Roma, 19 mag. (Apcom) - Secondo lo studioso romeno Vasile Droj, la velocità della luce nel nostro universo è una "velocità da lumaca", ed è incompatibile con la natura fisica dell'universo stesso. Per giustificarne il valore (299.792.458 metri al secondo), occorre ipotizzare una struttura cosmologica più complessa, che prevede 24 universi, ciascuno caratterizzato da un valore crescente della velocità della luce. Il ricercatore ritiene che in corrispondenza di ciascun valore della velocità della luce sia collegato un universo in rapporto "armonioso" con tutti gli altri, così come gli antichi concepivano le "sfere celesti" e la relativa "musica". A queste conclusioni, Vasile Droj è arrivato analizzando la struttura numerica del valore 299.792.458, che mostrano come tale valore sia soltanto un primo "gradino" in una scala esponenziale. Secondo lo studioso la velocità della luce alla 24ma potenza fornisce un valore di 277777..., corrispondente al rapporto 25/9. Partendo da qui, egli ottiene la vera velocità, che è di 299.792.476.091..., un valore estremamente preciso. Il valore della nuova velocità in rapporto a quella conosciuta è di appena 18 metri: praticamente la lunghezza di un autobus a confronto di sette diametri terrestri, o della distanza da qui alla Luna. Difficile da scrivere il valore della "vera" velocità della luce secondo Droj: è un numero con 163 cifre, così colossale da far impallidire qualunque immaginazione. Questa "regina" di tutte le costanti fisiche universali mantiene saldo l'intero edificio dell'Universo, e la più piccola deviazione potrebbe far saltare l'intero creato. Vasile Droj sostiene di aver ottenuto, sulla base del numero trovato, il valore giusto di tutte le costanti fisiche universali, individuando un "sistema di quantificazione universale". Droj ha presentato i suoi risultati a 52 istituzioni scientifiche internazionali.

 

 

SCOPERTA LA FORMULA DEL SUPERAMENTO DELLA VELOCITA’ DELLA LUCE.
LE 24 POTENZE DELLA LUCE – LA ”IPERLUCE”

LA VELOCITA’ DELLA LUCE COME ILCAMBIO VELOCITA’ DELLE MACCHINE

AUTORE VASILE DROJ UNIVERSOLOGO



Dopo il Pi greco, come codice a barre dell’Universo, un’altra grande costante universale, questa volta fisica, dimostra la sua preferenza per l’ordine matematico dei numeri. La costante universale in causa è niente meno che la velocità della luce, la regina di tutte le costanti fisiche universali che non permette a nessun fenomeno dell’Universo di uscire dai suoi ferrei limiti. Ma sarà vero? E’ un limite invalicabile? Sembra di no. Ecco la radiografia di una scoperta che potrebbe cambiare la mostra visone del mondo.
Ebbene, tutto iniziò nel lontano 1984, quando mi accorsi che l’Universo, esteso per decine di miliardi d’anni luce in tutte le sue direzioni non poteva essere assoggettato ad una velocità di lumaca, che aveva bisogno di miliardi d’anni per portare un’informazione da una parte a l’altra. Il principio dell’integrità e della funzione normale di qualunque aggregato o organismo che ci sia, sia esso anche l’Universo, chiedevano per forza velocità superiori a quella della luce per poter comunicare in tempo reale le interrelazioni integrative alla sua sopravvivenza. Perciò mi concentrai a trovare la “Supervelocità”,, l’unica soluzione. Partii dalla velocità attuale della luce, quella di 299.792,458 km/s convinto di trovare qualche indizio dentro la sua combinazione numerica. Dopo messi di ricerca fui illuminato dalla santa semplicità. Se dovevo trovare prove sulle velocità superiori della luce allora dovevo per forza moltiplicare la stessa velocità più volte e vedere che succede. Fu cosi che moltiplicandola 24 volte arrivai ad un prodotto strano, una ripetizione ingombrante delle stesse cifre che erano dei sette (7).
Sapevo che la ripetizione delle cifre decimali di un valore numerico esprime un periodo che corrisponde per eccellenza ai rapporti tra i numeri. Per esempio 1/3 = =0,333333333…. Era chiaro che ero arrivato ad un punto dove gli aspetti superiori della luce finivano in un rapporto. Ma quale? Gli antichi ci ammonivano già milgliaia d’anni fa che il Creato era tutto una sinfonia di rapporti e proporzioni, da dove poi la famosa “musica delle sfere” ossia il concetto generale secondo cui le parti di un Intero non potevano esistere e funzionare se non erano in giusto rapporto tra loro.
Ecco adesso la straordinaria operazione che innescò un salto quantico nella mia visione del mondo: 299792458 24 = 277777375478… In questo valore numerico ottenuto quella fila dei sette uno dopo l’altro era l’espressione delle traccia di un rapporto. Cercai e lo trovai, essendo corrispondente al rapporto 25/9 = 2,77777777777… Rimasi stupefatto dalla colossale scoperta. Non ebbi dubbi che mi trovavo davanti ad una funzione matematica che nascondeva i più straordinari segreti della luce e che ero arrivato la dove nessun altro era arrivato prima. La sancta sanctorum, l’intoccabile velocità della luce poteva essere superata e di più, nel suo grembo covava un prodigio. Da qui poi la svolta “copernicana”.
Il problema adesso era quello di trovare il grande scenario che si nascondeva dietro e che di sicuro a quella portata non poteva essere che d’origine divina. Prima di procedere decisi a trovare la vera velocità della luce e facendo la strada al contrario cioè partendo dal purissimo valore numerico 277777777777.., ritornai in indietro per arrivare alla “vera” velocità della luce. Attraverso vari calcoli ed estrapolazioni riuscii a ottenere il vero valore della velocità della luce che è di 299.792,476.091 km/s. Feci la prova moltiplicando il nuovo valore ottenuto 24 volte; 299.792.476.091.24…24 = 2777777777777777777777777777777777777777777777777777777777…
La nuova velocità della luce, da me corretta in rapporto a quella attuale, è estremamente precisa essendo calcolata non soltanto in millimetri ma in frazioni infinitesimali. La misura della prima velocità quella da noi conosciuta in relazione alla nuova è più corta, mancando all’appello 18 metri e 91 millimetri. Con tutto ciò è ancora accettabile, perché quei 18 metri di differenza tra i due valori, in comparazione sono un’inezia, come per esempio la fila di miliardi e miliardi di autobus di 18 metri ciascuno in cui mancherebbe all’appello appena un solo autobus. E tutto questo su una distanza stremante, sette volte l’equatore terrestre equivalente quasi alla distanza fino alla Luna. La precisione della nuova velocità della luce da me ottenuta in millimetri ed angstromi, sarebbe molto utile nei calcoli, specialmente in quelli astronomici e di portata cosmologica non che nel mondo atomico e subatomico. Adesso si capisce perché la constante universale della luce è cosi precisa, perché se cambiasse appena di una sola piccola decimale andrebbe in frantumi tutto il Sistema dei rapporti e il mondo non si potrebbe aggregare per funzionare.
La mia intuizione, le mie prove ed esperimenti in questo senso dimostrano che la Materia è soggetta alla coerenza matematica e che la “Cenerentola numerica” disprezzata dai ricercatori sul campo di battaglia delle sofisticatissime equazioni para e ultra algebriche, è la pietra angolare del grande Edificio del Creato. E al di là dell’ombra della nostra ignoranza esso dirige lo scenario del mondo. Il ritorno e la riscoperta del Numero sarà di sicuro la grande rivoluzione copernicana del XXI secolo.
Consapevole della portata della scoperta, già dagli anni 1984 – 1987 la depositai all’Associazione degli Uomini di Scienza di Bucarest, al Consiglio Nazionale di Scienza e Tecnologia, presentandolo in alcuni congressi scientifici nazionali e internazionali. Di più lo mandai alle più prestigiose riviste internazionali come: “Canadian Journal of Astronomy”, “Nature”, ”Astrophysical Journal”, “Science et Vie”, “La Recherche”, “Canadian Journal of Physics” etc. La rivista Canadian Journal of Physics e Nature mi chiesero di pubblicarlo ma il regime totalitario di allora non me lo permise, nonostante un primo approccio positivo. Non solo, ma la scoperta del superamento della velocità della luce fu da me deposta addirittura all’Ufficio di brevetti. Come ben visibile nel sito Internet www.universology.com presentai la scoperta a 52 grandi istanze istituzionali, centri di ricerca e conferenze, inclusa l’Italia. La straordinaria formula fu deposta anche presso la SIAE già dal 1990.

Le implicazioni di questa scoperta sono enormi sia dal punto di vista scientifico che filosofico, cosmologico, teologico e addirittura metafisico. E non si puo’ altrimenti dal momento che la velocità della luce alla 24-ima potenza dà un numero con 163 decimali, così colossale da far impallidire qualunque immaginazione. In comparazione l’Universo attualmente conosciuto sembra un’inerme appendice. Ad ogni velocità della luce corrisponderebbe un cosmo “madre” e tutti i cosmi insieme creerebbero l’Universo “padre”. Il nostro mondo, il più basso, corrisponde appena alla prima velocità 299.799,247.609.1…km/s. che noi, con la nostra materialità, non possiamo superare senza disintegrarci, ma, una volta superata, si entra in un altro mondo, quello seguente, un cosmo targato c2. Tutta la fantasia di A. Einstein si fermò appena alle soglie del secondo cosmo, come visibile nella formula E=mc2 dove c è la velocità della luce al quadrato. Se Einstein avesse saputo che matematicamente esistono ancora 23 cosmi, come traspare dai miei calcoli, avrebbe di sicuro parlato con più audacia.
Nel prossimo numero presenterò la panoramica del nuovo scenario (una nuova cosmologia) dove il nostro Universo conosciuto è soltanto un granello di sabbia in una vastità spazio temporale così stremante da far impallidire la più audace immaginazione. I 24 cosmi scalari sono sì in estensione e progressione ma non aritmetica o geometrica bensi esponenziale. Si proverà che l’Universo è una colossale Sfera, i cui cosmi costituenti sono organizzati e strutturati in base alle loro velocità e che il passaggio tra un cosmo e l’altro è simile al cambio di velocità di una macchina.
Che le parole latine LUX (Luce) e LEX (Legge) sono simili è molto suggestivo e non deve sorprenderci se la luce coopera con la legge, anzi la luce è proprio la legge, (LUX=LEX). Il “codice linguistico ancestral universale” da me scoperto e utilizzato già sul pi greco nell’articolo precedente dimostra che la luce LUX –> LUCS (X=ics) letta al contrario è SCUL ossia SCALA. Le 24 velocità della luce rappresentano i gradini della “Scala dell’Universo” provando che esso è scalare. Di sicuro gli antichi sapevano qualcosa dal momento che la velocità in latino si chiama VELOX quasi quasi LUX. E poi se quel Velo nel VeloX fosse un’allusione al fatto che la luce è come un velo in funzione alle diverse velocità del cervello? E se la scatola per il cambio delle velocità fosse proprio il Cervello?
Ricordatevi poi che è impossibile scoprire le profonde realtà dell’Universo finché la visione mentale del ricercatore non cambia. Oggi assistiamo ad uno straordinario sviluppo tecnico scientifico (Analisi) accompagnato da una scarsa capacità intellettiva “umana” (di ricerca programmata si, ma non libera di arrivare alle forme archetipali della vera Conoscenza (Sintesi)). E se il segreto della ricerca fosse celato proprio nel linguaggio nei cui limiti siamo costretti? E ancora, se il motore del linguaggio, la Parola (Lessico) fosse proprio l’elemento mancante per realizzare la triade vincente: LUX-LEX-LEXico? La visione della nuova cosmologia è ben espressa nell’universalissima scienza: Universologia, appositamente creata per allargare la visione della ricerca.
Di sicuro dopo lo straripamento della velocità della luce sulla nostra limitata e tellurica mente, niente sarà come prima. Anche la scienza e la conoscenza sono in continua evoluzione. Inchiodata, immobile e sicura di se stessa è soltanto l’ignoranza.



Roma il 18. 04. 2007.

 

 

 

 

 

 

LA VELOCITA’ DEL SUONO 300 M/S. SOTTOMULTIPLO DELLA VELOCITA’ DELLA LUCE


L'IPERLUCE E LA TEORIA DELLE SUPER COSTANTI UNIVERSALI

LA NUOVA COSMOLOGIA DEGLI UNIVERSI SCALARI


AUTORE VASILE DROJ, UNIVERSOLOGO


Nell’articolo precedente ho dimostrato che la velocità della luce, 299.792.458 km/s può essere superata matematicamente miliardi di volte come risulta dalla sua moltiplicazione che finisce nel rapporto 25/9 = 2,7777777… Grazie a questa operazione è stata trovata la vera velocità 299.792.476.091. Ho dimostrato poi che, in base a questa relazione, si intravede uno scenario con 24 universi estesi in scala esponenziale per una vastità equivalente ad un numero contenente 163 decimali. Il nuovo Universo delle “sfere celesti” è in tal modo costruito da permettere la stabilità totale del Creato attraverso le costanti universali, a loro volta controllate dalle Supercostanti, come appunto la Iperluce 2777777777… Ho messo così le basi di una nuova cosmologia, infinitamente superiore ai disperati tentativi di oggi, intrapresi per capire la molteplicità. La celebre formula di Einstein E=mc2 si potrebbe considerare superata, aprendo inevitabilmente la strada alla nuova equazione: E=mc2, l'unica capace di spiegare non solo la complessità dell’Universo bensì la sua funzione e struttura.

 

LO ZERO ASSOLUTO -273,15°C – SOTTOMULTIPLO DELLA VELOCITA’ DELLA LUCE

 

Nell’articolo precedente si è dimostrato che la velocità della luce passa in Ipervelocità, passo dopo passo. Adesso occorre però tornare indietro partendo dai trecentomila chilometri al secondo e scendere matematicamente in maniera graduale fino allo zero. Se prima abbiamo moltiplicato la velocità della luce, adesso dobbiamo “sottomoltiplicarla”, dividerla, ossia ridurla alla sua radice quadrata per vedere se c’é sul suo percorso qualche relazione matematica. La radice quadrata della velocità della luce 299.792,458 è 547,533 (chilometri). I 547 chilometri al secondo ancora non so a che cosa corrispondano, però ho scoperto che il nuovo valore nasconde qualcosa di straordinario. Se dividiamo in due 547,533 otteniamo 273,76. E’ qui che salta fuori lo straordinario. Questo valore numerico altro non è che lo Zero assoluto (- 273,15°C). E ci siamo, perché alla temperatura dello Zero assoluto la velocità è congelata, cioè diventa zero. A questa temperatura, la luce stessa si ferma completamente perché qui finisce il limite di un mondo, il nostro. Così come non si può superare il limite superiore della velocità della luce senza disintegrarsi, così non può essere valicato quello inferiore senza solidificarsi completamente.
Le relazioni matematiche sopra espresse dimostrano che tra lo Zero assoluto e la velocità della luce c’è una relazione stretta, essendo multipli e sottomultipli l’uno dell’altra. Un'altra prova indiscutibile è quella in cui lo Zero assoluto al quadrato, moltiplicato per quattro, dà proprio la velocità della luce: 273,762 x 4 = 299.792.458. E così il cerchio si chiude.
A questo punto, c’é da porsi due domande. Primo, perché esiste quella piccola differenza di mezzo grado tra lo zero assoluto -273,15°C, che conosciamo, e quello di -273,76°C derivato dalla luce perfetta? Secondo, e se sotto il nostro mondo, ossia sotto lo Zero assoluto, ne esistesse un altro?
La risposta potrebbe essere semplice: nel primo caso, è necessario aggiustare i calcoli, perché impostati su misure non precise con gradi di tolleranza abbastanza larghi. Quel mezzo grado potrebbe derivare dalle imprecisioni delle misurazioni fatte dall’interno del mondo materiale in conformità al principio d’indeterminazione di Heisenberg. Oppure quel mezzo grado potrebbe esprimere l’orizzonte degli eventi, quella stretta scia di osservabilità, prima che un evento imbocchi la via del non ritorno. In altre parole, come il giro della materia attorno ai bordi dei buchi neri prima di essere assorbita definitivamente.
In quanto alla seconda domanda, quella sull’esistenza di un altro mondo sotto il nostro, è difficile rispondere, perché nelle condizioni dello Zero assoluto lo spazio-tempo e la velocità si annullano reciprocamente. C’é da chiedersi se è la temperatura a fermare la velocità, oppure la velocità ad abbassare la temperatura. In ogni caso la parola TEMPERATURA è esplicita: TEMP E’ RATURA (Rotore) cioé la temperatura che ruota. Quando questa triade si manifesta, lo spazio si crea automaticamente. La porta per oltrepassare il mondo inferiore, quello sotto il nostro, sta di sicuro in quel mezzo grado, tra - 273,15°C e - 273,76°C.

 

LA FORMULA SUPREMA DELL’UNIVERSO. C24 X 360 = 1000…

 

Come si è già visto, la velocità della luce alla 24ima potenza dà 277777777777… che è la Iperluce, grande Supercostante. Essa è istantanea, unendo in una frazione di secondo tutte le parti dell’Universo. Ad una simile velocità (163 decimali) basta una sola particella per coprire tutti i punti dell’Universo ed essere presente in ogni luogo per dare consistenza al nostro mondo e a tutti gli altri. A questa velocità inimmaginabile, l’Universo intero sarebbe una sola particella. In questo caso il mondo sarebbe un disegno. Quello che noi riempiamo in un disegno nell’arco di una giornata intera o in un anno, il computer lo riempie in un una frazione di secondo.
La velocità della luce alla 24ima potenza ossia la Supercostante 2777777777777777…detiene in sè straordinarie virtù. Moltiplicata con la circonferenza del Cerchio (360°) dà l’Unità (1). Ecco: 27777777777…x 360 = 100000000000… Questa relazione matematica incastonata nella luce è impressionante e di sicuro é la più importante formula dell’Universo, in quanto c’è la triade suprema: il Cerchio (360°), il Diametro (277777777..) e il Centro del Cerchio (1) (fig. 1). E non si può altrimenti, dal momento che il mondo “orbitale” atomo-stellare e galattico è circolare. Parafrasando l’antica visione, ci troveremo davanti all’Uovo cosmico, l’Uovo di Brahma, il Disco di Ra, da cui nasce tutto il Creato. Tutta la quintessenza delle remote civiltà terrestri è stata sintetizzata attorno questa enorme realtà cui è stata dedicata poi la piramide di Cheope per nascondere il colossale segreto.

Ed ecco adesso la Scala dei Mondi: si parte da Zero (0) - Zero assoluto (-273,7), che moltiplicato con se stesso (al quadrato) dà un prodotto, che moltiplicato per 4 dà la velocità della luce che, a sua volta portata alla 24ma potenza, arriva al rapporto 25/9, che, a sua volta moltiplicato con i gradi del Cerchio(360°), dà in finale 1(UNO). In termini matematici questa “catena”, che tiene saldo l’Universo è la seguente: 273,762 x 4 = c24 x 360 = 10000000000000000000000…
Ecco i 36 raggi della luce a 10 gradi di interspazio per un totale di 360 gradi


Quanto lontano pare ora Einstein con la sua obsoleta E=mc2 dove la velocità della luce è appena alla seconda potenza, accanto alla scala delle 24 potenze da me trovate ed elaborate. Non a caso egli chiama la sua, la”Teoria della Relatività”, mentre quella mia è la “Teoria della Stabilità”, e non una qualunque, ma quella della Stabilità Assoluta. Ecco perché l’Universo è così perfetto, perché fondato su valori trascendenti composti di miliardi e miliardi di decimali, come quelli del Pi greco. La nuova cosmologia da me scoperta é anni luce superiore a qualunque scenario finora immaginato. Sarebbe anche questo il motivo perché le altre civiltà dell’Universo non comunicano con noi? Siamo troppo in basso. Ma da adesso in poi tutto potrebbe cambiare. Abbiamo già perso 25 anni (una velocità per ogni anno) da quando la mia scoperta è iniziata e la velocità della nostra mente si è appesantita dal peso della materia del nostro primo mondo. E non dimentichiamo che ancor prima di essere materiale l’Universo è matematico, altrimenti non si struttura e non funziona.


LA VELOCITA’ DEL SUONO 300 M/S. SOTTOMULTIPLO DELLA VELOCITA’ DELLA LUCE


Ed infine se torniamo alle nostre pecore al nostro orecchio di tutti i giorni il cui cibo e il suono troveremo con sorpresa che anche qui il lungo zampino della velocità della luce è presente. Tra il Suono e la stessa luce ci sarebbe una relazione matematica stretta. I 300 m/s. del suono sono la milionesima parte della velocità della luce. 300 m. x 1.000.000 = 300.000.km. In questo caso la vera velocità del suono deve essere 299 m. e 792 mm./s. nient’altro che un sottomultiplo perfetto della velocità della luce. La differenza è infima come lo spessore del dito di una mano in confronto all’altezza della torre Eiffel. Questo dimostra che il nostro pianeta assieme alle sue condizioni che permettono la vita sono il gioco sottile delle costanti universali, in primis quella della luce. Avevano ragione gli antichi egizi che adoravano il sole come sorgente della luce? Ecco perché addirittura il dio supremo Ra era impotente senza la dea Maat perché Maat altro non era che la Matematica. Cosi dice il codice ancestrale da me scoperto. L’intero universo è governato dalla matematica, però una diversa da quella che noi conosciamo oggi. Mi riferisco non alla matematica attuale quanto ad una sua diversa “impostazione”, per esempio la “matematica delle potenze”. Ho trovato la matematica degli antichi, sparpagliata su tutta la faccia della Terra, inseminata nelle remote costruzioni: megaliti, piramidi, santuari, etc. In 30 anni di lavoro ho messo a punto le basi di una nuova cosmologia infinitamente allargata a quell’attuale dove sui 24 gradini della velocità della luce si apre il panorama di un universo scalare. In questo perfetto edificio dimostro matematicamente che dalla goccia d’acqua al corpo umano e alla grandezza del pianeta fino al carosello del sistema solare tutto è quantificato al millimetro in base ad uno scenario unico che dimostra la presenza di un Creatore. Il sistema di quantificazione universale è uno dei suoi tasselli. Sentiremo presto delle belle.

Roma il 09. 06. 2007.

Vasile Droj
Ricercatore transdisciplinare, fondatore Centro Universologico di Roma
www.universology.com - Email: vasidro@tiscali.it

 

 

 

 


CRONOLOGIA DOCUMENTI

LA FORMULA PARTE DI UN SISTEMA DI QUANTIFICAZIONE DELL’UNIVERSO PRESENTATO A VARIE ACCADEMIE, CENTRI DI RICERCA, UFFICI DI BREVETTI, CONFERENZE E CONGRESSI INTERNAZIONALI, PUBBLICATA SU RIVISTE E LIBRI.

AUTORE VASILE DROJ



Il 31 Maggio 2000 su quasi tutti i giornali e telegiornali è apparsa una notizia sconvolgente: la velocità della luce è stata superata. Una squadra di scienziati italiani e statunitensi ha realizzato sperimentalmente il superamento della velocità della luce di 5 e rispettivamente 300 volte.
Le implicazioni sono incommensurabili per l’umanità, capace di spostare i cardini non soltanto della scienza e tecnologia ma anche della filosofia e addirittura della religione. Come è caduto il Muro di Berlino così è caduto il muro della barriera relativistica dell’edificio Eisteiniano. Se una delle costanti universali la più importante è suscettibile alla variazione allora anche le altre sono tali e in questo caso tutto cambia.
Un giovane di appena 28 anni scopri tutto ciò più di 22 anni fa e concepì il più straordinario sistema cosmologico mai ideato che, guarda caso, era proprio quello che è da sempre alla base della struttura e funzione dell’universo.
Nominò tutto questo: “Sistema di quantificazione universale” o dell’universo, nel quale la costante della luce è soltanto una delle molte altre costanti. Tra l’altro scoprì che la velocità della luce poteva matematicamente essere superata non trecento volte ma, bensì, migliaia, milioni, miliardi, addirittura miliardi di miliardi di volte.
Cos’è che rivendica questa lettera aperta?
Il fatto che la formula del superamento della velocità della luce fu scoperta 22 anni fa nel 1978 dall’allora giovane Vasile Droj !!!
Ciò non toglie il merito dei ricercatori statunitensi e italiani anzi lo aumenta facendo vedere quanto immenso è il nuovo mondo nel quale sono entrati. Il merito di Vasile Droj è che ha scoperto per primo la formula del superamento della luce e il sistema matematico che sta alla base del funzionamento dell’universo. Impressiona la tenacità e la fede con cui, nell’arco di due decenni, lo presentò a decine e decine di conferenze e congressi nazionali ed internazionali, alle accademie di scienze, agli uffici di brevetti, ai centri di ricerca, libri, articoli e trasmissioni televisive, etc.
Adesso basta con le parole ecco le prove:
Ecco l’elenco di Chi, Dove e Quando è stata presentata la formula del superamento della velocità della luce e il sistema di quantificazione universale dove essa è contenuta:
1) All’Associazione degli Uomini di Scienza del R.S. Romania: Titolo: “Superamento della velocità della luce – Il Principio dell’Istantaneità”. Numero protocollo 276 del 27 settembre 1985. 4 pagine.
2) Associazione degli Uomini di Scienza. Titolo: “Elementi di Matematica Universale codificate e decodificate nella struttura dei santuari di Sarmisegetuza-Regia. Nr. Protocollo: 84 del 04. 04. 1985
3) Associazione Uomini di Scienza “Superamento velocità della luce”. Nr. Protoc. 276 del 27. 09. 1985
4) All’Associazione degli Uomini di Scienza: Titolo: “Il Diametro del Grande Santuario generatore di funzioni multiple”. Numero protocollo:278 del 27 settembre 1985. 4 pagine.
5) Accademia R.S. Romania: Titolo: Comunicato per il compagno Vasile Droj, Contenuto: Vi comunichiamo che il riassunto del vostro lavoro “La teoria delle Super Costanti, il Sistema di Quantificazione Universale, la formula del superamento della luce – l’Iper Unificazione” è stata registrata al numero 2154 del 24 settembre 1987. Segue numero protocollo 2154 del 24 settembre 1987. 1 pag.
6) Istituto Centrale di Fisica. Centro di Astronomia e Scienze Spaziali. Titolo: “Il Sistema di Quantificazione Universale – Metrica segreta dell’Universo. Un tentativo di approccio sistemico”. Protocollo del 18.08.1987. 3 pag.
7) Comitato di Stato per l’Energia Nucleare. Titolo: “Teoria delle Super Costanti e del Sistema di Quantificazione Universale. La formula del superamento della luce”. Numero protocollo: 5930 del 01. 10 1987. 3 pag.
8) Consiglio Nazionale per la Scienza e Tecnologia Titolo: Al Primo vice presidente: “Il Sistema di Quantificazione Universale – metrica nascosta del mondo fisico”. Numero protocollo: 20.009 del 26. 12. 1987. 2 pag.
9) Consiglio Nazionale per la Scienza e Tecnologia Titolo: Al Ministro segretario di Stato “Il Sistema di Quantificazione Universale – Superamento della Velocità della luce” Numero protocollo: 20.040 del 29. 12. 1987. 2 pag.
10) L’Unione delle Società’ di Scienze Medicali della R.S. Romania Titolo: Energy reactivation of cell hydrogen by the hyperlines of the galactic..hydronic field. Hyperlight vectors and the phenomenon of “cumulative resonance”of cell activity”. Numero protocollo: 750 del 04. 03. 1987. 1 pag.
11) C.N.S.T. Servizio lettere. Titolo Al Primo Vice Presidente del Consiglio per la Scienza e la Tecnologia: Contiene il Sistema di Quantificazione dell’Universo. Numero protocollo: 14.026 del 07. 03 .1988. 2 pag.
12) Consiglio Nazionale per la Scienza e Tecnologia. Al Primo Vice presidente del C.N.S.T. Titolo: Sistema di Quantificazione Universale. Numero Protocolo:1010 del 25. 02. 2.000. 1 pag.
13) Comitato Nazionale per la Scienza e Tecnologia. Titolo: Al primo Vice Presidente del C.N.S.T. “Sistema di Quantificazione Universale” Registratura generale del 24.02.1988. 1 pag.

14) International Union of Anthropological And Ethnological Sciences. 12th Internazional Congress of anthropological and Ethnological Sciences Organisation and Scientific Commitees. Zagreb Yogoslavia Titolo “Hidden metrics of ancient worlds or Universe quantising System” 16. 06. 1988 1pag.
15) Consiglio Nazionale per la Scienza e Tecnologia. Al compagno Droj Vasile – Risposta. Titolo: “Sistema di Quantificazione Universale metrica nascosta del mondo fisico, I’Iperunificazione.” Numero protocollo: 14.014 del 14. 03. 1988 1 pag.
16) Ufficio di Stato per Invenzioni e Marchi. “Adeverinza”: è stata registrata da Droj Vasile la richiesta di brevetto: “Sistema di Quantificare dell’Universo”. al numero 132539. del 10. 03. 1988
Fin qui è stato presentato l’elenco di una parte dei documenti storici che trattano la scoperta della formula del superamento della velocità della luce da parte di Vasile Droj. L’elenco contiene soltanto i documenti presentati alle più alte istituzioni e cariche dello stato sul lato scientifico.
Seguono le prove registrate attraverso convegni, conferenze e congressi nazionali ed internazionali dove Vasile Droj presenta la sconvolgente scoperta:
17) Simposio “La ricerca pluridisciplinaria della storia e della lingua del popolo romeno” Titolo: Sarmisegetuza-Regia – modello teorico e applicativo del sistema della “Matematica Universale”. Curtea de Arges 31. 08. 1985.
18) Simposio. “Problemi storici e filosofici nella Scienza” Titolo Sistema di Quantificazione universale e il superamento della velocità della luce” Accademia romena – Bucarest 9 – 10 Ottobre 1986
19) Forth International Conference on wather and ions in biological systems. Titolo: Energy reactivation of cell hydrogen by the hyperlines of the galactic..(hydronic) field. Hyperlight vectors and the phenomenon of “cumulative resonance” of cell activity. Universal Quantising System” Bucarest 24-28 May 1987

20) V Simposio “Le basi biologiche dei processi di epurazione. Titolo: “La piramide modello del Sistema di Quantificazione Universale e delle energie microinfinitesimal quantificate.” Iasi 08.- 10. Ottobre 1987
21) Sessione scientifica “Progresi in Astronomia” con l’occasione dell’anniversario di 300 anni dall’apparizione del libro di Newton: “Philosophiae Naturalis Principia Matematica”. Titolo: ”Sistema di Quantificazione Universale - “metrica” nascosta dell’Universo”. Secondo titolo: “”Il raggio della Vita” - il raggio di “2Pi”della Terra e la Biogenesi. Sarmisegetuza–Regia e la “Matematica astrogeodesica” universalmente quantificata”” Bucarest 30 – 31 Ottobre 1987
22) 12th ICAES International Congress Antropolugy, Ethnography Sciences. Titolo: “Hidden metrics of ancient worlds or universe quantising systhem” Zagreb – Yugoslavia, 24- 31 Luglio 1988.


23) Sessione annuale di fisica “Trends in Physics”. Titolo: “La teoria delle Super Costanti e il Sistema di Quantificazione universale. La formula del superamento della velocità della luce.” L’iperunificazione”..Bucarest-Magurele Romania 23-24 ottobre 1987
24) IV Conferenza internazionale sui sistemi e modelli informatici e cibernetici. “S.Q.U. e il superamento della velocità della luce”. Bucarest 19 – 20 Ottobre 1987
Questi tutti i convegni dove Vasile Droj ha presentato il superamento della luce e il sistema di quantificazione universale che sono, rispettivamente, accompagnati da innumerevole fotografie di partecipazione e dei poster esposti. (vedi le fotografie dal no 1 a 30)
Di seguito elencati i Giornali e le Riviste dove Vasile Droj ha presentato la formula della velocità della luce e il sistema di quantificazione universale:
25) “SCINTEIA” Primo giornale nazionale romeno. Settembre 1985
26) “CONTEMPORANUL” Settimanale cultura scienza. Ottobre 1985. “SCIENCE ET VIE” (Paris-France) mensile scienza. Numero conferma di ritorno:568 del 16. 06. 1988.

27) “NATURE” (London- England) mensile scienza. Richiesta all’Ufficio Nazionale del Patrimonio R.S. Romania del 09. 02. 1988. Con delibera Nr. 1236/15.03.1988
28) “SCIENCE” (Washington-U.S.A.) mensile di scienza. Richiesta all’Ufficio Nazionale del Patrimonio del 22. 03. 1988. Con delibera Nr. 1515/29.03.1988.
29) “RECHERCHE” (Paris – France) mensile scienza. Richiesta all’Ufficio Nazionale del Patrimonio del 09. 02. 1988. Con delibera Nr.1236/15.03.1988.
30) “THE ASTROPHYSICAL JOURNAL” (Tucson- Arizona- USA) mensile scienza. Richiesta all’Ufficio del Patrimonio Nazionale del 22.03.1988. Con delibera Nr. 1516/29.03.1988.
31) “CANADIAN JOURNALS OF PHYSICS” (Alberta- Edmonton-Canada). Mensile scienza. Richiesta all’Ufficio del Patrimonio Nazionale del 23.03. 1988. Con delibera Nr. 1517/29.03.1988.
Quello che più impressiona è il fatto che Vasile Droj informa i mezzi di informazione sopracitati ben 12 anni della sua scoperta e della formula del superamento della luce.
Appena dopo un decennio nel 2.000 si realizza il superamento. Ed il colmo di tutti i colmi, è il fatto che alla stessa rivista scientifica Nature dove Vasile Droj espose la sua formula per essere pubblicata, solo oggi Lijun Wang della squadra americana presenta il suo sperimento.
32) Ecco che risponde “The Astrophysical Journal” dal Kitt Peak National Observatory (Tucson, Arizona) Dear Dr. Droj: Thank you for sending us manuscript entitled “Universe Quantising System Hiden Metric of Physical World Hyperunifucation.” Unfortunately it is too speculative for this journal. So we are riturning it herewith. ( A DALGARNO. Center for Astrophysisc Cambridge, Massachusetts, U.S.A. Aprile 21 1988

33) La risposta del “Canadian Journal of Physics”. Dal Departament of Physics, York University, Ontario Canada. Dear Dr.Droj, Re: Your paper entitled “Universal Quantising System Hidden Metrics of Physicsl World Hyperunification”.We recently received your above-mentioned paper, submitted for publication in the Canadia Journal of Physiscs……6 pag..May 12, 1988
34) Segue con la pagina iniziale del manoscritto con lo stampatello del Canadian Journal of Physics del 22 Aprile 1988. 1 pag,
Così si conclude il periodo romeno.
I T A L I A.
La Formula del Superamento della Luce e il S.Q.U. presentate sul suolo italiano e internazionale dal settembre 1988 fino al giugno 2000.
Convegno Internazionale promosso dall’Associazione Italiana di Studi Psichici e da “Il Convivio”. Roma – Italia Settembre 1989
35) II Convegno di Pranoterapia: “L’Energia Naturale che risana” Sanremo –Italia, 12-13 Maggio 1990.(incluso filmati)
36) VIII Congresso Internazionale di Cibernetica e Sistemi. New York – U.S.A. 11-15 Giugno 1990.
37) II Convegno Internazionale promosso dall’Associazione Italiana Studi Psichici e da “Il Convivio”. Roma –Italia 8-9 Dicembre 1990.
38) IX Congresso Internazionale di Logica, Metodologia e Filosofia della Scienza. Uppsala – Svezia, 7-14 Agosto 1991.
39) Accademia D’Egitto. Ciclo conferenze Universologiche tra cui: “Il Sistema di Quantificazione Universale”. Febbraio – Marzo 1992.
40) Deposito S.I.A.E.: Nel 26 febbraio 1990 Vasile Droj depone a S.I.A.E. la Formula del superamento della velocità della luce assieme al Sistema di Quantificazione Universale con il Nr.271. a Fattura Nr. 61749.
41) Presidenza della Repubblica Italiana. Ufficio Accettazione Corrispondenza Nr. Protocollo 753 del 21 04.1993. Con la risposta del Reggente della Divisione del 14.05.1993 al Nr. prot. AGS/14584 Nel…1993…..Vasile Droj presenta al Presidente della Repubblica Scalfaro la prima proposta di riforme in Italia e nel Progetto accenna al superamento della velocità della luce e al S.Q.U.
42) Presidente del Consiglio Ciampi ed Amato. Lo stesso Progetto di Riforme è stato mandato ai presidenti di allora del Consiglio dei Ministri. Ricevuta raccomandata postale del 09.07.1993 A.R. 0049 5800. con conferma avviso di ricevimento dal Segreteria del Consiglio dei Ministri del 13.07.1993
43) Maurizio Costanzo Show. Nel 1994 Vasile Droj mandò a Maurizio Costanzo una lettera in quale presentava la scoperta della velocità della luce che poi dal palco scenico di Parioli lo presentò ai telespettatori di tutta Italia.(vedi i filmati)
44) RAI Progetto : “Universalmedia” Presentato il 13. 06. 1995 al presidente Letizia Moratti, poi al nuovo presidente Enzo Siciliano poi, ai attuali dirigenti RAI. Nel Progetto si proponeva tra l’altro la pubblicazione televisiva della straordinaria scoperta – La formula del superamento della velocità della luce.
45) MEDIASET. Lo stesso progetto è stato simultaneamente presentato al altro polo televisivo.
46) Convegno Nazionale di Ufologia (UFO Contact) 13 Marzo 1988. Roma – S. Leone Magno. Presentato il superamento della velocità della luce. (filmati)
47) ROMA NEW AGE 5-7 Giugno 1988 Palazzo delle Esposizioni di Roma. V,D. presenta la Formula del superamento della velocità della luce e S.Q.U.
PUBBLICAZIONI
48) CAPERNETICA – LA SCIENZA DELL’INTELLIGENZA Editrice <<ZEPHYR>>, 1990. Autore Vasile Droj.. Presente nel opuscolo la Formula del superamento della velocità della luce.
49) DOCTRINA UNIVERSOLOGICA. Editrice “Edizioni Universologia” Autore Vasile Droj. 1-a presentazione 16.04.1991, stampato giugno 1994. Presente la Formula del superamento della velocità della luce.
50) IL CODICE DI PENSIERO ANCESTRAL UNIVERSALE. Editrice: Edizioni Universologia”, stampato Maggio 1995. Autore Vasile Droj. Presentato Sistema di Quantificazione Universale.
51) ROMA FAX Rivista mensile. Anno III, Numero 3, Marzo 1997 “Universologia: Nuova Scuola di Pensiero” accenno al S.Q.U. (a pag.32-33)
52) IL MANIFESTO DELLA NUOVA ERA UNIVERSALE. Editrice: Edizioni Universologia. Maggio 1998. Contiene S,Q,U.
C O N C L U S I O N I
Le 52 prove fin qui esposte sono soltanto una parte dalle altre centinaia che, per l’unica ragione di non caricare il nostro sito Internet, vengono rimandate ad un'altra occasione. Altre centinaia di fotografie o filmati provano l’indiscutibile priorità, Paternità, e integra proprità intelletuale di Vasile Droj sopra la formula del superamento della luce e la nuova matematica da lui usata chiamata la “matematica delle potenze.”
Il contenitore e il contenuto di tutto ciò è il Sistema di Quantificazione Universale di cui Vasile Droj è unico scopritore e autore.
Finora non esiste nessuna assoluta traccia di qualcosa di simile nè in concepimento ideale ne in contenuti concreti, per non menzionare il sistema assoluto nella sua perfezione. E se, anche, se avesse qualcosa di simile quando mai realizzerebbe tutto quello che è stato fatto sul percorso di due decenni al più alto livello???
Le agenzie di informazioni, l’editoria cartacea ed elettronica, la televisione, i centri culturali e di ricerca scientifica, le istituzioni varie avranno acceso alle informazioni e alla consulenza in funzione alla progettualità che proporranno o che gli sarà esposta e proposta.
Per ulteriori informazioni e per dibattere su questa tema rivolgersi all’autore della scoperta l’universologo Vasile Droj e-mail: vasidro@tiscali.it
La presente lettera aperta si è concentrata quasì esclusivamente su prove documentate mentre la ulteriore documentazione aprirà mano a mano un mondo sconosciuto che la Iper Luce ha aperto.

Consulta le prove documentate dell’eccezionale scoperta:

-A_Doclux_1
-A_Doclux_2
-A_Doclux_3
-A_Doclux_4
-A_Doclux_5
-A_Doclux_6
-A_Doclux_7
-S.Q.U. 1
-S.Q.U. 2
-A_CONF 1
-A CONF 2

 

 

 

 

 

SPIEGATO IL MISTERO DELLE
NUOVE GALASSIE CIRCOLARI

STUDIOSO DI ROMA OTTIENE SPERIMENTALMENTE
L'ENERGIA CHE FA NASCERE LE GALASSIE

LA MATERIA OSCURA DELL'UNIVERSO
LA BASE DELLE GALASSIE ANULARI

NUOVA VISIONE COSMOLOGICA

AUTORE VASILE DROJ

Galassie circolari

"Quel puntino in movimento
Come goccia della schiuma
è Padron senza confine
sui limiti del Mondo"

(M. Eminescu)

Negli anni '80 del secolo scorso il ricercatore Vasile Droj in base all’universalità del modello atomico dedusse che anche la configurazione galattica poteva appellare all’universale forma circolare e perciò dovevano esistere delle galassie circolari composte di un nucleo centrale e un anello di stelle contornanti. Nel 1992 il ricercatore Orionesperimentò in laboratorio una straordinaria energia che sta all’origine di tutte le forme d’aggregazione incluse quelle galattiche, in cui il modello circolare era preponderante comprovando il modello iniziale. Dieci anni dopo nel 2002 il telescopio spaziale Hubble studiando gli “oggetti di Hoag” rilevò la loro forma circolare come galassia, ma non si ebbe l’intuizione e il coraggio di considerarla tale ma soltanto semplice risultato della collisione di due galassie, malgrado nelle vicinanze abbondassero delle altre simili. In base alle nuove evolute forme d’aggregazione sperimentate, l’universologo Vasile Droj allarga il discorso ad un’ulteriore nuova forma galattica “anulare” senza nucleo centrale e di sicuro corrispondente alla materia oscura che pervade l’Universo. Partendo da qui l’autore mette le basi di una nuova cosmologia nata da una differente impostazione derivata da nuovi modelli, calcoli ed esperimenti.

L'INTUIZIONE DEGLI ANTICHI.

  Nel suo numero 27, la rivista Hera del Marzo 2000, nella rubrica “Scienza di ieri” pubblicava un interessante articolo intitolato “Gli Anelli di Potere e la luce curva” scritto da Vasile Droj. Nell’articolo in causa si trattava di una misteriosa fonte d’energia elettro, magneto, ottica, (o almeno questo era il suo supporto fisico), che usciva fuori da tutti i canoni di catalogazione delle forme di manifestazione. Questa strana d’energia ottenuta sperimentalmente dall’universologo Vasile Droj di Roma, fu catalogata di seguito in tutte le sue forme di manifestazione. Qualche anno dopo inviai un articolo sulle galassie circolari alla rivista astronomica Orione che fece un accenno alla mia scoperta (Fig. 1 e 2).
   
La forma preponderentemente circolare di questa misteriosa energia fu debellata in innumerevoli costruzioni dell’antichità remota, dai santuari circolari ai cerchi dei cromleh megalitici. Essa ci porta molto indietro nel tempoverso l’Atlantide il cui simbolo, almeno la sua capitale, era Articolo Drojproprio espresso da tre cerchi concentrici. La domanda era, se questa energia circolare simbolo stesso d’Atlantide fu conosciuta ed utilizzata e se la distruzione di quella civiltà non fosse per caso l’improprio uso di tale terribile energia.
   Ebbene, sono passati appena pochi mesi da quel momento della pubblicazione e quello che era soltanto un intuito comincia ad avverarsi. Le prove arrivano questa volta dalla profondità dello spazio cosmico dove sono state viste strane galassie circolari proprio come le arcaiche forme dei santuari megalitici.  La loro forma totalmente differente dalle raffigurazioni galattiche conosciute imbarazza gli scienziati del cielo anche se migliaia di anni fa l’iconografia sumero babilonese già rappresentava la disposizione circolare di alcuni gruppi di stelle.    Nella cosmogonia dei vari popoli antichi la rappresentazione celeste del luogo degli Dei, traspare spesso come un cerchio di stelle concentriche chiamato Empireo. Sono antiche visioni, ma sarà un tempo e speriamo non tanto lontano quando ogni filosofia, mitologia o legenda anche particolare troverà la sua razionale spiegazione, quando la scienza non sarà né antica né moderna ma semplicemente Scienza anzi Conoscenza con maiuscola. Allora ogni cosa da sapere sarà al suo posto e in pace con se stessa e in contempo testimonierà in maniera armonica il suo luogo nel sistema cognitivo universale.

LA PAROLA ALLA SCIENZA.

  Da quando il telescopio Hubble ha cominciato a scrutare le profondità dello spazio cosmico le sorprese non finiscono mai. Verso il confine dell’Universo, attorno ai 14 miliardi anni luce dove appena riesce arrivare l’occhiodi Hubble, le galassie sono così dense e vicine tra l’oro chesembrano un vero muro. L’Universo statico e Anello di Hoagmeccanicista di qualche secolo fa si è subito animato da una luxuriante presenza esotica (di corpi celesti) che fa l’invidia ai più attrezzati giardini botanici e zoologici.
    Le sorprese continueranno in progressione al perfezionamento dei mezzi di ricerca utilizzati. Si può affermare che la nostra conoscenza sulla complessità e la sottilità dell’Universo è in proporzione alla precisione dei nostri arnesi. Ma al di là di tutto ciò il massimo strumento che l’uomo ha alla sua disposizione è la ragione, e sarà sempre lei a spiegare e dare forma definitiva all’enorme massa d’informazioni che i mezzi tecnologici ci offrono. I due elementi di nature tanto diverse devono cooperare per arrivare ai risultati giusti.

L'ANELLO DI HOAG, L'ANELLO INCASTONATO NELLO SPAZIO CELESTE.

   Hoag, o meglio Art Hoag, fu un astronomo che nel 1950 scoprì un ammasso di stelle a 600 milioni di anni luce distante dalla Terra nella costellazione del Serpente. Come i telescopi di quei tempi erano più rudimentali, l’immagini di quell’ammasso non lasciavano intravedere gran che finche di recente il telescopio Hubble scattò fotografie infinitamente più risolute che ci lasciarono di stucco. L’oggetto di Hoag diventava d’un colpo un immenso anello di stelle con una galassia incastonata al centro (fig. 3). Incredibile ma Fig04simili cose non si sono mai visti.
   L’oggetto in causa ha un diametro di 120 mila anni luce non molto più della nostra galassia. L’anello è formato di stelle blu giovane mentre il nucleo é composto di stelle gialle più vecchie. Gli astrofisici affermano che l’anello si è formato dai resti di una galassia che passando in vicinanza 2 o 3 miliardi di anni fa, fu deviata dalla galassia centrale formando un arco. Con il tempo, l’attrazione gravitazionale della galassia centrale racchiuse l’arco formando un anello.
  Fin qui la posizione ufficiale degli astronomi ed’astrofisici. Esiste però un’altra teoria molto più attraente secondo quale l’insolita formazione non sarebbe l’effetto di una collisione cosmica tra due galassie ma un nuovo tipo di galassia completamente sconosciuta appartenete ad un nuovo tipo le così dette galassie circolari o “orbitali” .Lo sostiene e lo dimostra lo studioso Vasile Droj di Roma.

LE GALASSIE ORBITALI.

  Le ricerche teoriche di Vasile Droj iniziarono nei primi anni '80 generate dalla domanda: perché la materia stellare, ammassi, ma specialmente le galassie non possono assumere anche loro una distribuzione orbitale come la materia circoscritta nei sistemi solari? Egli immaginò e calcolò accanto alle conosciutissime forme galattiche vorticoidali e discoidali altre due tipi completamente differenti: le galassie “orbitali” e le galassie “anulari”.
   Le galassie “orbitali chiamate così perché rappresentate di un centro attorno al quale orbitano stelle in un cerchio, come l’orbita degli asteroidi attorno al Sole simile a quel visto nel caso della galassia circolare di Hoag Fig05nella fig. 1. Queste galassie sono molto differenti da quelle vorticoidali e discoidali (che sono compatte), per il fatto che sono composte da due parti separate e distinte che non comunicano tra loro, il nucleo e il cerchio, ma che insieme creano un sistema, in questo gaso, galattico.
   Le galassie circolari “anulari” in relazione a quelle “orbitali” non hanno centro essendo costituite soltanto da un anello circolare. Esse sono più rare e misteriose rappresentando uno stato differente dell’energia e della materia nell’Universo. Possibilmente che gran parte della materia oscura è composta da questa nuova forma di manifestazione.
   Le idee sopra elencate costituirono alcune delle premesse teoriche espresse e formulate da Vasile Droj già dagli anni “80, finche nel 1994 successe una cosa straordinaria, lo stesso Vasile Droj riuscì per la prima volta produrre sperimentalmente in laboratorio lo “stato vorticale primitivo” che sta all’origine della formazione delle galassie. Egli riuscì a superare lo stato caotico dei campi vorticeali turbolenti almeno in campo ottico- elettrodinamico-magnetico, creando lo stato speciale di “buco nero” anzi “buco bianco” in quanto espellente. Questo gli permise di ottenere archetipi dinamici sublimi che stano all’origine di tutte le forme d’aggregazione presenti nell’Universo e risonante alle stesse leggi che la governano. Vasile Droj filmò, fotografò e poi catalogò tutti i processi di passaggio e le forme archetipale assolute che ne derivavano. Ecco alcune di loro.
fig06   Nella (fig. 4) e visibile la forma vorticeale primitiva che sta alla base delle galassie come la nostra. Nel centro del vortice sperimentale ottenuto da Vasile Droj ce un buco bianco espellente di energia e materia mentre nelle galassie reali ce un buco nero che inghiotte materia ed energia. Il processo è identico cambia soltanto il senso.
   Nella (fig. 5) si vede una forma archetipica “orbitale” ottenuta dallo stesso ricercatore che è molto simile a quella fatta da Hubble sull’oggetto di Hoag, ossia della galassia orbitale. E’ ben visibile la somiglianza di quell’ottenuta in laboratorio e quell’esistente già da miliardi di anni nella profondità dell’Universo.
   Le galassie orbitali non sarebbero poi tanto singolari nell’Universo. Essendo più sottili sono difficilmente da individuare. In alcune parti dello spazio possono addirittura prevalere. D'altronde nella stessa fotografia pressa da Hubble addirittura all’interno del cerchio di stele, sopra il nucleo è visibile un’altra galassia tipa orbitale (fig. 6). Se, in uno spazio così ristretto si trovano già due galassie orbitali immaginatevi in tutto l’Universo quante potrebbero esistere. Le galassie orbitali fanno il passaggio da quelle vorticeali classiche come la nostra a quelle anulari o pur circolari.

LE GALASSIE CIRCOLARI O ANULARI E LA LUCE CURVA.

   L’ultima categoria quella delle galassie pur circolari (fig. 7) senza centro chiamate anche anulari è molto strana ed antitetica alle attuali tipo vortice e discoidali, se non anche a quelle orbitali. Motivo? Corrispondono ad altri principi e leggi della natura se non proprio ad un’altra natura. In un “sistema anulare” la materia fugge verso Fig.07la periferia finendo in un corridoio circolare e la gravità del nucleo centrale diventa antigravità disintegrandolo. Ecco perché questo tipo di aggregazione, anzi “contro aggregazione” non ha centro.
   In tale situazione cambiano tutti i connotati energo, spazio, temporali. La materia passa in un altro stato d’esistenza, quasi un’antimateria. Non si tratta della classica antimateria da noi conosciuta ma di un terzo tipo di antimateria: “circolare” o “anulare”. Poi non è escluso che l’antimateria normale ottenuta nei grandi acceleratori di particelle subisca anch’essa questo effetto causato dalla forma circolare degli acceleratori. In qualunque modo gli esperimenti di collisioni interatomiche del Acceleratore di particelle di Ginevra peccano dell’alterazione angolare imposta alle particelle a causa della circolarità dell’acceleratore (27 km.) che alla velocità della luce aumenta l’aberrazione.
   I sistemi galattici circolari sarebbero invisibili e potrebbero costituire gran parte della materia oscura del cosmo individuabile come effetto ma non visibile. La cosa più impressionante in questo stato d’esistenza della materia e dell’energia sarebbe la manifestazione circolare dei campi dove addirittura la luce stesa diventerebbe curva. La potenza di un tale “sistema” sarebbe impressionante, un solo grado di curvura della luce impiegherebbe energie gigantesche che disintegrerebbero la Terra in un attimo. Immaginatevi che la gigantesca massa del Sole milioni volte più grande della Terra appena riesce a curvare un raggio di luce di qualche grado.

VERSO UNA NUOVA COSMOGENESI, ANZI UNIVERSOGENESI.

   La presenza di due galassie orbitali nella stessa inquadratura, che fece l’occhio del telescopio Hubble, è una prova evidente che non si tratta di una collisione casuale tra due galassie ma d’archetipi universali assoluti. In poche parole ci troviamo davanti a nuove forme sconosciute d’aggregazione galattica: una, l’aggregazione galattica orbitale e l’altra aggregazione galattica anulare.
fig08   Questa teoria è provata anche dagli esperimenti di laboratorio che l’universologo Vasile Droj effettuò e in quali sperimentò tutte le forme archetipali universali di possibile aggregazione. E bene le nuove galassie appartengono non soltanto ad una qualunque anche se ben definita forma, ma addirittura all’una delle tre più universali in assoluto.
   Se questa linea si avvera come gli esperimenti lo dimostrano allora ci troviamo davanti ad una grande rivoluzione non tanto per la presenza di nuove forme d’aggregazione della materia quanto per la presenza di nuove leggi della natura completamente sconosciute. Da qui in poi si dovrebbe pensare ad una nuova impostazione non tanto cosmologica quanto universologica.
   Vasile Droj studiando analogicamente il processo della formazione e distruzione dei Vorticoidi e Universaloidi è arrivato ad uno scenario sorprendente.  Le galassie spirali tipo vortice sono turbolenti meno equilibrate diventando dei veri aspiratori di corpi celesti che a man a mano attraverso i bracci delle spirali aspirano tutta la materia periferica nel buco nero centrale come i vortici sulla superficie dell’acqua.
   Nello stesso modo attraverso la gravità, i corpi celesti come i satelliti, i pianeti e le stelle attraggono la materia dispersa nello spazio, purificandolo. Il movimento gravitazionale amplificato da quello rotazionale serve a portare la spazzatura materiale prima sui corpi planetari poi su quelli stellari che a loro volta entrati nel movimento rotazionale delle galassie finiranno nel buco nero situato al centro del vortice galattico. Un vero aspira polvere cosmica.
   Ricapitolando: ancor prima, le comete e gli asteroidi attirano piccoli corpuscoli materiali che a loro volta sono attratti dai satelliti e pianeti. I sistemi solari a loro volta sono attratti dalle galassie ed inglobati che a man mano finiscono nei buchi neri delle galassie. Questo è il primo grado di pulizia vortico gravitazionale. Quando, i vortici galattici sono equilibrati possono passare in una fase superiore di galassie orbitali con lunga vita d’esistenza. Su queste galassie l’evoluzione è accelerata e non esiste involuzione. Esse rappresenterebbero lo stato stazionario.
   Quando l’evoluzione e l’equilibrio crescono si creano nuove orbite attorno al nucleo centrale delle galassie orbitali, avvolte fino a 9 o 10 orbite. Queste sono le galassie di massima evoluzione. Se la procedura di realizzazione degli universaloidi è corretta fra poco altri telescopi più potenti di Hubble, troveranno galassie orbitali multiple con 2, 3, ossia 4 aneli concentrici come l’Universaloide della (fig. 8). Per le galassie anulari c'è ancora molto da aspettare perché completamente invisibili. In esse anche gli atomi sono anulari senza nucleo, pur energetici. Addirittura le radiazioni di questa materia sarebbero circolari e perciò invisibili, perché girando soltanto a se stesse non arrivano dalle nostre parti e perciò non vediamo niente.
   In conclusione il Cosmo sarebbe come un fegato di un grande organismo, l’Universo appunto, che purificando il sangue (l’ethere spaziale) galattico e intergalattico fa funzionare il Corpo. Nella (fig. 9) è visibile l’evoluzione delle galassie.

fig09

LE GALASSIE ORBITALI E ANULARI. L'EMPIREO DEGLI DEI.

Gran parte delle mitologie antiche afferma che gli dei hanno una residenza terrestre ed una celeste. Nell’Olimpo terrestre si comportavano non molto differente dagli uomini però nell’Olimpo celeste detto anche Empireo erano nella loro massima espressione. L’empireo era di là dal settimo cielo circolare simbolizzato dal cerchio di stelle celeste.
fig10Tutto questo ci porta verso un “luogo” dove la circolarità è la caratteristica essenziale. Nella (Fig. 10) come visibile l’impero dell’Empireo era rappresentato tramite i cerchi concentrici. Un “codice linguistico ancestral universale” scoperto ed utilizzato dallo stesso Vasile Droj ci fa vedere che la parola Empireo è codificata e che la sua corretta forma sarebbe Enpireo scomponibile in EN-PIR-EO dove EN sarebbe In ossia In-teriore, PIR è PI greco, e R è il Raggio mentre O finale è il Cerchio.
Molto interessante è il gruppo “PIR” cioè il Pi greco 3,14159265358…e il Raggio che insieme danno la formula del Cerchio. Se teniamo conto che in antichità il segno della santità e della spiritualità era il Cerchio attorno alla testa come ai santi e che la parola PER-FEZIONE contiene il gruppo “PIR” allora la conclusione è chiara. La domanda d’ufficio sarebbe soltanto una: quell’energia circolare, orbitale, specialmente anulare che finora e conducibile allo Spirito, sarebbe adatto anche alle galassie circolari? Gli esseri superiori, gli Dei che hanno marcato la civiltà terrestre vengono dallo spazio di quelle galassie o almeno quel genere di realtà? Oppure tutto è più semplice ma nello stesso tempo infinitamente più complesso perché lo spazio circolare anulare risiederebbe proprio nel nostro Cervello. La forma latina più antica di quella detta coelum (cielo) è quella detta cerum rimasta ancora nella lingua romena come “cer” cioè cielo. Da qui poi Cervello e Cerebrale. E da qui ancora il Cerchio, il luogo geometrico della Perfezione. CERvello, CERebrale, CERum(cielo) e CERchio sono una e la stessa cosa – l’Empireo Celeste (Interiore). Sicuramente la caratteristica essenziale della radice “CR” é il tempo nella sua vecchia forma di Kronos.
Qui si cella una “matematica semantica” d’eccezione derivante dalla “Lingua degli Dei” che ad’avanzatissime frange d’iniziati permettevano l’accesso a delle conoscenze e pratiche capaci di ravvicinarli all’Immortalità, appannaggio degli Dei. Questa ristretta frangia è quella rappresentata dai cosiddetti “semidei” emersi dal regno dei mortali umani. Ma questo è soltanto un assaggio ad aspetti superiori che saranno esposti ulteriormente.
In fine: la straordinaria scoperta fatta dall’universologo Vasile Droj sui “puntini” d’energia che fanno nascere in laboratorio le microgalassie che poi li troviamo a macro scala nello spazio celeste come galassie circolari o anulari, furono da lui previste molto prima che fossero scoperte dalla scienza. Infine, il fatto che egli trovò il sottile passaggio matematico semantico che una volta era l’oggetto della ricerca spirituale, un “Graal” tutt’altro che metaforico non è da poco. Se pensiamo poi che in tal modo siamo alla soglia della nascita di una nuova cosmogenesi anzi Universogenesi che ci porta all’individuazione di nuove forme d’aggregazione della materia e dell’energia. ebbene, allora il quadro è completo.

Roma 20.10.2002
Intervento 23.01.2011

Vasile Droj
Fondatore del Centro Universologico di Roma

www.universology.com email: vasidro@tiscali.it

 

 

 

 

 

PI GRECO - IL CODICE A BARRE DELL’UNIVERSO

 

PI GRECO OTTENUTO SOLTANTO DA 1 - 0
COME UN CODICE A BARRE

AUTORE VASILE DROJ

 

Il "pi greco" è una costante numerica universale assoluta con miliardi e miliardi di decimali (che tendono all’infinito) che si possono calcolare ma di cui ordine e distribuzione non si sa nulla. Il primo zero, fra i decimali, compare soltanto alla trentaduesima posizione. Gia nell’antichità il pi greco venne ottenuto dal rapporto tra due L'articolo su Il Giornalenumeri interi come 22/7 o 355/113.Nel 1985 riuscì a far breccia nell’"edificio" del pi greco con una operazione aritmetica diretta lo ottenni dal rapporto tra due numeri formati interamente dalle cifre 1 e 0. In altri termini si è trattato di "sfilare" il trascendente pi greco come il filo di una calza.

  La scoperta fu pubblicata recentemente su “il Giornale” il 11 aprile 2007 (Fig. 1) ma ebbe l’inizio nel lontano 1985 quando lo presentai all’Associazione Nazionale degli Uomini di Scienza di Romania (Fig. 2), all’Accademia di Romania a Bucarest e al Consiglio Nazionale di Scienza e Tecnologia. Grazie a questa operazione ho realizzato un record finora insuperato: ottenere il pi greco con una precisione di centesimi di milionesimi dei suoi decimali, la più alta in assoluto ottenuta attraverso operazioni dirette. A causa delle difficoltà di calcolo mi sono fermato a un miliardesimo di valore decimale. Ma menti e mezzi più potenti potranno arrivare a sgombrare l’intero edificio del pi greco dimostrando che questa costante numerica sarebbe il "codice a barre dell’Universo" che consentirebbe tutte le transizioni fenomenali e causali così come noi, con il nostro codice a barre effettuiamo le nostre transazioni commerciale.

Pi Greco  Questo avrebbe implicazioni straordinarie, dimostrando che lo spazio sarebbe quantificabile con delle griglie, sempre più piccole ed infinitesimale, un genere di "ministringhe" che tiene ben consolidato il nostro mondo. Leimplicazioni sarebbero anche di natura cosmologica e, di più, filosofica, perché il pi greco, prima di essere il rapporto fra la circonferenza e il diametro di un cerchio, è il rapporto fra qualunque linea curva chiusa e qualunque linea retta che la interseca. E l’Universo è il rapporto tra un infinità di linee curve e rette. La linea retta rappresenta la radianza mentre la linea curva esprime il campo. Le radiazioni sono rette in quanto emanazioni mentre il campo (gravitazionale o magnetico) è curvo.

  Ed ecco in fine la famosa equazione: 100111010000011.. diviso per 11,1111100111.. alla undicesima potenza = 3,14159267…Il rapporto è a cascata. Il risultato si ottiene premendo il tasto "uguale" della calcolatrice per 11 volte.Stranamente ma anche questa potenza (11) è fatta da 1 e 1. Per ottenere un pi greco più pulito basta trovare la giusta combinazione nella sequenza fra gli "1" e gli "0". Questo "arrangiamento" numerico avvicina il pi greco al codice a barre (Fig. 3). Se la lettera p nel pi greco suggerisce la parte di un cerchio sezionato da un diametro, la lettera pi (π) nell’alfabeto greco è rappresentata da due linee verticale sotto una orizzontale. Un’allusione alle cifre 1 e alle bare del codice?

Codice a Barre  I megaliti di Stonehenge costituiti da due pietre verticali sovrastate da un’altra pietra orizzontale sarebbero una reminiscenza dello stesso pi greco? Tanto più che il santuario di Stonehenge è circolare ed era chiamato "il calcolatore di pietra dell’antichità". Inoltre in natura non tutte le linee curve sono perfetti cerchi bensì sono ovoidale, e perciò il loro rapporto con la linea retta dà un pi greco alterato non “immortale” come quello classico, ma di corta durata e precisione secondo il ciclo naturale del fenomeno in causa. Nel mondo degli atomi e dei sistemi stellari i cerchi hanno un pi greco più perfetto e durano di più anche miliardi d’anni mentre in natura, attorno a noi i movimenti sono imperfetti e durano poco.

  Il pi greco quando si manifesta in natura, "usa" alcune margini di tolleranza o di minima efficienza: in tali circostanze "usa" un numero limitato di decimali perché non necessaria la massima precisione. Esempi evidenti di ciò sono i fenomeni ondulatori o plasmatici (come i fulmini globulari), quando il sistema trovando il suo equilibrio, oscilla tra quei limiti di tolleranza. Anche il campo biologico, che comprende pure la mente dell’uomo, la vita in generale, usano questo "trucco".

  Il pi greco perfetto con i suoi miliardi di miliardi di decimali, nell’etere esprimerebbe la perfezione, e di sicuro civiltà aliene molto avanzate lo studierebbero da migliaia se non milioni d’anni senza trovare la fine dei suoi decimali. E questo è niente, se pensiamo non al pi greco di una circonferenza ma a quello di una sfera: il "pi greco sferico".

  Che tra il pi greco e la perfezione ci sia uno stretto collegamento non c’è dubbio, dal momento che la parola PER-FEC-TIONE contiene proprio la formula PER ossia pi e R (dove il pi è il pi greco = 3,1415926.. e R è il Raggio), presente nelle formule 2piR (circonferenza) e piR2 (superficie), che sono ambedue formule del cerchio. PER-FEC-CTIONE vuol dire semplicemente “per fare un’azione” in conformità al PiR, cioè perfetta.

  In conclusione dietro pi greco sta qualcosa di straordinario che l’uomo non può modificare in nessun modo in quanto appartenente ad enti matematici trascendenti. L’ordine immutabile dei suoi decimali che frizzano l’infinito, esprime la distribuzione infinitesimale dei più piccoli componenti di questo mondo, per alcuni la costante d’azione o costante h di Planck, per altri le stringhe e ministringhe. Così ben tessuta con le decimali di pi greco è la fenditura di questo mondo che nulla la traversa se non attraverso la proprio morte. Per questo pi greco è la Grande Porta tra i Mondi. E come a Stonehenge ogni porta per entrare ed uscire è fatta da due lati verticali ed uno orizzontale sopra, proprio come il simbolo π del pi greco. In un codice linguistico ancestral universale da me scoperto negli stessi anni 1984, la parola PORTA codifica perfettamente il pi greco: P-ORTA –› P(=pi), ORTA (=ORTHO) con prospettive decodificanti impressionanti. Dettagli di tutto ciò sono presenti nell’Universologia la scienza dell’Universale e dell’Universo.

  Il tentativo iniziato per ottenere il pi greco “a barre” o “spaziale”, dovrebbe essere continuato. Il presente articolo è un invito a qualunque ricercatore interessato di approfondire la ricerca iniziata.

Roma 15.03.2007
Rivisto 10.01.2011

 

 

 

 

 

L A   N U O V A  C O S M O L O G I A

L' U N I V E R S O   S C A L A R E

IL PRIMO SUPERAMENTO MATEMATICO DELLA VELOCITA'
DELLA LUCE REALIZZATO 27 ANNI FA (1984)

LA FORMULA DEL SUPERAMENTO DELLA LUCE

 

autore VASILE DROJ universologo

Universaloidi i Mandala Cosmici

   La storia dell’uomo è una lunga evoluzione culminata in quella che si chiama civiltà umana. Essa fiorì sulle rive dei grandi fiumi come Nilo, Indo - Gange, Tigri - Eufrate, Danubio etc. generando grandi stati che lasciarono profonde orme nella storia. Alle prime aggregazioni umane bastava semplicemente l’acqua dei  fiumi perché il loro vero scopo una volta assicurata la sopravivenza era tutt’altro cioè evolutivo: mistico, religioso, spirituale in generale, sempre all’eterna ricerca dell’Anima, la sua liberazione e il passaggio per aldilà.              
Con il tempo lo sforzo umano s’indirizzò sempre più verso il modo esterno e d’allora in poi l’uomo si concentrò più sull’artefatto delle proprie mani, fenomeno che proseguì fino ai nostri giorni (con l’eccelsa tecnologia di Cern). Per realizzare i sui desideri aveva però bisogno di energie che stranamente; dalla scoperta del fuoco fino alla fine dell’Evo Medio fu usata una sola energia, quella calorica. Appena nel 1800 utilizzò l’energia dei vapori che è sempre calorica. Appena verso 1900 utilizzò l’energia chimica voltaica e immediatamente dopo l’energia elettro-magnetica. Poi nella seconda guerra mondiale l’uomo scopri e utilizzò l’energia atomica, e tutto finì qui. Nessuna nuova energia da più di settanta anni malgrado tutto intorno è energia. Bello tondo, in più di 5000 anni di storia soltanto tre energie: termica, elettromagnetica e atomica.  Come mai dal momento che tutto è energia? sarebbero responsabili la nostra visione o lo strumentario tecnico scientifico impostato e calibrato sul modello relativistico einsteiniano che ci impedisce a vedere altro? Sembrerebbe di sì.
Studiando l’evoluzione delle tre energie si scopre che esse hanno una freccia direzionale, dal macro verso micro ossia dalle dimensioni macroscopiche ambientali delle combustioni termiche verso l’elettrone (elettromagnetismo) arrivando nel centro dell’Atomo (l’energia atomica – fissione nucleare). Ma se proseguiamo la freccia verso il microcosmo, arriviamo per forza alle sotto particele, e subito: EVRIKA! abbiamo la quarta energia, nuova anzi novissima. Fabulazioni? No! L’hanno dimostrato gli scienziati del CERN di Ginevra che inviando neutrini verso il laboratorio italiano di Gran Sasso hanno superatto la velocità della luce proprio grazie agli sotto particele. Miracolo. Ma non che fosse bisogno di un’energia infinita per superare la velocità della luce secondo la dicitura della teoria relativista? Allora da dove questa nuova energia come velocità poiché la teoria della Relatività non permette a niente e nessuno la violazione e il superamento degli invalicabili 300.000 km/s.   
Il cavallo troiano sta proprio dentro il sancta sanctorum, sull’altare dell’edificio relativista ossia nella suprema formula E = mc2.  Il parametro “c” in quanto costante assoluta non può essere valicato in nessun modo neanche di un millimetro ne in realtà ne in calcoli. Se un “qualcosa, un “ente” è costante, in questo caso la luce l’espressione diretta della suprema costanza, allora non può essere modificato ne moltiplicato come “c2”. Però se è possibile, allora può esistere anche un c3, un c4, un c5 e così via.  In questo caso tutto cambia. Bene, questa domanda fu posta da un essere umano che trovando la soluzione riuscì il miracolo superando la velocità della luce già 27 anni fa. Fu un superamento “matematico” che lasciò intravedere uno scenario impressionate, anni luce (per essere in tema) al dillà della nostra immaginazione. Ecco la storia dell’impressionante scoperta. 

      ALDILA' DELLA CORTINA DI FERRO.
La storia che vi racconto ha dell’incredibile. Nel lontano 1984 a Bucarest, Romania aldilà della Cortina di Ferro un giovanotto d'appena 30 anni si mise in testa di trovare tutti i rapporti esistenti compressi tra i numeri 1 e 1000, facendo centinaia di Il documento del superamento della velocità della lucemigliaia di operazioni aritmetiche, estraendo e organizzando tutte le relazioni possibili tra i numeri. Mise poi i risultati in tabelle, colorando in vari colori tutti valori numerici interessanti facendo in fine una sintesi. Osservò un’alta frequenza di valori numerici eccezionali.  
Finita la prima operazione, egli seguì la seconda ancor più difficile, quella di verificare se quei valori fondamentali ottenuti fossero presenti anche nelle antiche vestigia della civiltà umana: piramidi, templi, megaliti, santuari. E miracolo, erano presenti, anzi sembra che i rispettivi monumenti furono concepiti ed eretti appositamente per loro nell’intento di trasmettere ai posteri lo straordinario sistema numerico.
In fine il giovanotto attaccò l’ultimo angolo della Triade, le costanti fisiche universali. Voleva vedere se gli eccezionali valori numerici trovati nelle prime due angolature erano presenti o almeno individuabili nella Natura. Prese per primo la velocità della luce, regina di tutte le costanti universali e utilizzando la matematica “unaria” ossia quella che usa soltanto un solo parametro (x), la portò a elevazioni superiori di potenza in potenza.

     IL PRIMO SUPERAMENTO MATEMATICO DELLA LUCE NELLA STORIA
L’intento, come sta per suggerire la stessa formula E = mc2, era quello di vedere se esiste qualche relazione matematica estendibile perlopiù se l’incipit “c” à “c2” si potrebbe allargare a un escalation “c3”, “c4”, à e cosi via. Per questo il nostro giovanotto moltiplicò la velocità della luce 299.792.458 m/s. con se stessa tante volte finché alla 24esima potenza s’imbatté in una singolarità evidente. Ecco la famosa formula: 299.792.45824 = 277777375478.. Quella fila di 7 ottenuti voleva dire qualcosa, ma cosa? Lasciavano intravedere l’inizio evidente di un numero periodico, specifico dei rapporti. Il valore corretto e completo doveva essere 2777777777777777777777777777777777777777777777… ma non si realizzava pienamente poiché il valore numerico della velocità, quello di partenza era imperfetto, avendo le ultime due decimali finali sbagliate. Il risultato ottenuto era sbalorditivo. In questo contesto la luce che noi conosciamo era soltanto una piccola realtà di uno scenario impressionate (2777777777..) comprovando numericamente che il suo valore era parte integrante di un’equazione matematica. Per questo che la luce è tanto costante perché appoggiata su valori numerici di un rapporto ben determinato.
LA CORREZIONE DELLA VELOCITA’ DELLA LUCE – IL VERO VALORE
A questo punto si poteva procedere alla correzione della fondamentale unità di misura – il METRO. Tutte le costanti fisiche universali hanno un margine di tolleranza (+ -) e perciò anche la luce dovrebbe averlo. Se il rapporto 277777375478 (il c24) era incompleto nelle ultime decimali, allora si doveva tornare indietro partendo Universo scalaredal rapporto completo 2777777777777… a ritroso per trovare a quale misura di partenza corrisponde.  E l’operazione ci porta al giusto valore: 299.792,476.091..km. ossia 299.792.476.091..mm. Questa volta la velocità della luce ottenuta è quella vera, matematicamente perfetta, qui espressa in millimetri. Comparando i due valori numerici della luce, quello calcolato di Michael Morelson più di cento anni fa e quello trovato dal nostro giovanotto la differenza é soltanto di 18 metri, come dire, la lunghezza di un autobus in comparazione alla distanza: Terra – Luna.
Come visto, partendo a ritroso dal valore finale 277777777777777777777.. si può calcolare la velocità della luce a scala infinitesimale non soltanto in millimetri ma addirittura in miliardesimi di miliardesimi di Angstrom, praticamente infinite decimali. Ecco perché la velocità della luce è una costante sempre costante a se stessa, e perciò universale. A questo livello di trascendenza decimale la velocità della luce si può imparentare a ugual diritto con il Pi greco 3,141592653589….. e operare e cooperare pienamente.
RIAGGIUSTARE IL METRO - IL NUOVO METRO Tra i due valori della luce, quello attuale e quello matematicamente perfetto c'è da chiedersi qual è funzionante; la risposta è il primo, quello attuale. Per fare misurazioni più accurate e utilizzarlo anche per altre costanti fisiche universali occorre ingrandire leggermente il metro attuale che è più piccolo. Il rapporto tra 299.792,458 km. odierno 299.792,476.091 km. é  0,99999993965… Se aggiungiamo questa infima differenza al metro attuale, che è più piccola della dieci milionesima  parte di un metro, allora la velocità della luce del nuovo metro alla 24ma potenza ci darà un perfetto 27777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777.. Il nuovo metro campione perciò sarà: 1,00000006034..m.

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CRONOLOGIA – LA GRANDE AVVENTURA, L’ARRIVO IN ITALIA
Il nostro giovine del 1984, l’autore di queste righe, dopo che scoprì la formula del superamento della luce, pietra angolare che sta alla base di un nuovo fondamento cosmologico, mise in pagina tutto ciò e lo presentò all’Accademia di Bucarest nel 1985 e poi a diversi congressi nazionali e internazionali di fisica e astronomia. In seguito lo presentò anche a fig04diverse Istituzioni come il Centro Nazionale di Scienza e Tecnologia, l’Accademia degli Uomini di Scienza, etc. Addirittura brevettò la scoperta all’Ufficio Brevetti di Bucarest come applicazione pratica di un congegno. Non meno interessante fu l’invio del materiale a diverse riviste internazionali di specialità come Nature, Richerche, Canadian Journal of Astrophysic, Science et Vie ed altre. Le continue difficoltà create dal regime lo convinsero a lasciare il paese e con l’occasione della partecipazione ad un congresso mondiale di antropologia svoltosi a Zagabria, Yugoslavia nel 1988, arrivò in Italia.
Appena arrivato, Vasile Droj partecipò a Roma, a Montecitorio, ad un convegno condotto dal fisico Nobel Carlo Rubbia che lo invitò al laboratorio del CERN di Ginevra a far parte di una squadra di brainstorming ideativo, ma lui rifiutò per gioire della nuova libertà appena acquistata. Sbagli della gioventù, errori di giovinezza. Dall’Italia però partecipò a innumerevoli congressi nazionali ed internazionali, dove presentò la sua nuova visione cosmologica, in primis il superamento matematico della velocità della luce. L’innovativa teoria fu presentata dall’autore anche in televisione e in radio, però tutto rimase immobile, perché la teoria ufficiale della Relatività ben consolidata e intoccabile non permetteva il confronto, malgrado evidenti argomenti matematici inconfutabili. Ora che gli esperimenti pratici del superamento della luce sono stati realizzati convalidando i calcoli di Droj è possibile mettere in dibattito non soltanto la nuova visione cosmologica quanto la marea di dati e calcoli eseguiti dal ricercatore.   

-  Fine prima parte -


Vasile Droj
Fondatore del Centro Universologico di Roma

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