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ANTICHI SAPERI E TECNOLOGIE TRASCENDENTI

 

OGGETTO PALEOLITICO PROTOTIPO DI UN MOTORE STELLARE

MISTERIOSE ENERGIE NELL'ANTICA CULTURA TERRAMARE

AUTORE VASILE DROJ

   Il prototipo di un veicolo spaziale inciso in un oggetto paleolitico della cultura Terramare (Padania) 4000 a.C. scoperto dallo studioso Vasile Droj di Roma riconferma la classica forma delle vimane descritta nel Rig Veda. L’antico prodotto svela un’energia sconosciuta emanata da tre generatori assolutamente identici agli Universaloidi - forme energetiche archetipali scoperte dallo stesso autore. L’oggetto-prototipo lascia intravedere una sorprendente  geometrizzazione che presume una minuziosa simulazione computeriale. Gli indizi di “appartenenza concettuale” di tali artefatti portano l’impronta della cultura egizia, non soltanto nella sua contemporaneità (Akhenaton) ma ancor predinastica, frizzando le sue “origini stellari” individuate nell’area celeste della costellazione di Orione.

figura 01  Qualunque attento osservatore del remoto passato, rimane sbalordito davanti alle ciclopiche costruzioni in pietra erette dalle antiche civiltà domandandosi come furono costruite. Trasportare giganteschi blocchi di pietra per centinaia di chilometri e poi elevarli ad enorme altezza come nelle piramidi egizie, sembra del tutto impossibile. Si come in tutti questi siti non sono stati trovati utensili di lavoro, c’è da domandarsi quale fosse il mezzo trainante. La risposta è ovvia e d’ufficio: l’Energia. Anche nella nostra odierna civiltà senza energia nulla è possibile. L’uomo antico ha dato enorme importanza all’energia, considerandosi esso stesso pura energia. Con il tempo costruendo più utensili ha preservato la sua energia ma stranamente, più coccolandola più s’indebolì e fu cacciato fuori dall’Eden.
  Ora arrivato nel Terzo Millennio, l’uomo smarrito, guarda con angoscia al grande “Moloch” che ha realizzato cui non può assicurare l’energia. Sul percorso del tempo furono immaginati e realizzati miliardi di strumenti di ogni genere ma all’infuori dell’elettromagnetismo e dell’energia nucleare non fu scoperta nessuna nuova forma fondamentale di energia. Allora sarà qui che si darà la grande battaglia per la sopravivenza energetica della rasa umana. Se l’Umanità non troverà nessuna nuova forma di energia, dovrà tornare indietro nel passato per riscoprire quelle misteriose energie una volta conosciute. Torniamo anche noi indietro nel tempo fino alla preistoria per agganciarci alle energie primigenie.
  Molte migliaia di anni fa nelle rappresentazioni rupestri gli uomini erano raffigurati con dei raggi attorno alla testa e al corpo. Un’altra variante di raffigurazioni è quella che presenta attorno ai contorni umani ma anche degli oggetti, dei piccoli punti o pallini. E ovvio che i rispettivi pallini sono abbreviazioni degli raggi emanati. Lo stato raggiante esprime lo stato di emanazione energetica. Su questo non ci sono dubbi perché i racconti delle antiche scritture, delle leggende e dei miti parlano di straordinari poteri detenuti di vari personaggi che intrapresero meravigliose imprese, basta ricordare le fatiche di Ercole. Ma questo non è sufficiente a spiegare le gigantesche costruzioni megalitiche che sfiorano i limiti del possibile. Perciò doveva esistere per forza qualche energia sconosciuta, di enorme potenza capace di tali imprese, oggi difficile a individuarla.

  Tra le due energie fondamentali, quella umana e quella sottilmente diffusa in Natura doeve esistere un collegamento, un passaggio, in una parola un’interfaccia. Sfortunatamente ora nei tempi moderni non possediamo né l’enigmatica energia sottile, né l’interfaccia e neppure sappiamo accedere e innescare le energie umane latenti. Che dire poi dell’inerente software e know-how sapienziale che non deteniamo? Eppure una speranza esisterebbe. Sarebbero quei artefatti stupefacenti inspiegabili provenienti dai tempi immemorabili che denotano evidenti strutture “tecnologiche” complesse le cui funzioni sono tutte da scoprire. Accanto a questi artefatti misteriosi ci sono altrettanti oggetti pieni di simbologie, formule e complesse geometrie che potrebbero svelare straordinari segreti riguardanti le misteriose energie del passato.

MISTERIOSI OGGETTI ENERGETICI NELLA CULTURA TERRAMARE

figura02  Intorno alla metà del II millennio a.C. dalle regioni danubiane migrarono in Italia i portatori della cosiddetta cultura Terramare che si stabilirono nelle zone padane. Grandi creatori di beni materiali possessori di una tecnologia avanzata per i loro tempo, lasciarono innumerevoli prodotti tra cui alcuni con intriganti connotati. Proprio in uno di questi mi imbattei nel lontano 1997 che mi lasciò perplesso per il suo contenuto. Era un pettine contemporaneo dei tempi quando in Egitto governava Akhenaton e Tutankhamon e le navi di Micene solcavano il Mediterraneo. Il pettine di bronzo della terramara di Montale XIV secolo a.C. (Età del Bronzo, aveva inciso tre cerchi di cui ognuno conteneva all’interno altri cerchi concentrici. Attorno alla periferia dei cerchi erano disposti piccoli punti come d'altronde intorno all’intero pettine salvo i suoi denti.

  Rimasi folgorato poiché quei cerchi raggianti erano identici ai miei Universaloidi scoperti alcuni anni prima. Le ambedue rappresentazioni avevano non soltanto la stessa forma e composizione ma anche lo stesso numero di punti esterni 46. Non poteva essere una coincidenza anche per il fatto che i tre cerchi erano identici suggerendo la presenza di un archetipo dietro di loro. Dovevano di sicuro indicare qualcosa funzionale e perciò energetico. Gli Universaloidi da me ottenuti sono forme energetiche vorticoidali evolute fino allo stato neutro puro (cerchi perfetti), capaci di mantenere l’equilibrio dinamico di un Sistema, quasi all’infinito.

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VIMANE E VAILIXI

fig.03   La scoperta diventava intrigante e di enorme portata. Non era la prima volta. Già nel 1984-1985 studiando la cometa Halley scoprì dietro la sua massa di ghiaccio e pulviscolo un’impressionante struttura artificiale tecnologica mascherata che aveva una perfetta disposizione geometrica concentrica. Riproduceva perfettamente una forma dei miei Universaloidi e nelle pubblicazioni sui giornali di quel periodo dimostrai che la rispettiva struttura era dedita ad estrarre e sintetizzare energie cosmiche diffuse (energie archetipali).

  Il pettine della cultura Terramare poteva essere una simile rappresentazione, e non poca fu la mia sorpresa quando costatai che la forma generale del pettine riproduceva fedelmente la forma della classica vimana, la nave descritta negli antichi testi indiani vedici. La parte superiore del pettine a forma di cupola rappresentava la cabina degli occupanti, i tre cerchi rappresentavano i motori mentre i denti del pettine, i jet della reazione propulsiva. In una parola un piccolo progetto in miniatura o schema del funzionamento di una nave da volo spaziale.

  Negli antichi testi di Rig Veda appaiono descrizioni precise di macchine volanti chiamate vimana ma anche ratha (veicolo), parola simile a Ruota, ed erano pilotate da tre persone. Rig Veda li nomina come rathasbiccha ossia carro con tre anelli o ruote ma esistono anche con sette anelli, proprio come inciso sul pettine di Terramare, dove abbiamo tre cerchi con sette anelli concentrici interiori ciascuno. Indicativo il testo antico: “O benedetto, che elargisci benefici, possa tu mettere in moto quel carro cosmico che misura lo spazio dotato di sette anelli, unico nell’Universo che va in tutte le direzioni” (Rig Veda II, 40). Il testo è eloquente. Se poi il cerchio con sette anelli è cosi potente da andare in tutte le direzioni, immaginiamoci allora il Cerchio o l’Universaloide con nove anelli, movimento che riuscì a fotografare e filmare.

fig.04   C’é da chiedersi se la rispettiva rappresentazione non fosse soltanto vimana ma anche vailixi ossia una delle veloci navi degli atlanti che geograficamente corrispondeva all’Europa e all’Italia? Vailixi in latino è quasi sinonimo del latino velox, ossia veloce, proprio la caratteristica essenziale tramandata dagli antichi testi. Inoltre il suffisso …lixi sarebbe nello stesso tempo il lux ossia la luce, la causa fondamentale che genera gli Universaloidi chiamati anche Archetipi di luce. Tra l'alaltro la luce è per eccellenza la massima espressione della velocità.
  L’antico mito di Prometeo che ruba il fuoco agli Dei per darlo agli uomini non è rapportabile al normale fuoco che si accende anche da solo in natura ma piuttosto a questo “fuoco freddo” generatore della straordinaria energia capace di far volare. Prometeo fu punito severamente dagli Dei, incatenato sul Monte Caucaso perché rubò loro il “fuoco divino” e non quello ordinario che gli Dei non impedivano agli uomini. E guarda caso, la cultura Terramare é contemporanea con l’Esodo degli ebrei dall’Egitto e gli sconvolgenti miracoli intrapresi da Mosè. La stessa Arca dell’Alleanza fu un super congegno derivato dalla combinazione adatta dei rapporti fondamentali delle piramidi Cheope, Chefren e Micerino che personalmente scoprì già agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso. Combinato con un “sistema di quantificazione universale” o dell’Universo, l’”aggeggio” era capace di condensare e scaricare energie impressionanti.

   Che la misteriosa energia si manifesta attraverso il “principio piramidale” non c’é dubbio anche perché il passaggio si fa tramite la “porta del triangolo” ossia della prima figura geometrica possibile da quale parte poi la Creazione, specialmente la sua conservazione. Alcune energie esistenti in Natura come quella della luce o della gravità sono sensibili a questa disparità triangolare la l’obliquità dei lati in rapporto all’asse verticale indirizzata verso il centro della Terra, porta all’apparizione di strane contorsioni e dislocazioni delle medesime energie. Nella nuova disciplina “cromo dinamica geometrica” che elaborai negli stessi anni dimostrai che in alcune condizioni e in funzione della forma degli oggetti, le energie dissentono in parte alle leggi distorcendo i campi, generando, annullando o condensando le energie (vedi cromo dinamica geometrica*). Questa enorme scoperta fu applicata del mondo antico e per questo che le piramidi imperversarono tutti i continenti.

fig.05   Il misterioso “pettine” di cultura Terramare, vero congegno “energofore”, generatore di energia, racchiude in se stesso il “prototipo archetipico piramidale”. Dietro la forma generale del pettine, la disposizione dei rispettivi motori (universaloidi) e il loro piazzamento, si distingue una chiara geometrizzazione che denota uno schema strutturale e funzionale. E’ ben visibile che tra la base orizzontale compatta del pettine e il centro del cerchio superiore del presupposto primo motore, si crea un triangolo che ha 52°- 53° di base e 76° di apice, niente meno che i valori angolari della Piramide di Cheope. Coincidenza? Sembra di no poiché si denota un’evidente logica coerente tradotta in un assemblaggio geometrico.
   Stiamo di sicuro davanti a qualcosa di eccezionale. Il reperto potrebbe anche non essere un pettine, ma la plasmazzione concreta di un prototipo di motore stellare. L’impronta concettuale dei costruttori è chiara e segue la linea egizia di lungo e remoto percorso. All’infuori dell’archetipo piramidale nel pettine-prototipo è individuabile anche la presenza del “Rettangolo egizio” detto “rettangolo dinamico”. Quello però che sorprende di più è l’aria di provenienza primigenia individuabile nell’inquadratura del cielo corrispondente alla Costellazione di Orione. L’impronta è firmata dagli autori stellari di quelle parti del cielo e chi leggerà i miei articoli riguardante il “Progetto Orione”, si convincerà. Da decine di anni affermo continuamente che civiltà stellari estremamente avanzate distribuirono le stelle della Costellazione di Orione secondo un piano in tal modo da comporre modelli logico geometrici per insegnare le giovani civiltà di questa parte della Galassia. Nei rispettivi “prototipi stellari” furono inserite anche formule per superare la materia e persino l’energia sia come individui sia come civiltà, nonché concreti prototipi di veicoli spaziali, addirittura interstellari. Nominai la rispettiva scienza stellare Astrosophya e la sua modalità operativa Astromatica.
   Anche la nostra civiltà attuale ha fatto passi da gigante sia nell’esplorazione del macro che del microcosmo e proprio nell’ultimo ha trovato il fondamento dello stato quanto meccanico rilevando la natura della realtà. A scala microscopica è stato effettivamente fotografata la proprietà ondulatoria dei atomi dove la disposizione concentrica degli atomi di fero è similare ai tre cerchi esistenti sul pettine-prototipo dell’antica cultura Terramare. Non solo ma anche i raggi esterni dei cerchi (i puntini), sono quasi identici, 46 su 48. Questa è un indizio che i tre cerchi sul pettine alludono all’energia, perciò potrebbero indicare proprio i motori delle vimane e delle vailixi, o altri veicoli spaziali di quel tempo. Lo stato d’onda esplica bene anche il filmato dell’Universaloide in movimento che iniziando dallo stato incipiente di disequilibrio arriva velocemente ad un equilibrio perfetto, generando la radianza dei raggi che sul pettine corrispondono ai puntini. La similitudine è impressionante.

  Conclusione. Come la solitudine dei numeri primi, la singolarità del “pettine” tra i altri pettini o prodotti della cultura Terramare è evidente provando la sua eccezionalità. La densità informatica lo circoscrive ad un tutt’altra categoria di oggetti come residuo derivato da una remota e avanzatissima civiltà planetaria. Ma c’è anche il sospetto che illustri predecessori inseminarono la storia con simili prodotti per trasmettere le loro conoscenze e nello stesso tempo per elevarci nel nostro intelletto. Personalmente sul percorso del tempo ho scoperto in centinaia di reperti archeologici simili concentrazioni informatiche che lasciano tutte una e la stessa firma (vedi su www.universology.com: il Pensatore di Hamangia, Disco di Nebra, le Porte della piramide di Cheope, il Gran Disegno di Orione, etc.).

10.03.2012

Vasile Droj
Ricercatore transdisciplinare del Centro Universologico di Roma

www.universology.com

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