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L A   N U O V A  C O S M O L O G I A

L' U N I V E R S O   S C A L A R E

IL PRIMO SUPERAMENTO MATEMATICO DELLA VELOCITA'
DELLA LUCE REALIZZATO 27 ANNI FA (1984)

LA FORMULA DEL SUPERAMENTO DELLA LUCE

 

autore VASILE DROJ universologo

Universaloidi i Mandala Cosmici

   La storia dell’uomo è una lunga evoluzione culminata in quella che si chiama civiltà umana. Essa fiorì sulle rive dei grandi fiumi come Nilo, Indo - Gange, Tigri - Eufrate, Danubio etc. generando grandi stati che lasciarono profonde orme nella storia. Alle prime aggregazioni umane bastava semplicemente l’acqua dei  fiumi perché il loro vero scopo una volta assicurata la sopravivenza era tutt’altro cioè evolutivo: mistico, religioso, spirituale in generale, sempre all’eterna ricerca dell’Anima, la sua liberazione e il passaggio per aldilà.              
Con il tempo lo sforzo umano s’indirizzò sempre più verso il modo esterno e d’allora in poi l’uomo si concentrò più sull’artefatto delle proprie mani, fenomeno che proseguì fino ai nostri giorni (con l’eccelsa tecnologia di Cern). Per realizzare i sui desideri aveva però bisogno di energie che stranamente; dalla scoperta del fuoco fino alla fine dell’Evo Medio fu usata una sola energia, quella calorica. Appena nel 1800 utilizzò l’energia dei vapori che è sempre calorica. Appena verso 1900 utilizzò l’energia chimica voltaica e immediatamente dopo l’energia elettro-magnetica. Poi nella seconda guerra mondiale l’uomo scopri e utilizzò l’energia atomica, e tutto finì qui. Nessuna nuova energia da più di settanta anni malgrado tutto intorno è energia. Bello tondo, in più di 5000 anni di storia soltanto tre energie: termica, elettromagnetica e atomica.  Come mai dal momento che tutto è energia? sarebbero responsabili la nostra visione o lo strumentario tecnico scientifico impostato e calibrato sul modello relativistico einsteiniano che ci impedisce a vedere altro? Sembrerebbe di sì.
Studiando l’evoluzione delle tre energie si scopre che esse hanno una freccia direzionale, dal macro verso micro ossia dalle dimensioni macroscopiche ambientali delle combustioni termiche verso l’elettrone (elettromagnetismo) arrivando nel centro dell’Atomo (l’energia atomica – fissione nucleare). Ma se proseguiamo la freccia verso il microcosmo, arriviamo per forza alle sotto particele, e subito: EVRIKA! abbiamo la quarta energia, nuova anzi novissima. Fabulazioni? No! L’hanno dimostrato gli scienziati del CERN di Ginevra che inviando neutrini verso il laboratorio italiano di Gran Sasso hanno superatto la velocità della luce proprio grazie agli sotto particele. Miracolo. Ma non che fosse bisogno di un’energia infinita per superare la velocità della luce secondo la dicitura della teoria relativista? Allora da dove questa nuova energia come velocità poiché la teoria della Relatività non permette a niente e nessuno la violazione e il superamento degli invalicabili 300.000 km/s.   
Il cavallo troiano sta proprio dentro il sancta sanctorum, sull’altare dell’edificio relativista ossia nella suprema formula E = mc2.  Il parametro “c” in quanto costante assoluta non può essere valicato in nessun modo neanche di un millimetro ne in realtà ne in calcoli. Se un “qualcosa, un “ente” è costante, in questo caso la luce l’espressione diretta della suprema costanza, allora non può essere modificato ne moltiplicato come “c2”. Però se è possibile, allora può esistere anche un c3, un c4, un c5 e così via.  In questo caso tutto cambia. Bene, questa domanda fu posta da un essere umano che trovando la soluzione riuscì il miracolo superando la velocità della luce già 27 anni fa. Fu un superamento “matematico” che lasciò intravedere uno scenario impressionate, anni luce (per essere in tema) al dillà della nostra immaginazione. Ecco la storia dell’impressionante scoperta. 

      ALDILA' DELLA CORTINA DI FERRO.
La storia che vi racconto ha dell’incredibile. Nel lontano 1984 a Bucarest, Romania aldilà della Cortina di Ferro un giovanotto d'appena 30 anni si mise in testa di trovare tutti i rapporti esistenti compressi tra i numeri 1 e 1000, facendo centinaia di Il documento del superamento della velocità della lucemigliaia di operazioni aritmetiche, estraendo e organizzando tutte le relazioni possibili tra i numeri. Mise poi i risultati in tabelle, colorando in vari colori tutti valori numerici interessanti facendo in fine una sintesi. Osservò un’alta frequenza di valori numerici eccezionali.  
Finita la prima operazione, egli seguì la seconda ancor più difficile, quella di verificare se quei valori fondamentali ottenuti fossero presenti anche nelle antiche vestigia della civiltà umana: piramidi, templi, megaliti, santuari. E miracolo, erano presenti, anzi sembra che i rispettivi monumenti furono concepiti ed eretti appositamente per loro nell’intento di trasmettere ai posteri lo straordinario sistema numerico.
In fine il giovanotto attaccò l’ultimo angolo della Triade, le costanti fisiche universali. Voleva vedere se gli eccezionali valori numerici trovati nelle prime due angolature erano presenti o almeno individuabili nella Natura. Prese per primo la velocità della luce, regina di tutte le costanti universali e utilizzando la matematica “unaria” ossia quella che usa soltanto un solo parametro (x), la portò a elevazioni superiori di potenza in potenza.

     IL PRIMO SUPERAMENTO MATEMATICO DELLA LUCE NELLA STORIA
L’intento, come sta per suggerire la stessa formula E = mc2, era quello di vedere se esiste qualche relazione matematica estendibile perlopiù se l’incipit “c” à “c2” si potrebbe allargare a un escalation “c3”, “c4”, à e cosi via. Per questo il nostro giovanotto moltiplicò la velocità della luce 299.792.458 m/s. con se stessa tante volte finché alla 24esima potenza s’imbatté in una singolarità evidente. Ecco la famosa formula: 299.792.45824 = 277777375478.. Quella fila di 7 ottenuti voleva dire qualcosa, ma cosa? Lasciavano intravedere l’inizio evidente di un numero periodico, specifico dei rapporti. Il valore corretto e completo doveva essere 2777777777777777777777777777777777777777777777… ma non si realizzava pienamente poiché il valore numerico della velocità, quello di partenza era imperfetto, avendo le ultime due decimali finali sbagliate. Il risultato ottenuto era sbalorditivo. In questo contesto la luce che noi conosciamo era soltanto una piccola realtà di uno scenario impressionate (2777777777..) comprovando numericamente che il suo valore era parte integrante di un’equazione matematica. Per questo che la luce è tanto costante perché appoggiata su valori numerici di un rapporto ben determinato.
LA CORREZIONE DELLA VELOCITA’ DELLA LUCE – IL VERO VALORE
A questo punto si poteva procedere alla correzione della fondamentale unità di misura – il METRO. Tutte le costanti fisiche universali hanno un margine di tolleranza (+ -) e perciò anche la luce dovrebbe averlo. Se il rapporto 277777375478 (il c24) era incompleto nelle ultime decimali, allora si doveva tornare indietro partendo Universo scalaredal rapporto completo 2777777777777… a ritroso per trovare a quale misura di partenza corrisponde.  E l’operazione ci porta al giusto valore: 299.792,476.091..km. ossia 299.792.476.091..mm. Questa volta la velocità della luce ottenuta è quella vera, matematicamente perfetta, qui espressa in millimetri. Comparando i due valori numerici della luce, quello calcolato di Michael Morelson più di cento anni fa e quello trovato dal nostro giovanotto la differenza é soltanto di 18 metri, come dire, la lunghezza di un autobus in comparazione alla distanza: Terra – Luna.
Come visto, partendo a ritroso dal valore finale 277777777777777777777.. si può calcolare la velocità della luce a scala infinitesimale non soltanto in millimetri ma addirittura in miliardesimi di miliardesimi di Angstrom, praticamente infinite decimali. Ecco perché la velocità della luce è una costante sempre costante a se stessa, e perciò universale. A questo livello di trascendenza decimale la velocità della luce si può imparentare a ugual diritto con il Pi greco 3,141592653589….. e operare e cooperare pienamente.
RIAGGIUSTARE IL METRO - IL NUOVO METRO Tra i due valori della luce, quello attuale e quello matematicamente perfetto c'è da chiedersi qual è funzionante; la risposta è il primo, quello attuale. Per fare misurazioni più accurate e utilizzarlo anche per altre costanti fisiche universali occorre ingrandire leggermente il metro attuale che è più piccolo. Il rapporto tra 299.792,458 km. odierno 299.792,476.091 km. é  0,99999993965… Se aggiungiamo questa infima differenza al metro attuale, che è più piccola della dieci milionesima  parte di un metro, allora la velocità della luce del nuovo metro alla 24ma potenza ci darà un perfetto 27777777777777777777777777777777777777777777777777777777777777.. Il nuovo metro campione perciò sarà: 1,00000006034..m.

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CRONOLOGIA – LA GRANDE AVVENTURA, L’ARRIVO IN ITALIA
Il nostro giovine del 1984, l’autore di queste righe, dopo che scoprì la formula del superamento della luce, pietra angolare che sta alla base di un nuovo fondamento cosmologico, mise in pagina tutto ciò e lo presentò all’Accademia di Bucarest nel 1985 e poi a diversi congressi nazionali e internazionali di fisica e astronomia. In seguito lo presentò anche a fig04diverse Istituzioni come il Centro Nazionale di Scienza e Tecnologia, l’Accademia degli Uomini di Scienza, etc. Addirittura brevettò la scoperta all’Ufficio Brevetti di Bucarest come applicazione pratica di un congegno. Non meno interessante fu l’invio del materiale a diverse riviste internazionali di specialità come Nature, Richerche, Canadian Journal of Astrophysic, Science et Vie ed altre. Le continue difficoltà create dal regime lo convinsero a lasciare il paese e con l’occasione della partecipazione ad un congresso mondiale di antropologia svoltosi a Zagabria, Yugoslavia nel 1988, arrivò in Italia.
Appena arrivato, Vasile Droj partecipò a Roma, a Montecitorio, ad un convegno condotto dal fisico Nobel Carlo Rubbia che lo invitò al laboratorio del CERN di Ginevra a far parte di una squadra di brainstorming ideativo, ma lui rifiutò per gioire della nuova libertà appena acquistata. Sbagli della gioventù, errori di giovinezza. Dall’Italia però partecipò a innumerevoli congressi nazionali ed internazionali, dove presentò la sua nuova visione cosmologica, in primis il superamento matematico della velocità della luce. L’innovativa teoria fu presentata dall’autore anche in televisione e in radio, però tutto rimase immobile, perché la teoria ufficiale della Relatività ben consolidata e intoccabile non permetteva il confronto, malgrado evidenti argomenti matematici inconfutabili. Ora che gli esperimenti pratici del superamento della luce sono stati realizzati convalidando i calcoli di Droj è possibile mettere in dibattito non soltanto la nuova visione cosmologica quanto la marea di dati e calcoli eseguiti dal ricercatore.   

-  Fine prima parte -


Vasile Droj
Ricercatore transdisciplinare

www.universology.com email: vasidro@tiscali.it

 

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