L A N U O V A C O S M O L O G I A
L' I P E R L U C E
IL RAPPORTO COSMOLOGICO 25/9
LA FORMULA SUPREMA DELL'UNIVERSO
Come si è visto nella prima parte, la velocità della luce “calibrata” da Vasile Droj a 299.792,476.091 km/s., secondo il Sistema di Quantificazione Universale o dell’Universo (S.Q.U.) alla 24esima potenza da 2777777777777777777… un risultato di “geometrica” bellezza specifico dei rapporti primari, quelli dei piccoli numeri. In questo caso i numeri che danno questo quanto periodico sono il 25 e il 9 il cui rapporto 25/9 = 2777777777777777777777.. La luce arrivata alla 24esima potenza diventa in pratica quasi istantanea per l’intero Universo.
Ora c’è da chiedersi, perché la supervelocità della luce e l’Universo stesso si convertono a questi venticinque noni. Se costruiamo un rettangolo con i lati 25x9 e iscriviamo dentro l’ellissoide corrispondente, otterremo la forma particolare delle galassie viste di lato assieme al loro alone centrale. Paradossalmente anche la forma più classica degli Ufo ha la stessa proporzione e questo potrebbe decorre dall’uso delle velocità superluminari: c2, c3… da parte di questi velivoli.
LUX- CRUX MUNDI - IL GRANDE CRITERIO
Aldilà di questo, persiste la domanda: perche l’Universo ha scelto questo rapporto e non altro e sopratutto che rappresenterebbero i due valori 25 e 9. La risposta é del tutto straordinaria e nello stesso tempo semplice; i due numeri hanno proprietà “speciali” rappresentando l’”Asse dell’Universo” in primis l’Ortogonalità. Ecco la prova: 25 o meglio 0,25 rappresenta un quarto dell’Unità “1”; mentre 9 o 90 come 90° è anch’esso un quarto dei 360° di un cerchio. In poche parole, i due numeri non sono altro che l’espressione diretta della misura del “Quarto” =1/4. Graficamente il Quarto è raffigurato attraverso una croce + o asse cartesiana che immatricolata si presenta come l’asse ortogonale espressa “xy”. Impressionate costatare che la velocità della luce “c” 299.792,458 km/s.. alla 24esima potenza, generatrice del rapporto 25/9, diventa Supercostante “C”. In questa veste governa le leggi dell’Universo poiché cardine fondamentale delle stesse leggi.
Un asse cartesiano è per forza ortogonale perché derivato dal Principio ORTHO (90° ossia 1/4). In parole antiche è una croce. Capire e penetrare queste realtà impressionanti diventa impossibile senza l’aiuto di un codice adatto in questo caso, il “codice linguistico ancestral universale” che personalmente Vasile Droj scoprì e perfezionò negli ultimi trenta anni. Questo codice semantico ha la stessa consistenza e coerenza del linguaggio matematico geometrico e assieme compongono lo strumento supremo di investigare la realtà. (il Metodo Triquantificativo).
Ecco come funziona: la luce, LUX ha una ”L” che indica l’angolo retto di 90° ma sarebbe la “X” più interessante in qualità di croce o asse cartesiana. Quando la luce è polarizzata appare la croce come nei televisori. Ebbene in latino la parola croce è CRUX avendo anch’essa la stessa X. Ma la luce di per se è la costante universale e perciò legge. Ebbene, in latino legge è LEX, sempre con l’ennesima “X”. In fine lo strumento investigativo, quello linguistico o lessicale, Lessico lat. LEX (dico) é identico alla Luce LUX e alla Legge LEX.
Tutti i ragionamenti sono coerenti e ancor meglio espressi se teniamo conto che la parola stessa della velocità lat. velox, VE-LOX, è fondata sulla luce LUX. Sapevano gli antichi che la suprema velocità è quella della luce? Sembra di sì poiché anche in greco la velocità è taxos avendo ben visibile l’asse cartesiano della luce dove la lettera T = +, mentre la X = X.
La scoperta di Droj straordinaria provando che: la Luce, la Legge e la Parola (Lessico), sono una e la stessa cosa; LUX = LEX = LEX(ico). In correlazione, il principio feed-back esistente in Natura e presente anche nell’universo semantico, dove la parola “lux” (foneticamente Lucs) letta al contrario è scul che dissimula la parola SCALA. In questa visione la Luce è la Scala dell’Universo. Cosi é comprovato linguisticamente il fatto che le 24 potenze della luce sono i 24 gradini della “Scala dell’Universo”. Suggestiva la parola romena schela ossia impalcatura o scheletro, in questo caso dell’Universo.
Tutto ciò appena espresso rappresenterebbe il grande Criterio secondo il quale funziona e prende coerenza l’Universo. In una parola il Criterio è indotto e tradotto dall’Asse cartesiano rappresentato dalla Croce, composta dal Quarto 25 e 9. In conclusione il CRITERIO è il QUARTO. E stranamente, in questa visione il nome di Cartesio è quasi predestinato. Nell’economia funzionale dell’Universo il CRITERIO diventa KRATOS ossia la FORZA (vedi FORTE attributo del principio ORTHO).
L’IPERLUCE E IL TEOREMA DI PITAGORA
Lo straordinario rapporto iperluminico 25/9 è molto speciale, per i suoi due componenti 25 e 9, che nascondono un principio matematico sorprendente. I due numeri 25 e 9 non sarebbero altro che due dei tre famosi quadrati del teorema di Pitagora: 32 + 42 = 52 ossia 9 + 16 = 25. Nel rapporto compresso tra il 25 e 9 manca però il termine intermediario il 4 e il suo quadrato 42 = 16, ma che salta fuori appena si fa la differenza: 25 - 9 = 16. Sorprendente vedere come la velocità della luce alla 24esima potenza dà proprio il rapporto esprimente il teorema di Pitagora. Questo sì che nessuno se lo aspettasse.
La potenzialità di questi tre numeri pitagorici è straordinaria, svelando virtù spazio temporali cardinali. Moltiplicando 3 x 4 x 5 si ottiene 60 che rappresenterebbero i 60° sessagesimali. Ancor più spettacolare è il prodotto dei loro quadrati: 9 x 16 x 25 = 3600, valore che allude alla circonferenza del cerchio 360°. Allo stesso risultato si arriva anche moltiplicando 60 x 60 = 3600.
A questo punto le estrapolazioni matematiche hanno delle implicazioni filosofiche straordinarie sempre concordanti con gli attributi fondamentali della luce come nel fenomeno della polarisazione, dove appare il cerchio (360°) intersecato dall’asse cartesiano di 4, 8, e 16 raggi. Ecco come si spiega la presenza del numero 4 e del suo quadrato 16 presente nel teorema di Pitagora. Così come il famoso teorema si fonda sulla triade: 3 (= triangolo), 4 (= quadrato) e 5 (= pentagono), nello stesso modo la luce e l'Iperluce 277777777777..(=25/9) si appoggia sullo stesso principio archetipale ordinativo. La fila infinita di poligoni partendo dal triangolo evolverà per finire nel Cerchio. Il Pi greco stesso segue la stessa procedura.
LA FORMULA SUPREMA DELL’UNIVERSO
Arrivati a questo punto, occorre individuare anche gli altri rapporti portatori degli straordinari 360° della circonferenza del Cerchio. L’operazione è molto semplice; basta invertire l’operato dividendo 9 per 25. Eco la relazione: 9/25 = 0,36 (ossia 360°). Che vuol dire questo? Semplicemente che la luce diventata Iperluce è in relazione diretta con tutto l’Universo (360°) diventato un colossale Sferone. Con i suoi 163 decimali l’Ipervelocità diventa quasi istantanea toccando simultaneamente tutti i punti contenuti nella Sfera.
Se il rapporto 25/9 rappresenta la velocità della luce alla 24 esima potenza il suo rovescio 9/25 esprime la sua manifestazione totale come sfera o all’interno di una sfera. Da qui l’espressione sfera di manifestazione. Questa relazione semplicissima dimostra non soltanto la correttezza dei calcoli e il loro prodotto “geometrico” ma anche la forma reale dell’Universo appunto una Sfera. Il risultato è impressionante.
Ogni cerchio o sfera ha per forza un centro e poiché luogo geometrico unico, esso è individuabile attraverso l’Unità UNO (=1). Se si divide la velocità della luce alla 24 potenza si ottiene niente meno che la Sfera. Ecco l’impressionante equazione: 1/2,777777777777777.. = 0,36.. ovvio la sfera 360°. Invertendo l’operazione si arriva all’incredibile; 277777777777777777.. x 360 = 10000000000.. = 1 (=UNITA’). Questa è la formula suprema dell’Universo valida in tutte le galassie. In poche parole l’Unità del Creato l’UNO = 1 è composta dal prodotto tra l’Ipervelocità e la Circolarità orbitale (360°).
E come non meravigliarsi costatando che il Creato ha soltanto due forme fondamentali di manifestazione: retta e curva ossia circolare. Retta è la radiazione in generale (luce), e curva è quella dei campi gravitazionali, magnetici etc., mentre circolare si presenta quella degli orbitali atomici o planetari. E tutto questo sotto l’alto patronato del Pi greco 3,1415926535.. il supremo rapporto tra e la linea curva (il cerchio) e la linea retta (diametro).
Tutto ciò che esiste nell’Universo, ha forma circolare dagli atomi, pianeti, satelliti, stelle, galassie, fino ai Buchi neri. Perciò il Cerchio 360° è per forza l’Archetipo Supremo e la luce stessa si sottomette.
I calcoli realizzati fin qui da Vasile Droj ci hanno portato alla massima equazione di questo Universo dove i valori numerici della costante fisica universale luce “c” e dell’Iperluce "C"(= c24) soddisfano perfettamente le virtù dell’Archetipo universale incorporato dal Cerchio. La luce come radiazione è retta e per questo rappresenta i raggi o il diametro del cerchio, la Circonferenza esprime i 360° mentre il Centro del cerchio è l’1 (Uno). Tutto ciò che esiste nell’Universo, si sottomette a questo principio assoluto. Gli antichi l’hanno intuito chiamandolo successivamente: “Uovo Cosmico”, “Uovo di Brahma”, l’Embrione d’Oro”, “Disco di Ra”, Grande Lotus” etc. Fu considerato il Generatore, la Matrix suprema dell’Universo. Al suo onore furono erette le piramidi egizie e nell’Oriente fu decorato nei Mandala (vedi Universaloidi). Personalmente l'ho scopri l’universologo Vasile Droj già trenta anni fa e ancora giace nel profondo delle scritture universologiche (vedi Dottrina Universologica) (E’ tempo di sbrigarci!)
Tutto quello fin qui espresso dimostra che l’Universo è perfettamente quantificato in base ad un Unico e Assoluto “Sistema” chiamato “sistema di quantificazione universale” o dell’Universo, anch’esso scoperto e messo a punto dallo stesso scopritore più di trenta anni fa. La nuova Cosmologia Scalare che presenta con tutta la sua stremante estensione (163 decimali) potrebbe essere soltanto un granello tra infiniti ed’infiniti universi dispersi nell’infinto spazio-tempo. Essi potrebbero avere la stessa suprema formula, o formule diverse, ma una cosa e certa: dentro un Sistema governa sempre un solo principio unificatore, una sola versione, da qui UNI VERSO ossia Una Versione (sola).
In fine il segreto della Formula è iscritto niente meno che dentro se stesa: Formu-la ossia forma della luce, oppure For-ma cioè portatore (gr. for) di misura. La vera decodificazione sta ancor più profondo: FORMA = F-OR-MA cioè Fare Origine della misura. Però alla decodificazione suprema si arriva soltanto penetrando nell’essenza delle lettere, costatando che la lettera “O” è il Cerchio, la “R” è il Raggio (Diametro) mentre la “M” e la ”A” sono linee rette che con il loro zigzagare suggeriscono lo stato di onda. Incredibile, proprio quello già sopra dimostrato, cioè che la formula suprema e proprio quella dell‘Uovo Cosmico”.
E' doloroso costatare che tutte queste conoscenze furono intuite e catalogate già migliaia di anni fa ancor prima della costituzione della lingua greco latina, e che ancora siamo rimasti inchiodati ad una provincialità locale targata “c”. La nuova “Cosmologia Scalare” scoperta ed elaborata da Vasile Droj, estesa fino a “c24” ci permetterà di contemplare in pieno l’intero panorama dell’Universo.
- Fine seconda parte -
Roma 12.10.2011
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