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L'UNIVERSALITÀ E LA GRANDEZZA

GLI SBAGLI ESOTERICI DI HITLER

COME L'INGEGNOSITÀ E IL CALIBRO DEGLI ARMAMENTI
SALVARONO I RUSSI NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

GUARIRE DALLE GUERRE - LA FORMULA

AUTORE VASILE DROJ

   “Historia sapientia vitae est” ossia “Historia fuit et est magistra vitae” cioè che l’Istoria è la sapienza e la maestra della vita, dicevano le massime latine e avevano ragione. Peccato però che la memoria degli umani sia corta e non impara dagli errori del passato. Neanche passa una generazione e tutto si dimentica perché l’uomo vive più dalle sensazioni della giornata che dal travaglio dell’Intelletto. Se gli uomini avessero imparato le lezioni del passato, oggi la storia sarebbe ben diversa e di sicuro migliore. E’ vero che le guerre sono a volte anche occasioni per perfezionare le tecnologie, però ben più importante è l’acquisto di conoscenze e specialmente di coscienza. La seconda guerra mondiale è una vera miniera di insegnamenti. L’autore Vasile Droj rivela alcune sue osservazioni sconosciute, altre conosciute però non consapevolizzati tra cui alcuni enormi errori esoterici di Hitler e la straordinaria ingegnosità’ dell’armamento russo che li assicurò la vittoria. In fine l’autore svella, i fondamenti del binomio Guerra - Pace in base al codice supremo della Parola.

   GLI ERRORI ESOTERICI DI HITLER
   IL NAZISMO E LA SVASTICA

   Il Nazismo come dottrina si appoggiava in gran parte sugli enunciati del Partito Nazional Socialista Tedesco, presi ed elaborati da alcune frange occulte e in seguito Gli errori esoterici del Nazismoadottati e migliorati dallo stesso Hitler. La parola "Nazi" indicante il Nazismo verrebbe dalla parola Nazionale, ma il fulcro di tutta la visione nazista, almeno nella sua simbologia, sarebbero le due lettere consonanti "N" e "Z". Se le due lettere sono sovrapposte, danno niente meno che una strana svastica, N + Z = NZ. La svastica fu il simbolo attorno al quale si coagulò la nuova visione nazista, ma ora dopo settanta anni dalla fine della guerra c’è da chiedersi come mai nessuno si è accorto della metamorfosi del simbolo che cambiò la faccia del mondo. La lettera “N” suggeriva il Neutro mentre la “Z” il dinamico, la Zavorra. Secondo la tradizione antica il Neutro si bilancia con il dinamico quando la croce uncinata è impostata con gli assi centrali in orizzontale e verticale come le svastiche antiche, specialmente quelle indiane. Però la svastica nazista è romboidale con le braccia centrali oblique così come anche le “uncinature” laterali. Fu questo il motivo per cui la svastica nazista romboidale diventò estremamente turbolenta ed infatti il Terzo Reich investì e devastò come un tornado tutta l’Europa.

   Nella visione dei nazisti le due lettere “N”, “Z”, erano anche le iniziali delle parole "Nuovi Zei" ossia i Nuovi Dei che essi pretendevano incarnare. Le due lettere “N” e “Z” lette al contrario erano viste anche come l’espressione dello ZEN giapponese, alleato dei tedeschi nella seconda guerra mondiale. La tecnica dello Zen dà la spontaneità e il fulcro, il fulmine che innesca le energie. La stessa guerra lampo dei tedeschi si chiamava” blitz” e non a caso conteneva la lettera “z”. Però questi “nuovi dei” agirono troppo in fretta e senza preparazione non accorgendosi che il fenomeno naturale della svastica era molto più profondo e complesso. “In primis e in natura” la grafia a “zig zag” esiste solo nei fulmini mentre una svastica naturale si comporrebbe dall’intersezione di due lettere “S”. Eco perché la parola Svastica inizia e contiene due lettere “S”. La forma delle galassie è simile a quella delle braccia a forma di “S” incrociate. Se la Svastica a base di “S” è più morbida e armoniosa quella a forma di “Z” è più spigolosa e “schizofrenica” e nel suo movimento rompe tutto, perciò essa si chiamerebbe “Zvastica”, anzi “Zvaztica”. Oppure qualcosa i nazisti sapevano poiché essi si chiamavano sia come NaZi sia come “SS”.

   Ed ecco cosa i nazisti non sapevano sulla fenomenologia vorticoidale della svastica; a una velocità elevata una ruota in rapido movimento, produce un fenomeno bizzarro Gli errori esoterici del Nazismonel quale le cuspidi della ruota sembrano fermarsi o addirittura andare indietro. Che vuol dire questo? Che in condizioni speciali alcuni fenomeni possono trasgredire la scala dei parametri reali nella natura, diventando del tutto trascendenti andando avanti e indietro nel tempo, ossia fermandosi. Allo stesso modo alcuni processi biologici mentali o spirituali dell’uomo possono trasbordare i limiti naturali. Il fenomeno si rivelò valido anche in campo sociale, il nazismo essendo un esperimento sociale; non a caso il nome del movimento fu Nazional Socialismo.
   A questo punto occorre aprire una parentesi: il capo dei nazisti Adolf Hitler, almeno nella sua ascesa, secondo alcune opinioni ebbe alcune qualità predittive che gli permisero di prendere il potere in Germania. Da alcuni studi semantici dell’autore emerge secondo l’antica “scienza dei nomi” il fatto che il nome stesso di Adolf Hitler fosse carico di potenzialità predittive. Il nome Adolf è simile a Delfi, l’oracolo greco che aveva come simbolo due delfini, animali molto preveggenti e telepatici. La parola Delf letta al contrario è Fled o fluido e in inglese diventa field ossia campo. Sorprendere la fluidità degli eventi è sinonimo di previsione (vedi l’esperimento degli Universaloidi vorticoidali). Anche il cognome Hitler è suscettibile a tale interpretazione poiché “ler” in romeno viene da “fler che vuol dire intuizione, inspirazione, preveggenza.

Ora c’è da chiedersi, se le lettere “N” e “Z” sovrapposte danno la svastica che ruota a destra, perché allora i nazisti hanno scelto ufficialmente la svastica che gira a sinistra ossia al contrario. Perché poi la svastica realizzata dalla sovrapposizione di due lettere ”S” gira in senso antiorario? Questo disaccordo creò molta confusione e non a caso tra i Nazi “NZ” e gli “SS” si verificarono molte frizioni.

  L’ERRORE "22"

   Nella storia tutti gli eserciti che invasero la Russia: mongoli, tartari, svedesi, polacchi o francesi di Napoleone, tutti iniziarono la campagna bellica in primavera per avere tempo di percorrere l’enorme vastità del territorio russo prima che arrivasse l’inverno. Persino Annibale e lo stesso Napoleone passarono le Alpi in inverno per attaccare i romani e poi gli austriaci in primavera avendo l’estate a disposizione e l’autunno di riserva. Hitler invece no, egli attaccò l’Unione Sovietica molto tardi il 22 giugno del 1942, all’inizio dell’estate e poi fu sorpreso e immobilizzato dall’inverno. Come mai così tardi? La risposta sta tutta in quel numero “22” del mese di giugno, poiché esso non è altro che il solstizio d’estate. Hitler era scaramantico e voleva seguire la croce dei solstizi ed equinozi ma era sbagliato non soltanto perché era tropo tardi ma anche esotericamente parlando perché il Sole iniziava la decrescita. La croce dei solstizi ed equinozi era conducibile alla croce uncinata, cioè alla svastica, e di sicuro con quel giorno “22” Hitler voleva fare un aggancio esoterico. Se voleva farlo a ogni prezzo, allora doveva agganciarsi all’altro asse, quello del 22 di Marzo (l’equinozio di primavera) e avesse avuto più ragione non soltanto perché molto prima ma anche perché Marte è il dio della guerra (propizio a quelli che attaccano). Persino la data di nascita di Hitler, il 23 aprile (strano, Fondazione di Roma), era più vicina all’Equinozio di primavera (22 Marzo) che al Solstizio d’estate (22 Giugno).

   STALIN - STALIN-GRADO - LA CONFUSIONE

   Un altro errore madornale di Hitler di cui nessuno si accorse fu il deviato e accanito attacco su Stalingrado. Se i tedeschi avessero attaccato direttamente Mosca con tutte le loro forze, avrebbero vinto probabilmente anche la guerra. Invece no, Hitler ordinò l’attacco diretto di Stalingrado ritardando il suo “blitz” che s’impantanò in un assedio stremante e lacerante senza prospettive. Nessuno storico neppure Hitler stesso si accorse del “perché” quella devianza dallo scopo principale che era la capitale Mosca. La risposta è incredibilmente semplice e stupefacente; Stalingrado portava il nome del suo nemico Stalin e Hitler nel suo inconscio non si accorgeva dell’accanimento su quella città. Se la città Stalingrado si fosse chiamata in un altro modo, probabilmente Hitler non l’avrebbe attaccata per prima o mai. Quando i combattenti sono accecati dalla rabbia, non vedono altro che l’annientamento del nemico, persino del suo nome. In conclusione, influenzato dal nome della città, Hitler ritardò l’attacco mortale alla capitale Mosca deviandolo verso Stalingrado per il semplice motivo che esso evocava il nome del suo nemico che doveva essere cancellato.

   INGEGNO MILITARE, UNIVERSALIZZARE L'ARMAMENTO
   LA TATTICA "PIOGGIA DI FERRO E FUOCO"

   Nel lontano 22 giugno 1942 (attacco all’Unione Sovietica), alla superiorità tecnica militare tedesca i russi potevano opporre poca resistenza con il loro armamento obsoleto. Occorreva ripensare tutto e in fretta. Ebbero due idee semplici ma geniali: universalizzare l’armamento facendolo più versatile, valido per tutte le situazioni e condizioni, allargare il calibro ed infine scaricare una “pioggia di fuoco e ferro” sul nemico. Se i tedeschi avevano un armamento più tecnico i russi dovevano effettivamente sommergerli sotto una pioggia di ferro e fuoco poiché erano di casa e il ferro non mancava. In più i partigiani dovevano impedire l’approvvigionamento di munizioni tedesche apportate dalla lontana Germania, mentre le fabbriche russe, di casa, dovevano inviare fiumi di munizioni sul fronte per dare la possibilità ai militari di scatenare un inferno di ferro e fuoco sul nemico. Ecco ora come fu applicata l’universalizzazione degli armamenti:

   L'ARMAMENTO LEGGERO

   I Fucili 
   I fucili tedeschi, specialmente i cosiddetti Mauser, erano piccoli metallici e pesanti avendo in caricatore poche munizioni. Come contromisura i russi costruirono fucili più leggeri con letto di legno, e li dotarono di caricatori più voluminosi che “sputavano” cartucce all’impazzata. Il letto di legno del fucile in inverno era più caldo mentre quello di metallo dei tedeschi era troppo freddo. Il letto del fucile serviva a sedere sopra, a metterlo sotto la testa quando si dormiva, e se cadeva in acqua, il letto di legno usciva alla superficie, il militare recuperando l’arma. Per amplificare ancor di più la bocca di fuoco fu costruito il fucile a tamburo che conteneva oltre settanta cartucce, in pratica una vera mitragliatrice portatile.

   Le Munizioni, le cartucce
   Le cartucce tedesche erano di acciaio e molto appuntite, penetravano i soldati nemici uscendo dall’altra parte del corpo, a volte senza che essi se ne accorgessero. Poiché le pallottole erano molto appuntite la ferita si chiudeva al loro passaggio e il sangue non fuoriusciva. Come risposta i russi fecero i cosiddetti “dum dum” ottusi e di piombo. Quando entravano nel corpo rompevano tutto e il sangue scorreva fuori dai grandi buchi. Nei fucili a tamburo questa munizione era micidiale, il piombo fuso rompendo anche le installazioni militari.

   I Raffreddatori
   Poiché le canne dei fucili a ripetizione si riscaldavano troppo a tale potenza di fuoco, i russi utilizzarono i raffreddatori montati attorno alle canne. Simili raffreddatori furono montati anche attorno alle canne dei carri armati e dei cannoni. Non solo ma i raffreddatori furono prolungati in avanti costituendo una protezione per la canna del fucile e del tank. Al contrario, i russi potevano infilare nelle canne dei carri armati tedeschi sassi, palline metalliche o granate facendoli esplodere.

   Le Granate - Le Bombe a mano
   Le granate tedesche erano cilindriche a maniglia di legno e l’esplosione del tubo metallico veniva a vanvera; a volte il tubo girava all’impazzata. Una volta tolta la sicura, la granata doveva essere buttata altrimenti sarebbe esplosa nella mano del soldato. I russi fecero una vera rivoluzione aggiungendo un fermo che poteva essere innescato alla libera volontà, in più la granata aveva il corpo frammentato e le schegge andavano in tutte le direzioni. Non solo ma la sicurezza era mobile e l’esplosione poteva essere rimandata secondo le necessità, in più non aveva tutta quella coda di legno inutile. Essendo rotonde le granate potevano essere indirizzate verso il bersaglio come la palla dei birilli mentre quelle tedesche con coda di legno no.

   L'Elmetto
   Il casco tedesco metallico era leggermente cilindrico e le cartucce lo colpivano perpendicolarmente rendendo la penetrazione più facile. Gli elmetti russi semisferici (calotte polari) facevano ribaltare le cartucce vaganti. Questa curvatura semisferica fu applicata anche per alcuni tank russi che schivavano i colpi facendoli sbalzare.

   Il Mantello
   Le uniformi dei soldati tedeschi erano eleganti per affascinare ma troppo sottili per il freddo invernale della Russia. Gli equipaggiamenti russi in cambio erano più utili e più adatti al freddo essendo bene imbottiti. I soldati russi furono dotati anche di un mantello leggero pieghevole e impermeabile che poteva essere utilizzato in vari modi secondo le necessità; da bivacco e camuffamento fino a protezione da vento, pioggia o sole.

   L'ARMAMENTO PESANTE

   I Carri armati
   I carri armati tedeschi erano generalmente rettangolari come le scatole, avendo i lati quasi verticali facevano sì che i proiettili nemici entrassero quasi perpendicolarmente, più facilmente, nel loro corpo metallico mentre molti carri armati russi erano più rotondi come le tartarughe facendo ribaltare le ogive. La rotazione della torre tedesca del carro armato era limitata al massimo a 180°, mentre quella dei russi poteva arrivare anche a 360°. Nel mischiamento dei carri armati sul campo di battaglia la rotazione a 360° permetteva sparare da ogni posizione e negli inseguimenti i carri armati russi potevano far ruotare il cannone sparando all’inseguitore. In più alcuni carri russi erano ermetici potendo immergersi in fiumi e laghi mentre quelli tedeschi no. I serbatoi dei carri tedeschi erano spesso all’esterno essendo meno difesi mentre quelli russi all’interno ben difesi. I carri tedeschi avevano la pancia più alzata permettendo ai soldati russi di entrare sotto e installare mine o granate magnetiche o semplicemente farle detonare a mano come kamikaze. I cingolati tedeschi non erano fatti per resistere a temperature estreme, così che ai - 40° C nella battaglia di Volgograd creparono.

   Le Ogive, i proiettili
   Le ogive tedesche esplodevano al suolo schizzando verso l’alto in un angolo ridotto, spesse volte non toccando neppure il nemico che si trovava nelle vicinanze. Con l’invenzione della frammentazione le ogive russe appena toccavano il suolo si espandevano in un angolo di quasi 180° radendo al suolo tutto quello che incontravano come nel caso delle katiuscia.

   Le Katiuscia
   Però l’arma più innovativa e ingegnosa di quel tempo che russi possedettero fu la Katiuscia, un ibrido tra l’ogiva classica e il missile anzi un pacchetto intero di missili. La potenza di fuoco era micidiale poiché i proiettili erano commessati insieme in pacchetti e partivano uno dopo l’altro velocemente. L’effetto era devastante. Su tutto il percorso della guerra, i tedeschi non riuscirono catturare nemmeno una katiuscia.

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   Dopo la seconda Guerra Mondiale, l’Unione Sovietica approfittò del rapido ammodernamento del suo armamentario avvenuto sotto la pressione nazista ed in breve tempo riuscì ad uguagliare l’America o addirittura superala in alcuni campi come lo spazio cosmico, bomba all'idrogeno, missili e alcuni aerei militari, etc.

   CONSIDERAZIONI SULLA GUERRA

   La storia dell’Umanità è una continua guerra tra gli uomini cominciando con Abele e Caino, continuando poi tra tribù a tribù, tra Stato e Stato e tra Imperi. La pace regnava poco a volte soltanto per l’esaurimento dei combattenti. Ora nell’anno di grazia 2015, di nuovo venti di guerra e vere guerre imperversano, il caos regna e c’è da chiedersi perché. Aldilà dello scuro gioco geopolitico di chi si permette, noi altri non avremo mai una risposta definitiva al perché e alla soluzione di tutto ciò se non attraverso l’’Universale” che giace depositato nella “Parola”. Qui giace la risposta. Una sola parola come “guerra”, composta di appena sei lettere ci può illuminare più che i voluminosi trattati di strategia. Vi siete mai chiesti perché la parola guerra è così simile alla parola guarire che poi è un verbo, indicando così anche la soluzione del come fare? Il binomio GUERRA - GUARIRE può essere risolto con la sola e l’unica condizione: quello di essere invertito in: GUARIRE - GUERRA, cioè guarire o risolvere prima in tempo utile le cause, le ingiustizie, i malumori, i torti per non arrivare alla guerra. Punto! Tutto qui.

   Bene bene Guarire, però nessuno sa come fare effettivamente. Un codice linguistico ancestral universale proveniente dalla lingua “pre babelica”, un genere di “latino ramanico” ci spiega che nella radice “GR” del GUARire giace la soluzione, codificata già migliaia di anni fa. La straordinaria radice “GR” nel GUARIRE non è altro che quella del GRAAL detto Santo Graal. Il Principio Graal, ben spiegato dall’autore, svela la sua natura appena rovesciato: GRAAL -> LAARG dove LAARG vuol dire LARGhezza o CAPAcità, da cui la COPPA del Graal. Allargare le proprie capacità, questo è il vero “GRAAL-LAARG” della CAPAcità, la COPPA che è il CAPO (testa). Nella mente angusta c’è sempre lo scandalo mentre nella mente larga ci sono sempre soluzioni e la pace è possibile.

   Le tecniche segrete dell’applicazione del GRAAL giacciono nella dinamica rotazione: GRAAL-LAARG -> RGL -> “LGR”  che genera i triangoli operativi: RIGLA – REGOLA - REGOLARE e ALEGRO - LEGGERO. In altre parole se esistono criteri e valori cioè un metro, una RIGLA o RIGA per misurarle, là esistono anche REGOLE che possono far REGOLARE le cose e le situazioni guarendole in tempo utile. A questo punto le persone e il loro fare diventa ALLEGRO e LEGGERO e tutto si fa con LEGGEREZZA (vedi le formule della Felicità). Allargando la visione “graalica” l’uomo allarga anche le possibilità evitando le guerre. Il guaritore prevale sul guerriero.

   DEUS EX MACHINA - L'ARTEFATTO
   IL MITO DI EXCALIBUR, LA TEORIA GENERALE DELL'ARMA

   Lo strumento supremo per eccellenza della guerra è l’ARMA. La sua evoluzione ha fatto lunga strada; dal pezzo di osso della scimmia come nel film “2001 Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick, alla sofisticata macchina da guerra dei nostri tempi che si racchiuderebbe in parte nell’espressione “Deus ex machina”. Le guerre portate con le armi ebbero tre epoche ben distinte: quella della “bravura” a corpo a corpo dei combattenti, quella “strategica”, la bravura dei comandanti (Alessandro Magno, Cesare, Napoleone, Hitler) e infine quella della “macchina da guerra” moderna: armamenti sofisticati inclusa la bomba atomica e le armi esotiche recenti (super sistemi senza combattenti e comandanti).

   Nei tempi delle ”Origini” il concetto dell’ARMA era totalmente diverso e completamente personalizzato, essendo pura emanazione dell’Essere perché ARMONIA. L’Armonia era ed è l’Arma più potente dell’Universo, una pre-arma che elimina in anticipo ogni disarmonia che può portare alla guerra. Era l’epoca di Satya Yuga quando tutto era EMANazione = AR-MON ossia Archè Mono cioè un Unico Principio. Poi nelle epoche successive il Principio Armonico decadde ma la sua coerenza fu ancora potente sotto l’eroe civilizzatore RAMA nel tempo delle conquiste ariane. Nelle successive epoche l’ARMA ebbe la massima espressione nell’Impero Romano e fu ROMA stessa a prendere il nome da essa via Romolo e Remo in memoria di Rama. Il nome segreto di Roma fu sempre associato e codificato assieme a quello dell’ARMA.

   I tre nomi segreti di ROMA furono: AMOR, ARMA e AROMA ossia Amore e Passione per l’Arma o la Virtù Militare. In fine l’Aroma, evocava il sapore sottile dei fiori, alludendo alla sottigliezza di intuire e agire, ma specialmente a quella di prevenire. La caratteristica di Roma era la sua aria profumata piena di aromi che influirono molto i romani. Ancor oggi sul monte del Campidoglio c’è una diversità straordinaria di arbusti ed erbe (in uno spazio molto ristretto) come in nessun’altra parte del mondo che probabilmente a quei tempi suggerì la fusione cosmopolita di Roma.

   EXCALIBUR. Già dai tempi mitici le “armi speciali” ebbero diversi nomi ma probabilmente nessuna fu famosa come Excalibur, nome predestinato, l’arma per eccellenza. Anche il nome “Excalibur” è codificato e non c’è nessuno che lo conosca, anche se è di una semplicità assoluta; EX-CALIBUR essendo composta di EX e CALIBUR, dove CALIBUR non è niente meno che CALIBRO ossia la caratteristica essenziale di una Arma. Sarebbe però il verbo CALIBRARE quello che imprime di più la potenza di un’arma. Un’arma ben calibrata è micidiale mentre una non calibrata è inefficiente. La massima calibrazione ce la insegna il piccolo uccellino - insetto Colibrì, che in librazione si calibra perfettamente sul fiore da assaporare. CALIBUR viene anche da EQUILIBRIO che è la condizione suprema. Chi perde l’equilibrio perde tutto, diventando uno squilibrato. Un’altra variante è COLABOR ossia la COLABORAZIONE cioè il lavoro in gruppo, in squadra, team. Anch’esso è un vero Excalibur.

   Inoltre CALIBUR viene anche da CELEBRO lat. celeber - mus, la celebrità, l’arma più potente che ci sia. La fama a volte è devastante per quelli che la subiscono. La celebrità mitica dei grandi eroi precedeva i loro passi. Uno di questo fu proprio il grande eroe civilizzatore Rama. Infine quel suffisso EX in EX-CALIBUR esprime la grandezza a volte sproporzionata come EXTRA nell’EXTRAORDINARIO, da cui le misure esagerate (exagerate) come Extra large.

   ARTHUR E I CAVALIERI DELLA TAVOLA ROTONDA

   Per avere un Excalibur occorre calibrarlo, e ciò non può essere realizzato senza l’ortogonalità cartesiana. Il mito di Excalibur è meglio espresso nella leggenda di Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda. Per noi moderni sono delle semplici leggende, perché siamo ormai incapaci di comprenderle, mentre esse sono delle vere miniere di conoscenze impressionanti che svelano leggi profonde della Natura. La calibrazione non è soltanto quella dell’arma ma in primis quella dell’essere che usa l’arma. Ecco perché Excalibur può essere impugnata soltanto da chi è capace di estrarla fuori dalla roccia. Il nome di Re Artù (ARTHUR) è codificato e significa ORTHO ossia Ortogonalità, (ORTHOgonalità) in quanto Ordine (“ORDO) e Giustizia. L’Ortogonalità è l’espressione dell’Asse Cartesiana dividendo la Tavola Rotonda secondo le leggi dello Spazio che lo governano.

   I dodici Cavalieri della Tavola Rotonda non stanno là per caso, ma alludono ai 12 nervi cranici attraverso cui l’Ordine (Re Arthur - il Capo, la Testa) si manifesta in modo corretto (Ortho). E’ lo stesso Principio dei 12 Apostoli di Cristo del quale non abbiamo ancora capito bene il vero significato. Gli APOSTOli sono quelli che mettono A POSTO gli insegnamenti che vengono da Cristo, e che egli stesso riceve da Dio (THEOS). “Chi ha occhi veda e chi ha orecchie ascolti”. (Rivelazioni del genere, scoperte e molti altri insegnamenti sono presenti nelle scritture dell’universologo Vasile Droj a partire dagli anni ‘80).

   ARMAGEDDON

   Se Excalibur è l’Arma della Vita anzi della Virtù, l’Armageddon è l’arma della Morte anzi della Fine secondo la profezia biblica. Anche questa volta la parola è codificata; ARMA-GHEDDON = ARMA GUIDATA. L’Arma guidata per eccellenza è il Missile. In lingua romena “ghidon” è la guida degli apparecchi come bicicletta, motocicletta, aeromobile, nave etc. Ora tutti i paesi hanno missili con gittata sempre più lunga e la loro produzione è incontrollata. Nel momento più buio dell’Umanità sfrecceranno per il cielo e L’Armageddon si compirà.

   Le risposte e le soluzioni alla salvezza sono contenute all’interno della stessa Parola Armageddon se è utilizzato il principio “oroborico” ossia leggere al contrario la parola; ARMAGHEDON <> NODEHGAMRA. Leggendo la nuova composizione NOD-E-GAMRA s’intuisce la risposta cioè che il NODO È GOMORRA ossia la delinquenza, il delinquere, l'agire contro la Legge. Interessante il fatto che non lontano da Megiddu, luogo di Armageddon, si trovavano Gomorra e Sodoma. In quanto alla delinquenza essa può essere anche di Stato e così i missili guidati avranno la giustificazione.

   Infine un'altra decodificazione dell’Armageddon letto sempre al contrario è NOD È HGAM(RA), dove HGAM è HEGEM(ONIA) cioè il fatto che il vero nodo è l’Egemonia “HEGEMONIA” nella zona del Vicino Oriente, addirittura l’egemonia mondiale. La parola egemonia  (hege-monia) è di origine greca e si riferiva al Mare Egeo “Hegea”, attorno alla Grecia, volendo dire: “nel mar Hegea vi è una solo potenza - hege mono”. Non solo ma Egea vuol dire Gea ossia il globo terrestre e perciò tutto ciò che succede là e di portata globale. Il nodo è veramente duro e imbrigliato poiché la tentazione di “colui” che si considera il migliore “the BEST” può scivolare diventando la BESTIA di cui parla l’Apocalisse. E’ impressionante costatare che il più famoso nodo da sciogliere di tutti i tempi fu quello di GORDIUM che neanche Alessandro Magno riuscì a sciogliere (potè solo tagliarlo). E poi guarda caso, il famoso Nodo si trova proprio nella zona in discussione. Rimarremo stupiti a vedere che le parole ARMAGEDDON è GORDIUM hanno le stesse consonanti.

   Nell’anno di grazia 2015 la zona in discussione contenente Grecia, Siria, Irak e Turchia è nel caos e la soluzione può venire soltanto dalle “armi guidate dall’Intelletto”, cioè il Logos, e la Ragione. Solo il Pensiero Universale imparziale può dare le giuste soluzioni. In adiacenza sarebbe anche una strada minore quella delle armi sempre guidate ma questa volta dalla luce cioè dal laser. Perché questa sarebbe una soluzione? Semplicemente perché i laser sono armi più di difesa che di attacco. Con il laser si difende dagli aerei invasori ma specialmente dai missili tipo "Armageddon", distruggendoli. Dove ci sono laser potenti con raggio di centinaia di chilometri non possono avvenire aggressioni aeree neppure dai satelliti. Avendo tutti gli stati queste armi si metterebbe fine alle guerre, almeno alle invasioni. La luce si sa è sempre positiva. Così i missili (in slavo “Racheta”) non diventeranno più un RICATTO.

30.10.2015

 

Autore:
Vasile Droj

Fondatore Centro Universologico di Roma

www.universology.com email vasidro@tiscali.it

 

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