VERSO LO "YOGA UNIVERSOLOGICO"
Alla fine degli anni ’70 il pensatore Vasile Droj scoprì, ideò e sistemò una remotissima ma anche futuristica scienza detta “Universalogia” che tratta l’Universale in tutti i suoi aspetti. Chiamata inizialmente “Logoslogia”, la scienza del Logos, con il tempo si allargò all’esplorazione dell’Universo diventando “Universologia”. Poiché è sempre l’uomo il beneficiario finale, Vasile Droj aggiunse alle prime due una terza scienza, detta “Spiritologia”, che tratta sconosciuti contenuti e tecniche dello Spirito. Le tre super scienze riunite si basano su un metodo investigativo chiamato “Metodo Triquantificativo” o semplicemente “Triquantificazione: Parola, Numero e Geometria cui corrispondono: un “Codice di pensiero ancestral universale” un Sistema di Quantificazione Universale” e una “Geometria Embrional Sintetica”. Con l’aiuto del potente Metodo Triquantificativo qualunque realtà può essere decifrata. L’Universalogia sorprende l’universalità generata dal Logos misurandola con un “ratio” precisissimo e sistemico. Nello stesso tempo permette la “Verifica” quantificabile di tutto quel lato difficilmente abbordabile come: mitologia, religione, linguistica, psicologia, mistero, politica filosofia, etc. Ma aldilà delle specifiche scienze l’Universalogia ha la capacità di individuare i fili invisibili che governano la realtà realizzando la conversione e la fusione di vari sistemi fino a quello assoluto. L’Universalogia e le sue due sorelle darebbero la tanto aspettata “Soluzione” all’epoca di confusione in cui viviamo.
Da qualunque direzione, evoluzionista o creazionista, provenga l’Uomo, una cosa è certa: egli ha incorporato nella sua natura tutte le funzioni necessarie per sussistere. Antiche culture come quella orientale hanno studiato l’Uomo in dettaglio, attribuendogli otto stadi funzionali evolutivi come nello Yoga. Gli otto gradini dello Yoga sono: Yama e Niyama (osservazioni), Asana (posizioni), Pranayama (respiro), Pratyahara (distacco), Dharana (concentrazione), Dhyana (meditazione), Samadhi (identificazione). Ogni individuo deve essere osservante, yama-niyama, orientandosi nell’ambiente esterno e quello interno mentale, deve fermarsi per ritrovarsi e stabilizzarsi (asana), deve sorvegliare la sua energia prana (pranayama), deve distaccarsi dagli ostacoli disturbanti (pratyahara), concentrarsi per ottenere un risultato concreto (dharana), poi meditare gli aspetti diversi (dhyana), e poi contemplare. Arrivato a questo stadio l’operatore umano, si può identificare con l’Essenza del Tutto (Samadhi), lo Stato Supremo.
Questa graduatoria é valida per ogni essere umano e la sua pratica corretta porta al successo. La procedura dette buoni risultati individuali, però al livello di massa non funzionò tanto bene né allora né oggi. Per quale motivo? Non è abbastanza universale? La risposta giace proprio in questa ultima parola, cioè nell”universale”. La catena degli otto gradini ha un anello mancante, l’elemento universale. Nella graduatoria piramidale degli otto stadi evolutivi, vicino alla punta tra Dhyana e Samadhi manca l’Universale con la sua funzione universalizzante, appunto l”universalizzazione”. In una parola nella piramide evolutiva mancava il gradino dell’Universalizzazione. Come mai questa mancanza? Semplice, fu data attenzione sproporzionata alla “funzione” in detrimento dei “contenuti”, evidentemente universali. Mancava lo strumento universalizzante la “Tecnica” per aprire il “Codice della Conoscenza” e innescare il “Super Graal Allargatore”.
Ecco ora quale sarebbe la procedura completa dell’intervento universalizzante: dopo che l’operante si è stabilizzato (asana), energetizzato (pranayama), distaccato (pratyahara) concentrato (dharana), inizia a meditare (dhyana). E qui, in questo livello che la situazione comincia a vacillare poiché le cose meditate non trovano l’Unità sistemica nella quale collocarsi. Meditare vuol dire mediare, e la media come valore numerico ha il valore 0,5. Per arrivare all’Unità sistemica e poter integrare l’evento” meditato” (0,5), occorre “universalizzarlo” nell’UNItà Sistemica “1”. In generale si meditano tante cose che più stancano e disperdono la mente non sapendo dove collocarle nell’economia del Creato. Tropo spesso le cose meditate diventano inutilizzabili, irriconoscibili e perciò non conducibili all’Unità ossia a un Sistema “Universal vallabile”. UNI-VERS-AL = Verso l’UNO ossia “servire l’UNO” poiché VERS letto al contrario è SERV ossia SERVIRE. “A che serve” questa è la domanda base della Sapienza.
Attraverso tale protocollo universalizzante si realizza la Sintesi (Sin-Theos, cioè “insieme con Theos”- Dio). Appena a questo punto si può veramente contemplare identificandosi con l’Unità del Sistema - l’Entità Suprema. La radice ”Vers” presente nell’universale esprime la capacità versatile e convertibile dello Spirito, paragonabile al dollaro e all’euro che grazie alla loro universalità permettono la convertibilità di tutte le altre monete. L’elemento universale si esprimere anche in altri modi, per esempio attraverso le ventisette lettere dell’Alfabeto che combinate generano tutte le parole, e con appena dieci cifre in matematica si possono combinare tutti i numeri possibili. L’universalità delle forme é presente nella geometria mentre quella delle rappresentazioni nei simboli. Perciò il pensiero e la meditazione non possono essere efficienti e conclusivi all’infuori del sistema ideografico dei segni e senza il processo di universalizzazione che porta all’Illuminazione.
L'UNIVERSALE E L'UNIVERSALIZZAZIONE
L’universale poiché parola autonoma nonché codificata è meno diffusa in Oriente. Sembra fu portata dalle migrazioni ariane molte miglia di anni fa con l’avvento dell’eroe civilizzatore Rama. La parola “universale” è di origine latina, lingua che i greci nominarono come latente e misteriosa (lathein gr. altamente cifrata, universale). D'altronde katholicos (tlß> lt) in greco è universale, inteso come elemento propellente e catalizzante. Il latino supersegreto profondamente codificato fu la tavolozza, la sostanza plasmatica, la coca, romeno “aluat”, il “lutus latinus”, l’argilla dalla quale furono incise tutte le fondazioni semantiche delle antiche culture dall’Anatolia, Tracia-Dacia, India, Egitto e Medio Oriente.
L’Universale è un attributo del Logos, il Grande Intelletto. Il Logos sta all’origine di tante le filosofie, religioni, e conoscenze del passato. E’ lui che permette l’apparizione e la manifestazione dell’Universale come emanazione dello Spirito e viceversa, perciò l’”Universalogia” la scienza che lo studia è connessa alla “Spiritologia” la scienza dello Spirito. Quando l’espansione delle due scienze si estende all’Universo, si parla di “Universologia”. Gli elementi della Triade: Universalogia – Spiritologia – Universologia sono le membra di una struttura ancor più grande e misteriosa il cui nome sarà presto rivelato. Essa contiene in se tutta la conoscenza e la prassi umana anzi molto di più poiché se la materia e l’energia sono infinite allora l’Informazione e la Conoscenza sono anch’esse infinitamente infinite. Il contenuto dell’Universalogia è così esteso da non poter essere acquisito dall’individuo isolato se non in “scuole di pensiero universale” dove la ripetizione comune catalizza e sistema le acquisizioni.
LA "VERIFICA" - LA QUANTIFICAZIONE DELLA VERITÀ
COME IDENTIFICARE E VERIFICARE L'UNIVERSALE
L’elemento “universale” è quella “cosa” valida in tutte le situazioni e condizioni manifestandosi dappertutto poiché deriva ed esprime le leggi della Natura. Per esempio l’Universalità della materia deriva dalla sua distribuzione in atomi, l’universalità degli atomi dalla loro distribuzione orbitale, le strutture atomiche portano alla classifica degli elementi chimici universali (tabella di Mendeleev). In fine le varie possibilità combinatorie tra gli elementi portano alle sostanze chimiche conosciute. Queste disponibilità sono così generali cioè universali tanto da essere valide in tutto l’Universo.
A loro volta anche le cifre che permettono la quantificazione sono universali. Storicamente le cifre arabe in rapporto a quelle romane o altre sono ancor più valide. Il sistema decimale è assolutamente universale anche perché si basa sulla semplicità archetipica delle dieci cifre arabe. Il sistema metrico decimale è anche lui universale per la sua permanente decima verifica, in più è anche antropologico poiché il metro è impostato vicinissimo all’altezza dell’uomo con i suoi 1,6 -1,7m. quasi quasi pari al valore della Sezione Aurea 1,618.. Normalmente le lettre di qualunque alfabeto sono universali poiché valide ed efficienti almeno nel sistema linguistico in quale operano, però le più universali in assoluto sono quelle dell’alfabeto fenicio, greco – latino. La loro geometria si accomuna con la geometria delle leggi della Natura costituendo elemento di comunicazione in ogni parte dell’Universo. Non solo ma tutti gli archetipi che stano alla base dei simboli fondamentali seguono le forme delle lettere greco latine. Ora un’inquietante domanda ci persegue. E se le lingue che incarnano queste lettere portatrici di universalità fossero valide non solo nella loro specifica collocazione geografica ma anche al livello planetario se non galattico o addirittura cosmico poiché la geometria è presente dappertutto? Come la materia segue la geometria e la matematica, anche la Mente specialmente l’Intelletto le segue, anzi l’Intelletto stesso sarebbe pura geometria sublime (vedi “geometria embrional sintetica” presente nel libro “Dottrina Universologica”, autore Vasile Droj, 1991).
Di là dalle straordinarie virtù geometriche delle lettere greco latine un immenso tesoro giace incastonato all’interno delle parole, un vero archivio di conoscenza e saggezza praticamente illimitata. Le antiche sacre scritture e le loro filosofie hanno assaggiato il suo preambolo intuendo il Valore, fondando le religioni per re-legarsi a Esso. Nacquero così le religioni monoteiste della Parola e la sua Rivelazione. Però, la “Chiave” della vera Religione Universale fu persa e sul percorso del tempo la Catena che la tiene l’INSIEME = IN SOMMA si spezzò. E’ venuta l’ora di trovare l’Anello mancante e rimetterlo al suo posto. Due mila anni fa Cristo l’ho individuò e fu questa la grande Rivelazione della Parola Nascosta che comunicò agli Apostoli attraverso la rivelazione. Apostolo = mettere le cose “a posto”. Dire che gli Apostoli “parlavano nelle lingue” confermava che essi decifravano le parole greco latine conosciute a quel tempo in Israele. Per questa grande riscoperta della Parola delle Origini, Cristo si sacrificò volutamente come un agnello, eco perche fu chiamato Agnello di Dio. Valeva la penna. La parabola con la pecora smarrita richiama all’anello mancante poiché “agnello” è codificato volendo dire “anello”. L’anello non è soltanto la fede che unisce sposo e sposa, ma in codice ANELLO vuole dire “IN LUI”. Semplicemente “avere fede in LUI”. In romeno anello è inel, un composto di“in el” ossia “In Lui” o come dire “in hoc” lat. “in questo segno” (vinces). D’altronde l’Anello è uno dei tre simboli del potere consacrata accanto allo Scettro e alla Corona.
La Parola è la vera Prole, la Perla di Saggezza, la vera Linfa poiché LINFA = LINGVA lat. lingua. Ecco perché Gesù Cristo inviò l’Apostolo Pietro a Roma, perche la lingua latina portatrice del ”tesoro” (Theos hrisos = oro) sul quale si fondava la nuova religione si parlava nella Città Eterna. Questa “linfa” (= lingva) nutrì la fede dei primi cristiani delle catacombe. La somma delle conoscenze contenute nelle Verba latine si trasformò in Verbo – Vibrazione (Vibra-zione = Azione del Verbo).
FUNZIONI E CONTENUTI UNIVERSALI
Come già detto in precedenza, nella scala degli otto gradini evolutivi mancava quello dell’Universalizzazione. La rispettiva mancanza rallentò l’Evoluzione umana accentuata anche dal fato che i contenuti universali furono tanto codificati da non poter essere decifrati. Non è esclusa anche l’incapacità umana poiché nessuna mente negli ultimi 3000 anni fu capace a decrittarla e sistematizzarla. Ora c’è da spiegare cosa sarebbe un “contenuto universale” partendo dall’etimologia etimos gr. verità, ma specialmente dalla seconda Verità anche lei etimologica che nello stesso greco si chiama Aletheia. Con questo si vuole dire che al di là dall’etimologia “etimologica” esisterebbe anche un’altra etimologia, quella “aletheica” completamente sconosciuta, conducente alla lingua latina. L’Aletheia misteriosa è nascosta nella lingua latina che esprime i lati e le latitudini delle cose ossia la misurabilità logica semantica e le lettere. Le lettere latine sono degli engrammi archetipali che con la loro universalità descrivono e circoscrivono qualunque realtà. Ecco per esempio la parola CONTENUTO: nell’etimologia popolare è semplicemente “con + tenuto” ossia una somma di cose tenute insieme. Poco, poiché in comparazione l’etimologia aletheica è infinitamente più estesa e edificante dove “con” rappresenta il cono che concentra i suoi due lati in un punto e “TENUTO” viene da tenere TENET che vuol dire ”quello che tiene”. Sarebbe però fondamentale la grafia della lettera “T” (+) come asse lat. AX - is, che esprime un asse cartesiano. La scienza e la tecnologia sono così potenti perche usa quest’asse cartesiana “x” “y” su quale si quantifica numericamente ogni dettaglio di realtà. Il Cardine è il grande “T” o Teo orThogonale lo strumento degli architetti senza di quale nulla si può fare. Questo “T” é la più semplice e universale rappresentazione che ci sia e la sua funzione è universal vallabile. Su esso sono depositati e tenuti (TENET) insieme tutti i con-tenuti. Solo con un TENET si può avere un CONTENUTO. Questo è anche il significato della famosa formula SATOR - TENET - OPERA - AREPO.
Se oggi la scienza e la tecnologia sono così potenti, è perche sono estremamente precise. Immaginatevi quanto straordinarie potrebbero essere la conoscenza e la prassi umana se scompagnate dallo strumento “aletheico” già esistente nella lingua da migliaia di anni. La vera Conoscenza che la razza umana non la assaggiata ancora è codificata nel “Codex” il “Codice di pensiero ancestrale universale”. Così come esiste un codice genetico nello stesso modo esiste un “Codice della Conoscenza”. D'altronde la parola “genetico” viene da Genesi, e la stessa Genesi viene da Gnosi dimostrando che la Conoscenza è il grande GENERATORE che GENERA l’Universo. Più è generale più é Universale. GENER(A) letto al contrario è RENEG ossia rinnegare, negare o disintegrare. Tra Generare e Rinnegare si trova il Conservare. “Generare - Conservare – Distruggere” è la grande Trimurti indiana: “Brahma - Vishnu - Shiva”. Nel centro il Con-servare con il suo SERV ß>VERS descrive l’UniVERSo, la sua universale Entità come Essenza. Che la Genesi esprime il Logos manifesto in forma concreta e codificata non c’è ombra di dubbio poiché GENES(I) ß> SENEG à SEGNO. I Segni generano realtà piena di significati universali. L’Insegnare si fa solo con i segni così come la verifica si fa attraverso il Logos stesso LOGOS ß> SOGOL à SIGLA à SIGILLO. “Siglata e Sigillata” così si presenta la lingua degli Dei, fondata sul Logos Universale che pochi uomini su questo pianeta hanno avuto la fortuna di assaporalo. Le sue tracie si persero almeno 5 - 6000 anni fa e l’eroe civilizzatore Rama tentò di salvarle. Con la disgregazione innescata dalla Torre di Babele, la Chiave di penetrare la lingua universale, vera “lingua filosofica”, si perse completamente. Dai tempi antichi ci pervengono molte sacre scritture ma non possiamo nulla verificare completamente, dobbiamo solo credere. Ebbene con l’aiuto del Ccodice di pensiero ancestral universale” e dell’Universalogia è possibile “verificare” non solo ogni parola ma anche ogni lettera arrivando a delle conoscenze impressionanti.
In un’epoca di confusione come quella attuale la scienza Universalogica che allarga la mente degli uomini attraverso “AL” è benvenuta e necessaria. Prima dell’avvento della Globalizzazione l’universalogo Vasile Droj avvertiva il pericolo che la Globalizzazione presentava dicendo che l’antidotto era l’Universalizzazione. Non fu ascoltato e la vera equazione GLOBAL → UNIVERSAL rimase finora irrisolta. Soltanto l’UNIVERSALE risolve il GLOBALE. L’Umanità intera ha bisogno dell’Universale però per motivi semplificativi la spieghiamo al livello italiano ed europeo. L’Italia dette grandi prove di Universalismo con l’Impero Romano, la religione cristiana fondata da San Pietro a Roma, il Rinascimento, il Risorgimento, etc. persino con la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale ma poi rallentò ed entrò in crisi per mancanza di visione universale. La stessa cosa successe con la Grecia. L’Europa dopo i grandi momenti delle scoperte geografiche, la rivoluzione industriale inglese, scientifica, dopo l’illuminismo, classicismo, umanesimo non si accorge che l’ultima via da percorrere è l’Universalismo. Conclusa l’opera del mercato comune, di quello finanziario, della moneta unica e della libera circolazione con Schengen, occorre un altro vento ispiratore che rianimi le anime, un altro metro di misura che semplicemente è il Criterio Universale. Il Criterio Universale o “universalogico” è l’unico strumento che rileva la vera scala di valori e la visione da seguire. Il Gran Progetto di un “Europa Fase II” è stato già elaborato, basta ritrovarlo.
30.01.2015
Autore:
Vasile Droj
Fondatore Centro Universologico di Roma
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