L'autore Vasile Droj prova, da anni, che le stelle della costellazione di Orione sono disposte secondo una logica matematico-geometrica riproducente un gigante cristallo stellare. Le distanze e i rapporti tra le sue stelle sono multipli matematico geometrici che riproducono un disegno intelligente impressionante, una via di accesso all'Iperspazio. La chiave d'accesso è una geometria divina concentrata attorno all'archetipo della piramide di Cheope e operante attraverso i solidi platonici. Una scienza stellare segreta "Astrosophya" con la sua parte operativa "Astromatica" fu utilizzata dai faraoni ancor in vita per "preparare" il loro Intelletto ad aiutare l'Anima del defunto a riconoscere le "autostrade stellari". Perciò il sito di Giza, vero poligono d'allenamento, riproduceva in Terra la mappa celeste da seguire e tutti i passaggi nodali avevano la loro scansione in pietra concreta dei monumenti. Questa fu la vera religione stellare ancor prima di quella solare. Quelle che seguirono furono religioni terrestri locali con tutto il rispetto dovuto alle divinità che "invocavano".
Nella prima puntata è stata dimostrata l’esistenza di una “Asse del Cielo” che partendo da Sirio attraversa la cintura di Orione, sfiora la stella Aldebaran per finire nelle Pleiadi. Si è visto che le stelle di Orione compongono tre assi simili all’anagramma di Cristo, cui si aggiunge un quattro generando insieme un enorme “cristallo stellare”. Unendo Sirio attraverso delle linee con tutte le stelle di Orione si realizza una straordinaria ed equilibrata proiezione. Poi si costata con sorpresa che tutte le distanze tra e stelle sono armoniche e multipli o sottomultipli di se stesse. Una serie di triangoli crea un gioco logico nel quale s’intravede un rombo che raffigura una goccia d’acqua simbolo della vita, di una e civiltà che nacque su Orione. La successiva proiezione logica di triangoli lascia intravedere lo specifico di quella civiltà di cui la piramide fu il fulcro principale, che in ere remotissime fu apportato sul pianeta Terra.
IL TRIANGOLO SUPREMO
Il grande "cristallo stellare" costituito dalla costellazione di Orione è impressionante per la sua quasi perfetta geometria, provando l'esistenza di una vera rette stellare sinonimo alle reti cristalline. L'estensione di questa rette molto al di fuori della costellazione ci sorprende mettendoci davanti all'inevitabile domanda; é essa il risultato di una Mente? E subito s'innesca una constatazione; la costellazione di Gemelli che “affitta” la stella Alhena per formare il Grande Triangolo non si chiamasse così proprio per sottolineare il gemellaggio geometrico con l'Orione?
Abbiamo visto che il grande Triangolo formato dalle stelle: Sirio - Rigel - Alhena, contiene un triangolo rettangolare con la punta nella stella centrale della cintura. Ebbene esiste un altro triangolo simile ma molto più esteso che contiene riunite tutte le stelle di Orione. La sua base (Sirio - Alhena) è comune al triangolo Rettangolare mentre il lato destro parte da Sirio, attraversando la stella Righel per perdersi nello spazio. Il lato sinistro inizia nella stella Alhena, attraversa il gruppo di stelle λ e si riunisce con il lato destro in un punto dello spazio che diventa l'apice di un enorme triangolo chiamato “Supremo” perché contiene assemblate tutte le relazioni fin qui espresse. Esso é un triangolo finale con delle virtù olistiche. Anche questo triangolo appartiene alla Rosa dei cerchi. Se si mette la punta del compasso nel centro del Triangolo Supremo ossia nel vertice del triangolo rettangolare nella stella centrale della cintura Alnilam, allora il compasso descriverà un cerchio che passerà per i tre spigoli del Triangolo Supremo. Incredibile! Ora la constatazione provoca una grande emozione. Personalmente quando ho scoperto queste relazioni sono stato percosso continuamente da emozioni una più grande dell'altra. Non è da poco scoprire lo “scenario segreto di Dio”, o almeno degli Dei (o extraterrestri) che negli ultimi 5000 anni nessuno ebbe la fortuna ad'appropriarselo.
Lo spazio delimitato dal cerchio è chiamato la "Grande Zona" celeste di Orione, l'Impero Celeste Orionico, l'EMPIREO. Questa "grande zona" si esprime attraverso una geometria estesa, di sintesi, mentre la "zona minore" quella del cerchio realizzato dal Grande Triangolo è caratterizzata più di una geometria interrelazionale. Nel Triangolo Supremo sono depositate tutte le possibilità matematiche geometriche d'eccezione che gli antichi degli antichi conoscevano, incluso l'archetipo della grande piramide di Cheope. In qualche modo il Supremo Triangolo riproduce la proiezione siriaca che realizza la schermata di Orione però questa volta al contrario, ossia, che le stelle sono proiettate dagli angoli basali verso il centro sulla verticale del Triangolo Supremo. La linea iniziata da Sirio attraverso la stella Slip di Orione assieme a quella partita di Alhena per Bellatrix crea un angolo isoscele che assieme alla base dà un bel triangolo. Un triangolo ancor più interessante è quello ottenuto dalle linee: Sirio - stelle nebulosa M 42 e Alhena - Betelgeuse, più la base Sirio – Alhena. Questo triangolo è davvero straordinario poiché assolutamente identico alla piramide di Cheope (52° base e 76° apice). Sarebbe questo il fulcro del tesoro? Segue poi il triangolo più baso, quel Rettangolare già conosciuto, i cui lati partono sempre da Sirio e Alhena per riunirsi poi nella stella Alnilam nella cintura di Orione. Interessante il fatto che il lato sinistro continua la sua proiezione per finire nella stella Righel. Non solo ma in relazione alla punta del Triangolo Rettangolare spunta fuori un'altra relazione; l'asse cristallina verticale di Orione quella tra A, e le stelle di M 42 questa volta diventa quasi orizzontale in relazione alla base del Triangolo Supremo. Spinta verso la destra, questo asse chiuderebbe perfettamente il secondo triangolo in ordine discendente con partenza dalla cima di quello Supremo.
LA PIRAMIDE CELESTE
La sequenza di figure geometriche che le stelle della costellazione di Orione compone è impressionante. Mai si è vista una cosa simile. E’ ovvio che una cosi grande quantità di relazioni logiche e sistemiche non è casuale ma risultato di qualche Super Intelligenza che la nostra mente neanche può immaginare. Di sicuro le stelle sono state postate dove si trovano con la forza secondo le necessità del Disegno geometrico, oppure furono create sul posto. L’obiettivo di quel “Disegno” “Tavolozza” era quello di insegnare alle civiltà minori la geometria divina che è la base delle leggi dell’Universo. Questo “Faro” doveva essere visto su migliaia e migliaia di anni luce da tutte le civiltà per far progredire la loro evoluzione. Il “Gran Disegno” conteneva formule ed equazioni strabilianti per aiutare gli esseri a conquistare la Materia, l’Energia, lo Spazio e il Tempo. Quello che prevale e che sembra fosse lo scopo dei Creatori è l’attenzionarci sul triangolo e la piramide. Già, le piramidi, che da migliaia di anni hanno imperversato tutti i continenti e i pianeti, Marte incluso. Esisterebbe dietro le piramidi qualcosa di colossale che l’Umanità non ha scoperto ancora? Qualcuno una risposta c’è l’ha data. Già trenta anni fa Vasile Droj dimostrava inequivocabilmente l’esistenza di un “sistema di quantificazione universale” all’interno delle piramidi grazie cui le energie sottili dell’Universo potevano essere convertite in energie di ogni genere anzi, l’universalità dell’energia piramidale era tanto autosufficiente a se stessa da non avere bisogno di nessun’altra energia. Sarebbe per questa ignoranza nostra che siamo oggi in crisi energetica?
Ritornando al “Triangolo Supremo” (72°) al cui interno si sviluppano vari triangoli derivati dalle proiezioni partite dagli angoli di base espresso dalle stelle Alhena e Sirio che attraversano le stelle della costellazione di Orione, si costata l’esistenza di un vertice apicale di 76° che richiama la piramide di Cheope. Un altro di 90° porta alla piramide Rosa di Dahshur mentre quelli più appuntiti alle piramidi sudanese. Gli angoli apicali più appiattiti di 130° e 120° inviano invece alle piramidi centroamericane. Infine quelli molto appiattiti di 160° alludono alle terrazze piramidali. Tutta questa gamma di aperture angolari ci porta alle pareti oblique di diverse gallerie delle piramidi, di cui quella della grande piramide di Cheope é la più rappresentativa. Ancor prima del faraone Cheope, suo padre Snefru, lavorò molto alle piramidi tentando tutte le angolazioni possibili da quelle a gradoni a quelle a doppia pendenza fino a quelle di naturale deposito come la sabbia che si cumula nella parte bassa della clessidra. La piramide a gradoni di Maidum (2625 a.C.) la prima di Snefru aveva un angolo di pendenza attorno ai 70°, guarda caso, quasi gli stessi del Triangolo Supremo, l’involucro della Costellazione di Orione. Il fatto che egli oscillò tanto tra vari angoli piramidali tra cui quello della doppia pendenza fa pensare che il faraone conoscesse il Triangolo Supremo impresso nel cielo di Orione e voleva costruirlo sulla Terra. Snefru non riuscì a realizzare tutto, però inviò al suo figlio Cheope il progetto di qui il figliolo realizzò il famoso angolo apice di 76° e 52° di base ossia la Grande Piramide Cheope. Il progetto segreto della grande piramide di Cheope fu covato a lungo nel ventre della piramide romboidale a doppia pendenza di Snefru.
L’ammirazione per l’ordine celeste del “Signore dell’Ordine del mondo” derivata dal nome di “Horus” che Snefru stesso adottò portò alla re attualizzazione della trascendentale religione stellare. L’architettura, la piramide come mezzo non erano più sufficiente ciò che contava era lo Scopo, la Salvezza dell’Anima e la sua trasmigrazione verso la Casa delle Origini stellari. Perciò le piramidi furono dotate d’infinite disponibilità sconosciute oggi come: Camere cavò del Ka camere di sublimazione, tunnel orientati verso astri per la fuga dell’Anima, barche solari, scettri di conservazione del potere e controllo, statue per incastrare il Ka, testi magici per aiutare l’oltrepassare etc. Persino il nome del faraone era accerchiato in cartiglia per essere protetto. Tutto questo strumentario salvifico era concentrato nel Rostau imperimetrato tra le piramidi di Giza dove Nilo stesso confluiva nei sottoterranei. Il ROSTAU era luogo della RESTAURAZIONE.
ORIONE - LA RELIGIONE STELLARE UNIVERSALE
Si è parlato tanto negli ultimi anni da parte di diversi autori di una religione stellare, per lo più per arrampicarsi a qualche stella o gruppo di stelle che faceva di comodo a varie teorie, ma qui "santo cielo" ci troviamo davanti ad una realtà che supera l'immaginazione più feconda. Negli tempi antichi lo Spirito umano assetato d'eternità trovava la sua vera natura e origine immortale soltanto tra le stelle imperiture. La porta dell'Eden celeste" era però barata da ferree leggi e soltanto superandole si arrivava aldilà. Tra tutte le leggi quelle matematico geometriche erano dominanti, indistruttibili e perciò gli antichi, specialmente gli egizi, le delegarono il primato, di cui la dea Maat, il braccio destro di Ra, era la massima rappresentante. Le stelle incastonate sul firmamento celeste dovevano seguire anche loro il principio ordinante, matematico geometrico “Maat”. Fu così che iniziò la religione stellare scientifica da cui nacquero poi tutte le altre religioni conosciute su questo pianeta.
L'estenuante vastità spazio-temporale del panorama stellare presuppone per forza che furono varie civiltà stellari ad apportare sulla Terra la grande conoscenza "astrosophyca" attorno al quale nacque una religione stellare assecondata da un'impressionate impalcatura materiale dì cui le piramidi furono il punto folgorante. A differenza delle religioni attuali, quella stellare "orionica" tentava la Resurrezione e il ritorno dell'Anima eterna Akh nella Casa di Orione - Via Sirio. Gesù Cristo fece l'ultimo tentativo a riappropriare allo spirito delle Origini il Grande Logos che, attraverso la Logica delle Leggi, lega la Parola, la Geometria e il Numero al Grande Schema liberatorio Mocsa (Schema).Lo Schema dei tre corpi dell’uomo: Ka, Ba, Akh era semplice: il Corpo delle Cavità, il Ka rimaneva imbalsamato nella speranza di resuscitarlo quando gli Dei (extraterrestri fossero tornati) e quando da almeno una cellula del loro codice genetico rinascessero. Già noi oggi quasi riusciamo farlo con la clonazione. Il secondo corpo, il Ba, ossia l'Anima uccello (passero - Soffio) spaventato girovagava in ricerca di un nuovo corpo da abitare. Importante era il terzo corpo detto Akh, il “corpo di luce intellettuale”, che raccoglieva tutta l'esperienza sapienziale accumulata nella vita che essendo immateriale, puramente logica poteva passare tutte le dimensioni spazio temporali ed essenziali senza difficoltà arrivando su Sirio per essere poi catapultato nel cuore della costellazione di Orione.
ROSTAU - LUOGO DELLA RESTAURAZIONE
Per garantire l'evoluzione spirituale e il grande passaggio verso le stelle, prima di tutto si doveva tradurre sulla Terra la configurazione astrale da scavalcare, in questo caso quella di Orione. La configurazione stellare fu tradotta (scannerizzata) nel sito terrestre (a Giza) e costruiti i dovuti punti di riferimento espressi dalle costruzioni ciclopiche delle piramidi e molti altri ora irriconoscibili. Il luogo prescelto si chiamava Rostau. Accanto fu creata la più grande scuola iniziatica mai esistita che doveva fondere i tre corpi: Ka, Ba, Akh in una dimensione superiore, la cui soma: Ka+Ba+Akh diventava KA-BA-L-AKH. La KABALA alludeva al CUBO ossia alla”corporeità totalmente allargata". L’allargamento massimo era lo stato di Graal in codice segreto Laarg ossia la procedura “oroborica” del feed-back semantico dove le capacità erano allargate all’inverossimile. La Coppa di Graal era il CAPO o la CAPACITA’ in greco hristos.
Dopo lunghi anni di ricerca decifrai il significato e la funzione del Rostau. La risposta la trovai niente meno che nella parola romena rastau, antica parola che per migliaia di anni si riferiva alla procedura di depositare la canapa nei fiumi e laghi, per prepararla alla tessitura. Questa parola "rastau" è composta da "rast" che vuol dire resta e tau, ruscello, laghetto etc. In altre parole, rimanere nel rastau era sinonimo di "restare nell'acqua del fiume per sciogliersi e trasformarsi". E guarda caso sotto la piramide di Cheope e sotto la piana di Giza, in Rostau, dove il Nilo è vicino, ci sono molte cavità contenenti acqua che in alcune zone quasi schizza nella superficie. Ebbene, ROSTAU vuol dire RESTAURO, perché luogo di restaurare le energie umane: Ka - Ba – Akh. Seguiva poi la loro concentrazione all’interno delle piramidi dove la pura essenza animica sublimata era lanciata verso le stelle di destinazione. In tutto questo processo taumaturgico era fondamentale identificarsi o “crucificarsi” con la grande croce TAU – STAUROS - RE-STAURA-ZIONE. Interessante il fatto che nella lingua romena crucificare si chiama rastigni (ignis lat. legno) ed è simile a Cristo e al suo legno della croce su cui fu crucificato. Anche gli antichi iniziati egiziani proiettavano il loro corpo su una croce a forma X per identificarsi con fa Legge CRUX presente in Lux - Lex - Lex(ico). La procedura di "crestare" era sinonimo a quella della crestazione legnosa della canapa per farla arrivare al filo fluido. Cosi il superiniziato doveva trasformare il suo corpo grezzo in fluido plasmatico fino a portarlo in stato di onda o pura luce. In altre parole passare dallo stato di corpuscolo allo stato d’Onda. In sintesi; Rostau inglobava tre significati vitali: Restare, Restaurare e Crescere (romeno = Crestere) tutti attributi inglobati nel nome di Cristo o Hristo - HRostau.
Nella parola “canapa” giace una codificazione linguistica importante ed è riferente al processo d'imbalsamazione seguito dal dio a testa di cane, Sirio. D'altronde la costellazione di Sirio si chiama Canis Major e i vasi canopi dove erano depositate le esequie alludevano al processo di trattazione della canapa in Rostau per farla arrivare all'uso finale. Molto interessante appare la similitudine ROSTAU à STAUROS, il famoso simbolo del serpente accovacciato sulla croce (S T) alludendo anche lui alla putrefazione dei corpi perituri nel Rostau e poi la loro restaurazione in corpi imperituri. Stauros ci manda niente meno che agli inizi degli inizi, ossia alla caduta di Adam Kadmon (cadere) a quel serpente ureo (Sta ureus) poiché la lettera “S” ha forma di Serpente e la “T” forma di croce crux. Il serpente intelligente ma anche ingannante sta sulla testa dei faraoni perché là è il luogo della caduta ma anche della Resurrezione. Esso rappresenta il sibilo sottile del Soffio esistenziale che arrivando in Cervello si divide in due direzioni, una finendo nel terzo occhio, il centro di comando, e l’altra va sù in Brahmarandra, il “Lotus di mille petali” (CORTEX) portando alla liberazione finale.
Il ROSTAU era il luogo del rovescio della radice ST di Set e la sua trasformazione in TS ossia Theos, il Dio supremo. Il passaggio attraverso il Rostau doveva resettare (RESET) gli errori degli iniziati restaurando i loro corpi per una nuova vita nello Spirito. Il ROSTAU era il luogo del grande RESET e specialmente il luogo del grande TESORO. Queste qui espresse sono delle codificazioni ultrasegrete che soltanto i superiniziati delle origini stellari di prima discendenza conoscevano. Accanto alla normale iniziazione personale si tentava per chi era capace anche la missione salvifica collettiva o soteriologia (SOTHER = Salvatore). Da Osiride, Horus, Krishna Buddha fino a Cristo sono tutti eroi salvatori che sono passati per la stessa scuola iniziatica delle piramidi di unica fonte, targata ORIONE. Tutto fin qui presentato sono dei simboli, conoscenze e procedure molto remote venute dalla super civiltà di Orione.
ISIS-HORUS -> ISUS-HRISTOS
La religione stellare universale apportata dalla costellazione di Orione, la più avanzata mai esistita sulla Terra, si sviluppò in vari luoghi del pianeta ma ebbe un percorso particolare sulle rive del Nilo. La religione stellare lasciò le sue traccia nella mitologia e la religione degli antichi egizi. L'ultimo sussulto di salvare e proporre in forma nuova e semplificata la Salvezza fu realizzata da Gesù Cristo che fece una sintesi di quello che lui scoprì e diede nuova veste.
Una caratteristica della religione di Cristo è il binomio: “madre – figlio” tanto rappresentata nella variante di Gesù bambino. Ebbene, sembra che essa imiterebbe la precedente e multimilennaria rappresentazione madre-figlio, quella di Iside e Horo. La prova semantica del gemellaggio è stata ben codificata nel nome di Gesù Cristo (Isus Hristos) ISUS HRIS-TOS = ISIS HORUS, dove il nome ISUS corrisponde a ISIS e HRISTOS a HORUS. La codificazione diventa ancor più perfetta tenendo conto che TOS finale nel HrisTOS altro non è che THEOS, ossia Dio il Padre. Così la Triade: Madre, Figlio, Padre si chiude in bellezza depositando molti altri straordinari segreti.
L'equazione Isis - Horus = Isus Hristos è piena di codificazioni straordinarie completamente sconosciute oggi che rappresentano il fulcro della religione universale di provenienza orionica. ISIS e ISUS sono un composto di IS e US dove l-S è Io Sono" e US = USO. In Una parola ISIS - ISUS = "io sono uso" oppure "io uso". Ancora nella lingua romena, io sono uso, si dice “is uz". Che siamo sulla buona direzione non c'è dubbio poiché lo stesso padre di Horus (Hristo), OSIRIS, manda semanticamente al verbo usare; OSIRIS = USARE. La stessa radice di Osiris feconda tre verbi audaci: Osare - Usare - Essere. Osiris era il padre degli esseri vivi e morti. Isis stessa era il simbolo assoluto dell'uso perfetto e le sue impresse provano questa qualità. La via maestra dell'USARE è l'ESERcitare, l'ESERsare continuo e così il nome di OSIRis dentro contenuto è attuato e rispettato. La prova sta nella parola esercizio (exercitio), eCSERCizio, che letta al contrario diventa CRESC o crescere. "Soltanto chi s'esersa cresce". Questo fu il significato originario della religione stellare universale perpetuato nel millenario Egitto e poi riproposto da Isus Cristos migliaia di anni dopo. Oggi si trova nella grande scienza Universologia scoperta e riproposta dall’universologo Vasile Droj.
Che tutta la filiazione egizio - cristiana porta l'elogio della PR-AXI (Usare - Osiris) è evidente dal momento che il simbolo supremo di Cristo, il monogramma dei tre assi incrociati con la P (o R centrale), codifica proprio la procedura engrammica del "fare per essere". Gli stessi tre assi illuminano nel cielo cerebrale o quello astronomico come il Cristallo stellare di Orione e la limpidezza CRISTAllina allude al nome di CRISTO e della sua visione. Il classico monogramma triasse è eloquente; una bara non dice nulla ma due incrociate creano un evento generando il fare e l'esistere. Questo è soltanto appena il Fare poiché per “OPERARE” occorre un'altra linea asse che attraversi le due altre proprio nel loro punto d’incontro. Allora e soltanto allora si realizza la grande OPERA. Da qui poi l'espressione che evoca Cristo: "Dove sono due o tre nel mio nome là mi trovo anche io".
La grande Tri-Asse della costellazione di Orione fu da sempre modello da seguire nella grande scuola d'iniziazione universale. L'iniziazione orionica universale èra tremenda poiché partiva dalla diretta respirazione d'ogni momento "qui ed ora" “I-S” (io sono) che esprimeva l'USO SUPREMO del Soffio in quanto IS e US non erano altro che i suoni fonetici prodotti dalla respirazione, IS per l'inspirazione dell'aria e US per l'espulsione. La giunzione in croce CruX dei due IS+US era il nome di ISUS. I due suoni sono percepibili a ogni essere che respira e soltanto attraverso il SOFFIO che si arrivava alla SOPHYA. Quando il Soffio personale confluisce in quello terrestre (Atmosfera la sfera dell’Atma, Atomo energetico planetario) e poi in quello stellare eterico, l'uomo si fonde con l'Universo generando lo stato di Onda. Allora e soltanto allora il SOFFIO si sublima nel suo rovescio FOS (Luce) innescando la sacra SOPHYA, la Conoscenza Vivente Suprema. Contenuti concreti di questa conoscenza universale basata sul Tri-Asse si trovano nella "Terza Chiave".
IL RITORNO ALLA CONOSCENZA STELLARE UNIVERSALE
Tutta questa conoscenza trascendente era continuamente esercitata sul terreno, dove la configurazione stellare di Orione fu plasmata nel corpo delle piramidi di Giza e altri monumenti per ricordare la via di ritorno alla Casa Celeste. Se poi le mappe stellari erano ben incise nell’Intelletto dell’iniziato (faraone) il bersaglio poteva essere raggiunto dall'Anima in ricerca delle sue origini stellari. Arrivati a Sirio (USARE) si seguiva la grande "autostrada dell'asse del Cielo" che portava direttamente nelle stelle della schermata di Orione o addirittura nel centro della cintura in conformità ai meriti acquisiti nella vita. Dopo un altro soggiorno su Orione e ulteriori iniziazioni si continuava la strada per arrivare nel supremo Empireo, lo Stellarium, una configurazione geometrica di migliaia di stelle al centro della galassia di cui l’Orione sembra appena un lontano avamposto sperduto, come un filo d’erba in una savana di sterminate dimensioni.
Tutto quello fin qui scoperto riguardante la costellazione di Orione e d'dintorni è impressionante superando anni luce quello che noi conosciamo di proposito. Con tutto ciò il materiale presentato è appena un infimo percentuale di enormi realtà che supera l'immaginazione più feconda. L'interpolazione delle mappe stellari con le strutture terrestri di Giza estende in maniera esponenziale il quadro degli eventi e avventi contenuti e perciò è assolutamente necessaria la collaborazione di tutta la comunità scientifica, filosofica e religiosa per portare alla fine l'erculea impresa.
Origine: 12.04.2009
Attuale: 08.08.2013
Vasile Droj
Fondatore Centro Universologico di Roma
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